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De: ☼M¢Įĩeŋ♪ (Mensaje original) |
Enviado: 13/03/2014 12:56 |
Marina
Dal Belgio alla Puglia, un film sulle note di Rocco Granata
Una semplice telefonata. E un' insolita domanda: «Voglio produrre
qualcosa: facciamo un film, un libro o un documentario?». Il cellulare ha
squillato quattro anni fa. Da una parte della cornetta il regista belga Stijn
Coninx, candidato al premio Oscar, dall' altra Rocco Granata, origini italiane,
successo mondiale. Nel 2009, infatti, ricorreva il cinquantesimo anniversario di
una creatura celeberrima: Marina. Quel brano, capace di offrire il giusto
riconoscimento alla passione di un musicista di origini calabresi,e quella data
hanno tanto da raccontare. Per farlo, alla fine la scelta si è orientata sul
"movie" (le cui riprese sono partite due settimana fa a Bovino, in provincia di
Foggia) che cercherà di riproporre. Perché in quel «mi sono innamorato di
Marina, una ragazza mora ma carina» (chissà poi perché quel "ma"), c' è in
realtà un mondo finora inesplorato. Che parte da un piccolo paesino calabrese e
attraversa un sogno, quello di Rocco, un bambino che sullo sfondo della
discriminazione degli immigrati italiani in Belgio negli anni ' 50, lotta con un
padre conservatore per affermarsi attraverso la musica. è un incontro di culture
anche nella produzione, firmata da Cristiano Bortone e dai fratelli Luc e
Jean-Pierre Dardenne (e l' apporto dell' Apulia film commission con l'
international fund), Palma d' Oro per il miglior film al Festival di Cannes per
Rosetta e L' Enfant - Una storia d' amore. «Oggi per i belgi gli italiani non
sono più degli stranieri, perché si sono integrati perfettamente» spiega il
regista, impegnato sul set di Bovino, in provincia di Foggia. «E appunto per
questo la storia di Rocco Granata è esemplare per ricordare a tanti cosa è
accaduto da noi molti anni fa. Quello delle migrazioni resta un tema senza tempo
e attuale e oggi, probabilmente, sono i turchi a essere visti dalle nostre parti
come stranieri. Noi abbiamo l' obbligo di sensibilizzare le nuove generazioni».
Le stesse che probabilmente conoscono poco Rocco Granata, comunque ancora un
divo in Belgio. E che diventa ora un testimonial vincente. «Ognuno vuole
diventare qualcosa e qualcuno nella propria vita. Ed è quello che ha provato a
fare anche Rocco Granata - evidenzia Coninx - la cui storia racconta di una
lotta per la libertà e riesce a far dimenticare qualsiasi rivalità
campanilistica. Oggi una situazione simile avviene con i calciatori: hai
successo e diventi un fenomeno mondiale, senza legami per la patria». Rocco,
però, questo contatto non lo ha mai perso, memore dei primi giorni da
"straniero" per seguire papà Salvatore, passando dal dialetto calabrese (si
recita in lingua arcaica) al fiammingo, dal sole a un clima nemico. «La
differenza la evidenziano anche i paesaggi e le luci, perché la prima cosa che
si vedrà dell' esperienza belga saranno le baracche in cui venivano ospitati gli
italiani di fianco alle miniere». Un incontro-scontro di culture, ma anche un
conflitto intergenerazionale, tra un figlio innamorato della fisarmonica e un
papà con la valigia di cartone, che non accetta quella passione. Papà Salvatore
ha il volto di Luigi Lo Cascio. «L' ho scelto perché una vicenda del genere non
va raccontata con un uomo dal fisico possente - sottolinea Coninx - ma perché
Luigi la storia la sa raccontare con BARI.IT gli occhi». Conflitto e amore,
quello di Marina e della moglie-mamma Donatella Finocchiaro: «Lo dico anche nel
film - commenta l' attrice siciliana - che l' amore è una cosa grande e quando
vuoi bene a qualcuno è come ' na guerra». E per combatterla, si è ispirata alla
nonna, «un modello di amore e dedizione, difficile da far rivivere per noi ormai
troppo imborghesiti». Uno spirito popolare e popolano, come quello di Rocco
Granata, il "Billie Elliot" della musica.
Ecco a voi il film dove abbiamo
partecipato noi Italiani in Belgio
compresa me stessa ... i miei figli e
nipoti
Non vi perdete questo film ....
emozioni veri
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De: lucy46 |
Enviado: 13/03/2014 14:19 |
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De: Marika |
Enviado: 13/03/2014 16:14 |
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Utilizzando una tecnologia sviluppata negli Stati Uniti, i mozziconi vengono separati dalla cenere, dal tabacco e della carta del filtro
Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - Da concime a posacenere a traversine ferroviarie: ecco cosa possono diventare i mozziconi di sigarette. Succede in Australia dove è stato avviato un programma internazionale per riciclare le cicche di sigaretta.
Utilizzando una tecnologia sviluppata negli Stati Uniti, i mozziconi vengono separati dalla cenere, dal tabacco e della carta del filtro. I materiali organici, passando attraverso un processo di compostaggio industriale, diventano concime destinato a terreni non agricoli, come i campi da golf.
Il filtro, invece, viene fuso e miscelato con altri materiali plastici, e può essere usato per produrre una gamma di prodotti industriali. Secondo l'organizzazione US TerraCycle, che gestisce il programma internazionale, servono 2000 sigarette per fare 1 kg di plastica.
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Grazie Marika Lucia
Rubacuori mio figlio nel film doveva sempre fumare
senza filtro |
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