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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 06/05/2014 03:12 |
Profumo di donna
Libero, tra i pensieri fioriti, colorati di bianco latte, abbronzato dai raggi del sole mielato, ascoltavo confidenze di fiori e di farfalle, innamorati della libertà.
Ascoltavo appassionati petali, corteggiati da svolazzanti api.
Ascoltavo biondi riccioli di donna, dai vibranti ondeggi musicali.
Ascoltavo desideri di fiori d'arancio, i loro sogni nel cercare le mani della loro ideale sposa.
Cercavo di capire il sogno della loro vita.
La loro voglia di essere stretti, in mani piene d'amore.
Cercavo d'immaginarmi una sposa, che divide l'emozione di un amore con i suoi amici fiori.
Cercavo di capire cosa si cerca in un petalo, cosa si nasconde in un gambo di una rosa. Sicurezza, vita, eternità...?
Forse nulla di tutto ciò.
Solo il piacere di dividere il profumo dell'amore con chi si ama.
Roberto Perin
Il vostro Max
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La forza scardinante della bellezza
Io pensavo che il cuore avesse dimenticato il facile talento del soffrire e mi dicevo che ciò che è stato no, non accadrà più. Passò l’estasi passò il dolore passarono i sogni belli da credere ma ecco ancora mi sorprendono i brividi alla forza scardinante della bellezza.
Aleksandr Sergeevic Puškin
Annamaria
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Buon Martedì per tutti
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De: lucy46 |
Enviado: 06/05/2014 06:21 |
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Vi auguro una lieta giornata!
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De: Nando1 |
Enviado: 06/05/2014 16:19 |
Buon Martedì a tutti
IL NIDO
l tema del nido simboleggia la famiglia e viene visto come un luogo caldo, protettivo e segreto. Il nido difende chi sta dentro, è il tentativo di recuperare l’età d’oro, ovvero dell’infanzia, l’unico tempo davvero sereno; proprio Pascoli ha un atteggiamento infantile, come se rifiutasse la vita adulta. La famiglia viene definita da Pascoli, come famiglia d'origine chiusa ed esclusiva che si costituisce come alternativa al matrimonio. In questa visione, il male più grande è la dispersione del nido, per esempio,l’abbandono della casa, i lutti familiari o il fidanzamento della sorella Ida.
IL FANCIULLO
A te né le gemme né gli ori fornisco, o dolce ospite: è vero; ma fo che ti bastino i fiori che cogli nel verde sentiero, nel muro, su le umide crepe, su l'ispida siepe. Non reco al tuo desco lo spicchio fumante di pingue vitella; ma fo che ti piaccia il radicchio non senza la tua selvastrella, con l'ovo che a te mattutina cantò la gallina. Per me tu non ari, o poeta, né vigne sassose, né grasse maggesi; ma dimmi se più di vigne e maggesi s'allieta quel cupo signore, od il passero garrulo e tu! Non fragili coppe di Cina, la lampada d'oro t'irradia; ma tu la tua scabra cucina tu ami e la provvida madia; la fiamma che lustra, tu ami, sui nitidi rami. Non hai che dal ciglio ti penda, né paggio né florida ancella; ma lieta, ma grata sfaccenda per te la tua dolce sorella; che cinge il grembiule, e sorride; lo scinge e s'asside con te...E per letto di morte, che a tutti è sì duro e sì grave, che cosa ti serbo, sai tu? Oh! Rose per letto di morte, cadute dal pruno: il soave dolore che fu!
_ Giovanni Pascoli _
Kiss...Clelia e Nando
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De: rom* |
Enviado: 06/05/2014 20:53 |
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