B.M.V. Madre di Dio Incoronata
Foggia
La storia del Santuario è legata a quanto narra la tradizione circa l’apparizione della Madre di Dio ad un Conte di Ariano, cui fu mostrata la statua da venerare in una Cappella da erigere. È ancora dalla tradizione che si attinge notizia che un contadino o pastore, osservando la statua della Vergine sulla quercia, appese ad un ramo della medesima una caldarella di olio come rustica lampada in segno di devozione. L’apparizione avvenne nel 1001, in epoca bizantina.
Secondo l’espresso desiderio della Vergine SS.ma fu costruita una Cappella, ma per l’affluenza sempre più numerosa di pellegrini fu rapidamente ampliata e annesso ad essa fu eretto un Convento. La Cappella fu inizialmente affidata ad una anacoreta, a cui subentrò una comunità religiosa, quella dei monaci Basiliani, che costruirono una nuova chiesa, incorporando l’antica cappella con la quercia dell’apparizione, ampliarono il convento ed eressero un ospizio per i pellegrini. Verso la fine del 1140, giunse al Santuario S. Guglielmo da Vercelli con alcuni suoi monaci, che vi presero dimora. Sotto la custodia dei monaci Vergiliani, il Santuario rifiorì e assunse tale importanza da meritare nel 1143 il titolo di Abazia. Col ritorno dei Borboni la gestione degli introiti del Santuario passò dai laici ai Religiosi “Fatebenefratelli”, i quali destinavano la metà degli introiti del Santuario all’Ospedale da essi gestito e l’altra metà, in parti eguali, ai due Conservatori già citati. Fu così fino all’avvento dello Stato Unitario, quando, per le leggi eversive, furono nuovamente sfrattati dai loro conventi le comunità religiose e gli edifici monastici divennero proprietà dello Stato. I Fatebenefratelli seguirono la sorte degli altri Religiosi e, pertanto, cessarono di amministrare l’Ospedale e il Santuario dell’Incoronata; fu loro concesso di assistere ai malati ricoverati nell’ospedale. I Frati infermieri rimasero a Foggia fino alla fine del secolo scorso. Santuario e Ospedale divennero proprietà del Comune di Foggia, però, durante i mesi di aprile e maggio, alcuni sacerdoti diocesani assicuravano l’assistenza religiosa ai pellegrini che si recavano all’Incoronata. I Figli di D. Orione, pur vivamente interessati alla realizzazione del nuovo Santuario e delle opere annesse, si prodigarono nell’attività pastorale e assistenziale verso ragazzi e giovani inizialmente accolti in un modesto orfanotrofio. Nel 1958, il monumentale campanile, pressoché ultimato, fu dotato di campane realizzate con i fondi dello Stato per danni bellici ed elettrificate con le offerte degli agricoltori. In quello stesso anno fu finalmente dato inizio ai lavori di costruzione del nuovo Santuario. Il 21 aprile 1965, presenti e partecipi il Superiore Generale, il Provinciale della Opera D. Orione, numerosi Sacerdoti, le Autorità civili e una enorme folla di fedeli e pellegrini, Mons. G. Lenotti inaugurò ufficialmente il nuovo Santuario con una solenne Celebrazione. Per l’occasione il Card. Cicognani fece pervenire un telegramma di auguri del S. Padre. Il 26.4.1972 furono ufficialmente inaugurati i locali nuovi del Seminario. I tanti lavori di costruzione della “Cittadella di Maria”, (come definisce il Santuario dell’Incoronata con tutte le opere annesse, L’11 marzo 1978, accolta l’accorata supplica di Mons. G. Lenotti e della Comunità religiosa del Santuario, il S. Padre Paolo VI con Bolla pontificia eresse a Basilica minore il Santuario dell’Incoronata. Per solennizzare l’evento, giunse da Roma il conterraneo Card. Pietro Parente che presiedette a una partecipatissima Concelebrazione. Tutto questo, unito all’incessante accorrere di pellegrini di ogni ceto ed età, provenienti anche dall’estero, per incontrare Cristo donato da Maria Incoronata Madre di Dio, fa del Santuario davvero la “Cittadella di Maria”, dove tutti trovano conforto e speranza per riprendere con più vigore il cammino della Fede che c’introdurrà nel terzo millennio della Redenzione.