Col passare degli anni
Col passare degli anni,
cosa proverò leggendo questi versi
d’amore che adesso ti scrivo?
Me lo domando perché è nuda
la storia della mia vita davanti a me,
in quest’alba d’intimità,
quando la luce è improvvisa e rossa
e io sono quello che sono
e le parole
conservano il calore del corpo che le
dice.
Saranno memoria e pelle del mio
presente
o solo umiliazione, intatta ferita.
Ma con il passare del tempo,
quando dolore e fortuna si consumano
con noi,
vorrei che questi versi sconfitti
avessero l’emozione
e la calma delle rovine classiche.
Che la parola sempre, sommersa
nell’erba,
spunti con il corpo mezzo rotto,
che l’amore, come un fregio consunto,
conservi dignità contro l’azzurro del
cielo
e che sul marmo freddo di una
passione antica
i viaggiatori romantici affermino
l’omaggio del loro nome,
nel comprendere la fortuna di vivere
così fragile,
gli occhi che riuscirono a incontrarsi
nell’infinita solitudine del tempo.
Luis García Montero