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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 22/02/2014 04:17 |
Secondo ricordoAnche prima, molto prima della rivolta delle ombre, e che nel mondo cadessero piume incendiate e un uccello potesse essere ucciso da un giglio. Prima, prima che tu mi domandassi il numero e il sito del mio corpo. Assai prima del corpo. Nell'epoca dell'anima. Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo, la prima dinastia del sogno. Allorché, contemplandomi nel nulla, inventasti la prima parola. Allora, il nostro incontro..
Rafael Alberti
Il vostro Max
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Un bacio e un sorriso
Buon sabato Piero
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Forse l’hai vissuta anche tu. Quella sensazione particolare che sopraggiunge quando gli eventi si complicano, ci sormontano, quando capitano cose che non riusciamo a spiegarci e a risolvere. La sensazione di avere piedi molto piccoli, e di perdere l’equilibrio. Il nostro baricentro si sposta, le emozioni vacillano, i pensieri annaspano. Così, invece di crescere in noi la forza e la sicurezza di ciò che sentiamo dover fare, cresce l’ansia e l’irrequietudine. E gli eventi, alla fine, ci travolgono. “Ho perso il mio equilibrio” diciamo. “Non mi riconosco più”. “Tu mi togli l’aria, invadi il mio spazio vitale e mi decentri”. Questo accade quando non abbiamo radici profonde. E il nostro potere personale non si nutre della nostra interiorità. Così si indebolisce, scarso di linfa vitale. Ma, forse, ti è successo di provare anche un’altra sensazione. Si, quella sensazione che ti prende alla testa, al cervello, di leggerezza. Troppa leggerezza. Non riesci a concentrarti. Hai sempre la “testa fra le nuvole”. Proprio non ti viene di affrontare certe situazioni, e preferisci guardare fuori dal finestrino i bei paesaggi che scorrono. Accade quando le nostre ali volano troppo in alto, perché non abbiamo radici forti a sostenerci. Accade a bambini, adolescenti, adulti, anziani. Accade perché la mente cerca di raggiungere luoghi che non sappiamo, ma in cui preferiamo stare anziché affrontare la realtà quotidiana, le ombre degli altri alberi, la forza del vento che sparge via le nostre foglie. Ma la vita scorre dentro di noi e ci attraversa proprio come linfa che nutre le nostre radici e irrora i nostri rami. Come sangue che riscalda i nostri piedi e ossigena i nostri cuori. Per essere saldi nella vita, e per poter raggiungere ciò che veramente vogliamo dalla vita, dobbiamo stare nel nostro potere personale. Quello dentro, non quello fuori. E imparare a sentire le nostre radici interiori, per volare fin dove la nostra forza può davvero spingerci. Spesso rinunciamo al possibile, per paura dell’impossibile. Spesso abbiamo paura proprio di ciò di cui abbiamo più bisogno. Ma sempre accade che diventiamo ciò che crediamo di essere. Allora, tanto vale, imparare a credere di essere un magnifico albero, saggio e potente. Una farfalla leggera e variopinta, senza confini. Di avere ali e radici. E, forse, davvero non avremo limiti.
dr. Succi
BUONA GIORNATA
Annamaria
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