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Resposta  Missatge 1 de 8 del tema 
De: Leonardo@  (Missatge original) Enviat: 18/02/2014 00:32
Cenerentola

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Resposta  Missatge 2 de 8 del tema 
De: Leonardo@ Enviat: 18/02/2014 00:39
Cenerentola è una fiaba popolare.
 Originaria probabilmente della Cina o, secondo altri, dell'antico Egitto, è stata narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo, ed è parte dell'eredità culturale di numerosi popoli.
In occidente le versioni più note sono quelle di Charles Perrault (a sua volta basata su una precedente trascrizione di Giambattista Basile di un'antica fiaba giuglianese) e dei fratelli Grimm; come versione standard moderna, però, si deve probabilmente indicare quella narrata nell'omonimo film d'animazione di Walt Disney del 1950.
 In Cina il piede piccolo, detto loto d'oro, era considerato simbolo di bellezza e di qualità femminili.

Resposta  Missatge 3 de 8 del tema 
De: Leonardo@ Enviat: 18/02/2014 00:56
"Cenerentola" è la storia di una bellissima, piacevole giovane, orfana di entrambi i genitori. Sua madre era morta per prima, suo padre si risposò con una donna a sua volta vedova e con due figlie e poi morì anche lui. Dopo la morte del padre Cenerentola fu schiavizzata da quella che era la moglie del padre e dalle sue figlie. Costoro la odiano al punto di chiamarla solo col nomignolo "Cenerentola" (dalla cenere di cui la ragazza si sporca pulendo il camino e dalle pentole che usa per cucinare il cibo alle sorellastre e alla matrigna).


cenerentola


 
La vita della giovane Cenerentola cambia quando giunge in tutta la città la notizia che a corte si terrà un ballo, organizzato dal re, durante il quale il principe potrebbe scegliere la sua promessa sposa. (In alcune varianti della storia, ci sono tre balli). Naturalmente, le sorellastre e la matrigna partecipano al ballo e Cenerentola viene di conseguenza esclusa (nel film della Walt Disney sono le sorellastre che strappano il vestito di Cenerentola, appena pronto per il ballo, costringendola quindi a rinunciare alla festa). Con l'aiuto magico di una fata, la "fata madrina" di Cenerentola (in alcune versioni la fata madrina è sostituita con animali o piante), la ragazza viene vestita di un meraviglioso abito da sera e riesce a recarsi segretamente al ballo malgrado il divieto della matrigna. Nonostante il bellissimo gesto, la fata raccomanda alla fanciulla di rientrare a mezzanotte. Al ballo attira l'attenzione del principe e ballano tutta la notte. Poiché l'effetto dell'incantesimo è destinato a svanire proprio a mezzanotte, Cenerentola deve fuggire di corsa al rintocco, ma nella fuga, perde una scarpina di cristallo (in alcune versioni della fiaba la scarpina è di pelle) (nella versione con tre balli, questo accade la terza sera). Il principe, ormai innamorato, trova la scarpina e proclama che sposerà la ragazza capace di calzarla.



Il giorno successivo, alcuni incaricati del principe girano dunque per il regno facendo provare la scarpina di cristallo a tutte le ragazze in età da marito, incluse le sorellastre di Cenerentola. In alcune varianti della fiaba, queste cercano di ingannare il principe tagliandosi le dita dei piedi e il tallone per cercare di indossare la scarpetta. Comunque, alla fine, Cenerentola prova la propria identità e sposa il principe.









In alcune versioni della fiaba manca il personaggio della fata madrina, e l'abito e le scarpe di Cenerentola vengono da un albero cresciuto sulla tomba di sua madre. Anche nelle versioni con la fata è ragionevole affermare che questa figura rappresenta la volontà della buona madre di Cenerentola, verso cui è indirizzata, indirettamente, la crudeltà della matrigna. Alcuni studiosi sostengono inoltre che la fata madrina potrebbe rappresentare la Grazia Divina che premia Cenerentola per la sua costante voglia di riscatto. La stessa madre di Cenerentola compare talvolta sotto forma di un uccello che assiste il principe nella sua ricerca di Cenerentola (per esempio rivelandogli le automutilazioni con cui le sorellastre cercano di ingannarlo).

Resposta  Missatge 4 de 8 del tema 
De: Mariellina Enviat: 18/02/2014 04:11
BIANCANEVE E I SETTE NANNI
 
 

Resposta  Missatge 5 de 8 del tema 
De: Futuro2012 Enviat: 18/02/2014 04:16


Resposta  Missatge 6 de 8 del tema 
De: Mariellina Enviat: 18/02/2014 04:46


Resposta  Missatge 7 de 8 del tema 
De: Nando1 Enviat: 18/02/2014 05:06

(Biancaneve e i Sette Nani)

C'era una volta una bella principessa di

nome Biancaneve: aveva i capelli neri come

l'ebano, la bocca rossa come una rosa

e la carnagione bianca come la neve.

La sua cattiva matrigna,

la regina, possedeva uno

specchio magico, a cui rivolgeva sempre la

stessa domanda. "Specchio, servo delle mie

brame, chi è la più bella del reame?"

E sempre lo specchio rispondeva: "Sei tu

la più bella del reame!" Ma la regina,

temendo che un giorno la bellezza della

principessa superasse la sua, vestì la piccola

di stracci. E la costrinse ai

lavori più pesanti. Biancaneve,

però era sempre allegra e cresceva

più graziosa che mai. Così un

giorno, lo specchio disse che era lei

la più bella del reame. Arrabbiatissima, la

regina incaricò allora un cacciatore di

ucciderla. Ma l'uomo non ne ebbe il

coraggio: suggerì alla fanciulla di

fuggire e non tornare mai più alla reggia.

Biancaneve corse via spaventata e si

rifugiò nel bosco buio. Laggiù scorse una

casetta. "E' permesso?" chiese, entrando.

Non c'era nessuno. I proprietari erano sette

nani del bosco: Dotto, Gongolo, Pisolo, Eolo, Brontolo,

Mammolo e Cucciolo. Al loro ritorno, rimasero meravigliati nel

trovare un'estranea in casa. "Sono Biancaneve," si

presentò allora la principessa e raccontò la sua triste storia. I

nanetti,

commossi,

l'invitarono

a rimanere

a vivere con loro. La fanciulla accettò felice. Ma la regina

scoprì che Biancaneve era ancora viva! Grazie a un filtro

 magico, si trasformò in una strega e

avvelenò una mela. Poi si recò nel bosco

e, fingendosi una mendicante, offrì a

Biancaneve la mela stregata. "Coraggio,

dalle un morso!" Non appena la

fanciulla l'ebbe assaggiata, per

incantesimo, cadde in un sonno

profondo. Intanto gli animali del bosco erano corsi ad

avvertire i nani. "Eccola là!" esclamarono, vedendo la strega

che si allontanava veloce. Mentre la inseguirono, scoppiò un

terribile temporale. La malvagia regina si arrampicò fin sulla

cima di un profondo burrone.

Proprio allora, un fulmine la fece

precipitare dalla roccia.

I nani decisero di costruire un'urna di

cristallo e oro, dove deposero

Biancaneve. Finchè un giorno passò di

là un principe, che rimase

incantato dalla bellezza della

giovane. Sceso da cavallo, la baciò.

Quel bacio ruppe  l'incantesimo e

Biancaneve si svegliò. Che gioia per tutti! Biancaneve e il

principe si sposarono e vissero sempre felici e contenti.

(Someday my prince willcome)


Resposta  Missatge 8 de 8 del tema 
De: sempreverde Enviat: 24/02/2014 09:05
I RACCONTI DELLE FATE
 
 
Cera una volta...
un nonno che ogni sera raccontava ai nipotini una storia.
 
I nipotini si chiamano Alessio, Alice e Gaia...

te le sue storie piacevano ad Alessio, Alice  e Gaia... Ma una in particolare era la loro preferita, la storia della Fatina.
Una storia fantastica che il nonno raccontava con un entusiasmo unico, a quel racconto pareva credere veramente!
Egli cominciava così...
 "cera una volta..."
i bambini si sdraiavano sui loro lettini e in silenzio ascoltavano
"...in un mondo lontano, quando il sole tramonta una carrozza tutta doro con dentro una fanciulla.."
 
Una sera, mentre raccontava quella storia, allimprovviso nella stanza si vide una luce abbagliante, i bimbi impauriti, si strinsero forte forte intorno al nonno.
Avevano timore ad aprire gli occhi e il nonno stupefatto se li sfregò ben bene quando aprendoli nella stanza vide una fanciulla vestita coi colori del tramonto: era la fatina,
la fatina del tramonto.
Ella si avvicinò ai bambini e dolcemente sussurrò:
"non abbiate timore, sono la vostra amica.Vorrei condurre voi e vostro nonno nel mio paese, farvi conoscere il nostro Re"
I bambini, dopo un momento di incredulità, presero per mano il nonno e seguirono la fatina.
Fuori un cocchio regale, tutto doro, li aspettava per condurli nel regno del tramonto.
Appena si furono seduti nella carrozza, i cavalli cominciarono a correre e da lì a poco a volare nel cielo; i bimbi e il nonno guardarono giù la loro città che si allontanava e, in un batter docchio, si trovarono a volare sul regno della fatina.
Qui dallalto videro un paese sereno, pulito, bello!
Videro le persone raccogliere i frutti dagli alberi e questi da li un po ricrescere, videro fiori, coloratissimi che non appassivano mai; auto che non facevano fumo, perché come le biciclette andavano a pedali; videro bambini e adulti correre e spingere monopattini.
Si accorsero che il verde dei prati era verde e lazzurro del cielo proprio azzurro. Giunsero ai piedi di una collina dove sulla cima vi era un castello dipinto coi colori dellarcobaleno. Entrarono, e si sentirono salutare
 benvenuti Alice.. Alessio... Gaia...e Nonnino...
 e
andare verso di loro a braccia aperte. Si chiesero chi fosse, e subito capirono che quelluomo altri non poteva essere che il Re.
Restarono con lui tutto il giorno e si divertirono moltissimo, finché giunse la sera e a quel punto il Re disse: "Voi siete dei buoni amici voglio farvi un regalo, inoltre - a te nonno, voglio dire che quando non potrai più stare con i tuoi cari nipotini, potrai venire qui con noi. Per sempre. Ma ora torniamo al regalo"
Battendo le mani da una porticina entrò una bambina con un rosso cuscino nelle mani e sotto ad un velo, tre stupende brillanti stelline, una per ogni nipotino.
 Questi restarono sbalorditi dallo splendido dono ricevuto.
Subito pero la fatina del tramonto li chiamò e disse loro:
"desso è ora di tornare perché quando qui viene la sera da voi torna il giorno ed io devo riaccompagnarvi prima dellalba".
Salirono in carrozza e partirono.
Al mattino il nonno fu il primo che si svegliò, ancora nella camera dei bambini, tutto intorpidito, pensò di aver fatto uno stupendo sogno.
Di il a poco si svegliarono anche i bambini
che felicissimi dissero:
"Siamo stati dalla fatina del tramonto! O forse è stato un sogno? ».
Il nonno pensò che non potevano aver sognato tutti le stesse cose ed allora si ricordò del dono e, infilata la mano in tasca, trovò la stellina,
la stessa che Alessio, Alice e Gaia
trovarono tra le lenzuola.
Subito capirono, si avvicinarono alla finestra e per un attimo parve loro di vedere una striscia del colore del tramonto sparire allorizzonte.
Da quel giorno il nonno e i due bambini guardarono ogni sera il tramonto e stringendo quel meraviglioso dono vissero sempre felici e contenti.
 
(da: Le fiabe della Fatina)


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