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De: Mariasole (Mensaje original) |
Enviado: 17/02/2014 05:07 |
AMORE Due persone, in un certo momento della loro vita, incominciano un mutamento, si rendono disponibili a staccarsi dai precedenti oggetti d'amore, dai precedenti legami, per dare origine ad una nuova comunità. Allora entrano in stato nascente, uno stato fluido e creativo, in cui si riconoscono reciprocamente e tendono alla fusione. In tal modo essi costituiscono un noi,una collettività ad altissima solidarietà e ad altissimo erotismo. Negli anni ho continuato ad approfondire lo studio dei sentimenti amorosi, e ne ho dato una descrizione sistematica. Che cos'é l'amore? è all'interno di questo noi che i singoli individui realizzano i loro sogni erotici e non erotici, le loro aspirazioni, le loro possibilità inespresse. L'altissima solidarietà, l'immenso piacere erotico che si danno a vicenda permette a ciascuno di subire e di esercitare fortissime pressioni sull’altro, pressioni che portano alla formazione di un progetto comune, ad una comune visione del mondo. La nuova coppia nascente é animata da una energia inesauribile e da un traboccante entusiasmo. Il mondo le appare meraviglioso , le possibilità di azione infinite. Elabora una nuova concezione della vita , ristruttura tutti i propri rapporti interni ed esterni , si costruisce una nuova nicchia ecologica. L'energia creativa, fluida dello stato nascente si trasforma così in struttura, in norma. Sono principi, regole, convenzioni, abitudini , costruiti con slancio, con l'adesione più entusiasta, perché avvengono nel momento della massima spinta alla fusione. Sono patti giurati che custodiscono la speranza e la promessa dello stato nascente, dove traluce sempre l'assoluto. Con il passaggio dall'istituzione allo stato nascente é avvenuta una conversione della struttura - famiglia, casa, figli,amici, idee consolidate - in energia. Adesso avviene il contrario. è l'energia che si traduce di nuovo in struttura: nuova casa, nuovi amici, nuova concezione del mondo. Domandiamoci ora: cos'é l'amore come emozione, sentimento, esperienza soggettiva, stato dell'animo, in questa prospettiva? L'amore é il risvolto emozionale interiore della nascita di una nuova collettività e di un nuovo me stesso. E la persona amata é il perno, l'asse attorno a cui avviene questa ricostruzione. è l'esperienza del fondermi con lei formando una nuova entità che mi risplasma, mi ricrea e ricrea il mondo in cui vivo. è l'esperienza di scoprirmi parte di un nuovo mondo, di un nuovo cielo ed una nuova terra. E la persona amata é la porta per accedere a tutto questo. L'amore come emozione d'amore, come slancio, languore, desiderio, spasimo, sogno, é quindi l'energia creativa nel suo manifestarsi. Dell'energia creativa che, attraversandomi, mi usa come sostanza per edificare un nuovo mondo e un nuovo me stesso. Noi perciò amiamo ciò che ci sta creando e che stiamo creando. Di cui siamo ad un tempo figli e genitori. Questo nell'innamoramento. Ma possiamo applicare la stessa definizione anche alle altre forme di amore che conosciamo? Incominciamo questa verifica partendo dall 'amore della madre per suo figlio. Cosa abbiamo detto? Noi amiamo ciò che stiamo creando e che ci sta ricreando. La madre, già quando aspetta il bambino e poi quando lo allatta, lo nutre, lo alleva sperimenta la creazione di un essere mediante il quale ricrea se stessa. Crea una nuova comunità con un nuovo mondo entro cui entrambi saranno mutati. è la co-creazione di un mondo. Il bambino non é passivo . Risponde ai suoi stimoli e la porta a ridefinire continuamente se stessa, lui e il loro mondo. Questo processo continuerà per tutta la vita. Ed é per questo motivo che l' amore della madre per il figlio e del figlio per la madre dura. Dura perché si rinnova perennemente. Perché, possiamo ora domandarci, questo tipo di amore non corre il rischio di scomparire come, invece, avviene nella coppia? Perché resiste alle più forti frustrazioni, alle delusioni più amare? Perché nella coppia entrano due individui già formati, ciascuno con i propri legami amorosi individuali e collettivi, con le proprie concezioni del mondo. Nell’innamoramento essi destrutturano il proprio Sé precedente, il proprio mondo precedente. Ma solo in parte. Il processo di co-creazione della coppia avviene attraverso scontri, prove, compromessi. Ciascuno compie delle rinunce, ma tiene saldi alcuni valori. Con il passare del tempo, le due personalità possono avere sviluppi divergenti. L'universo in comune fra genitori e figli é enormemente più esteso. Il processo di aggiustamento reciproco avviene quando il bambino é plastico. E continua giorno dopo giorno sotto la guida del genitore che gestisce il cambiamento, evita che sorgano conflitti insolubili, divaricazioni insopportabili. Queste possono comparire solo nell'adolescenza o nella vita adulta. Vediamo ora il rapporto amoroso che si stabilisce nell'amicizia. Questa é fondata sul principio del piacere. Non si costituisce a caldo, nel processo di stato nascente. Non c'é fusione iniziale, ardente, rischiosa, appassionata. L'amicizia si costituisce lentamente, incontro dopo incontro, in cui ciascuno getta un ponte fra quello precedente e quello successivo. è il precipitato storico di rapporti riusciti, gratificanti, rassicuranti, divertenti. Anche i due amici tendono ad una parziale fusione, anche loro tendono ad elaborare una comune visione del mondo. Anche loro costituiscono un noi. Ma senza la violenta e radicale distruzione del mondo precedente. Se fra loro esistono fin dall'inizio delle divergenze nelle credenze politiche e religiose, delle diversità di gusti, di abitudini, di opinione, non c'é un processo di fusione in cui vengono sciolte come in un crogiuolo. Permangono e rendono la relazione delicata. Gli amici restano uniti perché scoprono, a poco a poco, di avere delle affinità elettive, perché compiono uno sforzo volontario di aggiustamento reciproco, cercando ciò che li unisce e non ciò che li divide. Ma se compaiono divergenze ideologiche, contrasti di interesse, o se qualcuno si comporta in modo eticamente scorretto, il rapporto amicale si rompe e di solito la rottura é irreparabile. L'amico può perdonare la menzogna, il tradimento, ma le cose non tornano più come prima. L’amicizia è la forma etica dell'eros. Anche il sentimento amoroso dell'amicizia dipende dalla costruzione comune di un mondo e della propria identità. Si intensifica nei momenti di cambiamento, di crisi, quando ci confidiamo con l'amico, gli chiediamo sostegno e consiglio. Si intensifica con lo scambio delle esperienze, affrontando insieme i problemi, con l'aiuto reciproco, combattendo fianco a fianco contro un avversario, una minaccia, come due cacciatori, come due guerrieri. Prendiamo adesso l'ammirazione, l'adorazione per un divo alla cui base abbiamo posto il meccanismo dell'indicazione. Quando questo interesse é molto forte, il personaggio diventa una componente importante dei processi di definizione di se stesso e del mondo. Pensiamo a cosa rappresentano, per gli adolescenti, i campioni sportivi, i divi dello spettacolo, i cantanti di musica leggera. Essi li prendono come modelli di identificazione. Le giovani donne partecipano alle vicende amorose del loro divo preferito. Talvolta fantasticano una vita di coppia con lui. Ancora più profondo é il processo che avviene nel rapporto con il capo carismatico di un movimento politico o religioso. Il capo carismatico é colui che interpreta la situazione storica, che da un senso al mondo, che stabilisce la meta, la direzione. L'amore per il capo carismatico rassomiglia a quello che proviamo per la persona di cui siamo innamorati. E se il capo resta tale per molto tempo, l’amore per lui si affianca all'amore per la madre o per il padre, e costituisce un punto fisso di riferimento per tutti i problemi della vita. Questa definizione dell'amore vale anche per il meccanismo della perdita. Nella perdita il nostro mondo consolidato, familiare, i nostri oggetti stabili di riferimento, le nostre mete vengono sconvolti, minacciati di distruzione. Ci troviamo improvvisamente di fronte all'abisso del nulla. Allora siamo costretti a riesaminare il valore di tutte le cose che abbiamo, a ripensare noi stessi, la nostra vita, il nostro futuro. A ridefinire ciò che vale, ciò che non vale. La lotta per sottrarre il nostro oggetto d'amore individuale o collettivo alla perdita, é perciò una ricostruzione del mondo. Non é l'apparizione di un mondo nuovo, non è la marcia verso la terra promessa. Ma é pur sempre la marcia verso la patria perduta di cui si é riscoperto il valore e la bellezza. Della patria che si deve riconquistare con la consapevolezza che é il massimo bene, e che per essa vale la pena anche di morire. Abbiamo così visto che tutte le forme di amore, tanto quelle che sorgono dallo stato nascente come dagli altri meccanismi, il piacere, l’ indicazione e la perdita, comportano sempre la creazione o la ricreazione di una collettività di cui facciamo parte e che ci plasma. Possiamo quindi concludere dicendo che l'amore é l'aspetto soggettivo, emozionale del processo in cui noi generiamo, mentre siamo a nostra volta generati da qualcosa che ci trascende. Da tutto quanto abbiamo detto deriva una importantissima conseguenza. Che, se l'amore dura, se si prolunga nel tempo, vuol dire che continuano ad agire i processi, i meccanismi che hanno agito nel momento iniziale, della rivelazione, della scoperta, dell'innamoramento. L'amore , se esiste, in quando esiste, é sempre "nascente". E sempre scoperta, rivelazione, ammirazione, adorazione, desiderio di congiungimento con qualcosa che ci trascende e che da ordine e senso al mondo.La persona che amiamo é sempre, nel momento in cui l'amiamo, ciò che ci si sta rivelando come il perno del mondo, ciò in cui traluce l'essenza del mondo, l'ordinatore del mondo. L'amore é perciò sempre brivido dell'assoluto nel contingente, qualcosa di misterioso, meraviglioso e divino. E, quando é ricambiato, é dono, grazia che chiede lode e riconoscenza.
Estratto da "Ti amo", Francesco Alberoni, Garzanti
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De: Nando1 |
Enviado: 17/02/2014 05:23 |
Ieri, nonostante la pioggia che non smetteva di bagnare ogni centimetro attorno a noi, nonostante la flebo di tachipirina e il gin tonic sorseggiato alle 4 di pomeriggio, nonostante un vestito lungo che bisognava rimanere concentrati per non impigliarlo nelle borchie delle scarpe di Valentino, nonostante questo mio ultimamente pretendere – appunto, pretendere, chi ci crede?- di voler essere insensibile a tutto, soprattutto a ogni genere di qualsivoglia emozione che faccia battere il cuore…ecco, nonostante tutto questo, ieri non smettevo di sorridere e l’unica cosa che sentivo era un’immensa felicità.
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De: Nando1 |
Enviado: 17/02/2014 05:26 |
Al di là di qualsivoglia elucubrazione scontata, ieri tutto quello che provavo era solo gioia, un’immensa gioia. Sono una donna scontata? Forse, ma mi piace esserlo se questo vuol dire ammettere i propri sentimenti con la facilità e la semplicità con cui impasto una torta o abbino righe e fiori.
Un matrimonio: Francesca e Matteo.
Potrebbe richiamare esclamazioni facili – ussignur l’ennesimo matrimonio – o pensieri tristi – quante volte ho sognato di varcare la navata al braccio di mio papà, e come invece il Destino ha in serbo percorsi diversi e irregolari – o ancora facili associazioni – matrimonio->buon cibo->buon vino ->buon tutto.
Potrebbe, ma questa volta non lo fa. E non lo fa perché Francesca è l’anima credo della curva Lugano-Gentilino, perché è un’anima bella che si affretta a inviare un abbraccio quando un sorriso o un pensiero non sono abbastanza. Queste poche righe, sono per te. Senza virgole o punteggiature o banalità.
Poi la vita corre, i momenti si intervallano e si perdono via, il tempo scorre e in un attimo la timidezza prende il sopravvento, e lascia poco spazio alle parole per uscire come dovrebbero: per questo voglio fissare pochi pensieri qui e voglio che vi arrivino tutti, diretti, come se fosse il treno super veloce che ha quel nome buffo, che da Como ti porta in dieci minuti a Lugano.
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De: Nando1 |
Enviado: 17/02/2014 05:29 |
Dicono che ci sia una sola felicità vera, sincera, e senza paragoni: amare ed essere corrisposti. E quante farfalle hanno cominciato a svolazzarmi libere nella pancia, io che ieri avevo i capelli troppo stirati forse, e l’abito troppo rosso, quando ho visto con che grazia, con che affetto Matteo ha preso la tua mano quando sei arrivata all’altare. Dabadababa, come cantava Tozzi, di nome Umberto.
John Lennon disse anche che un sogno sognato da solo, è solo un sogno. Un sogno sognato insieme, invece, è la realtà. E la vostra realtà appunto comincia ieri, da quando quel buffo parroco vi ha finalmente dichiarati marito e moglie. Quel parroco che sembrava poco rock and roll, che ha inibito la mia tosse e i miei starnuti, che ha citato Fabio Volo e “Casomai” nella predica e che però ha detto qualcosa di molto vero: non datevi mai per scontati, non cedete all’abitudine, non amatevi e basta perché è vero l’Amore accidenti da solo non basta purtroppo: dovete onorarvi l’un l’altro, dovete essere una squadra unita e compatta.
Franci, ma cosa ne so io dell’Amore?
Io non ne so proprio un bel niente.
So a memoria tutti i testi delle canzoni più drammatiche, la mia educazione sentimentale si basa su Minghi e Paolo Conte, passando per Snoop Dog e Tupac, però per il resto, non ne so molto, anzi, sono abbastanza pasticciona in materia.
Io so dell’Amore sognato, di quello che mi piacerebbe ma come tutti sappiamo i miei vorrei vengono ribaltati dalla realtà…quindi che ne so io, come posso dirti qualcosa?
Io so solo che ti voglio un gran bene e vorrei evitare di parlare per frasi fatte.
Posso supplicarvi di essere abbastanza moderni per sopravvivere sempre ai cambiamenti, ma anche alquanto tradizionalisti da trovare forza nei ricordi e nelle fondamenta che avrete costruito, per credere e far si che questo amore che vi unisce ora, aumenti sempre e per sempre. “meno di ieri e più di domani”.
Mi piacerebbe pensarvi aggrappati l’uno all’altro con tenerezza, ma con tenacia. Credo nel potere delle parole quando le parole possono essere d’aiuto, ma credo anche che saper condividere silenzi sia fondamentale.. quel silenzio che a volte, se dosato nella giusta quantità, non solo fa bene, ma è anche sexy.
Non riducetevi come quelle coppie che fanno l’amore perché devono, o peggio ancora, che timbrano il cartellino una volta a settimana: avete ancora così tanto da esplorare l’uno del corpo dell’altro, nei, dune e vallate e profumi nuovi e inaspettati e baci travolgenti, baciatevi sempre, baciatevi spesso, piuttosto giuro vi regalo dei corsi di sesso tantrico nella campagna umbra da Sting e sua moglie Trudie. Fatelo nella vasca da bagno, sul pavimento, sul divano, sul tavolo, sull’Himalaya, nel mare, ovunque. Non soccombete mai alla noia, piuttosto cercatevi per rimedio a una serata di routine televisiva, ma fatelo, fatelo, fatelo sempre fino a quando avrete 95 anni e la dentiera e allora Matteo vedrai che bei lavoretti che farà Francesca Il sesso è magia, comunque, è alchimia e a volte risolve impasse. Soprattutto se è mischiato a una buona dose di Amore, tenerezza e complicità.
Il matrimonio è solo l’inizio: l’inizio di una grande avventura insieme, penso. Non ho mai mai mai immaginato questo come un traguardo o un punto di arrivo, bensì come il punto di partenza, un modo per dire al mondo ehy siamo una squadra, ci completiamo a vicenda ma siamo anche due entità separate che decidono di regalarsi libertà a vicenda, e forza, tanta forza perchè l’Amore sostiene, eleva e allieva ma soprattutto migliora e potenzia. Non annullatevi nella certezza della coppia, esplorate, regalateci il sogno, questo sogno di cui sono piene queste poche righe.
Penso che il tesoro della vostra amicizia, della vostra sintonia, degli sguardi d’intesa sia qualcosa di inestimabile. Siate coraggiosi, così coraggiosi da essere sinceri sempre l’uno con l’altro. Permettetevi il lusso di regalarvi il conforto di essere fiduciosi del vostro legame. Mandatevi senza timore a quel famoso paese, soprattutto ora che nasce Fiammetta e vi terrà svegli e la mancanza di sonno lo sappiamo tutti: produce scompensi. Poi aggiungici assi del bagno lasciate alzate e shopping compulsivo beccato ancora con cartellini in giro per casa. E’ un attimo perdere il senso del legame e di quello che vi ha condotto a qui. Ma proprio in quegli attimi, voi sfogatevi, chiamate noi amici, ma poi ricorrete nei vostri cuori, a coccolarvi e a riunirvi.
Tante azioni per dimostrare ciò che si sente. Il resto è noia.
E poi auguri e figli machi che la femmina è già in arrivo, e conoscendo il papà gelosone, è meglio spargolare un’unica donna altrimenti prevedo Siculandie e conti in rosso!
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mirror mirror come copro il naso rosso da raffreddore? | |
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De: Nando1 |
Enviado: 17/02/2014 05:30 |
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De: Nando1 |
Enviado: 17/02/2014 05:35 |
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sleeping beauty: mia sorella migrata per il weekend chez moi |
E io? Io sono un personaggio in cerca d’autore. O un autore in cerca di un personaggio. O di una storia da raccontare.
E’ più facile capire, poi, dopo, cosa si vuole.
Tipo quando finisci l’Università e il giorno della tua laurea un fulmine ti investe e ti marchia sulla fronte come a Harry Potter, e capisci che altro che cagnetta della comunicazione, tu in realtà volevi essere al Cordon Bleu con le mani in pasta a filosofeggiare su Proust e Pascal. Oppure tipo quando entri da Excelsior, compri quelle scarpe che filavi da mesi per poi, una volta pagate, vagare nel dubbio e nella tachicardia ben comprendendo che forse avresti preferito investire quei 600 eurini in un viaggio, che le cose, gli oggetti ci legano pesantemente al circondario, e per noi gipsy sono zavorre e basta. O ancora come quando scegli la tua casa e appena firmato il contratto ti mangi le mani perché dove andrai a stare non riflette minimamente nulla di te, te che forse ti bastano 50 mq, un balconcino, un divano bianco, un letto Queen size e un camino per essere felice, ma ormai è un po’ tardi per cambiare idea.
Tipo così, insomma.
E quindi Gipsy vuole essere incantata da un Uomo che sia veramente tale, che ci sorprenda e che faccia seguire fatti a parole belle, che le parole sono comunque importanti, ma le azioni lo sono ancora di più. E poi vorrei l’estate, 26/28°C e il Sole immerso in un cielo blu che ancora un giorno di pioggia e potrei rientrare ufficialmente nel club giovani depresse. Aggiungici una fuga al mare, una pizza con acciughe e un vino aromatico freddo, piedi scivolati nella sabbia e pensieri: zero. Magari anche una nuova legge gravitazionale che vada di compensazione a quella tale per la quale passati i trentaequalcosa anni devi per forza camminare 8 km al giorno e sfinirti di yoga in pausa pranzo. (già che ci siamo vorrei che questa maledetta tosse e questo altrettanto maledetto raffreddore passassero).
Si voglio la favola: perché forse me la merito un po’, o forse no, forse non sono una così brava persona, però sono buona e soprattuto credo generosa, o capace di grandi slanci o di grandi abbracci o di ottimi arrosti e succulenti fondant al cioccolato.
Quindi evviva le favole e noi che ci crediamo ancora.
(e soprattutto…evviva gli sposi!!)
dal web
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