MARIA GAETANA AGNESI
Primogenita di ventuno figli, nasce a Milano, pochi anni dopo l'annessione della Lombardia all'Impero asburgico in conseguenza del trattato di Utrecht (1713), da una facoltosa famiglia arricchitasi con l'industria della seta. Maria Gaetana mostra ben presto di possedere una straordinaria intelligenza e una particolare propensione per le lingue straniere.
Il padre, Pietro Agnesi, che, come da tradizione, aveva deciso di far istruire il primo figlio maschio, deve riconoscere e incoraggiare queste doti e decide di provvedere all'istruzione della primogenita con illustri precettori.
Grazie al loro aiuto Maria Gaetana apprende perfettamente, tanto da meritarsi il soprannome di Oracolo Settilingue, l'italiano, il tedesco, il francese, il latino, il greco, lo spagnolo e l'ebraico.
Dalla corrispondenza privata dell'Agnesi emerge che nel 1737 Maria Gaetana, per obbedire al padre, passa dallo studio delle lingue e dell'eloquenza ai difficili studi di Filosofia e di Matematica: infatti la casa degli Agnesi è nel frattempo diventata uno dei salotti più in vista di Milano, dove sfilano i curiosi, ma anche gli intellettuali d'Italia e di mezza Europa.
Sono proprio costoro che introducono Maria Gaetana agli Elementi di Euclide, alla Logica e alla Metafisica, alla Fisica generale, particolare e sperimentale.
Diventa poi abitudine di Maria Gaetana esporre nel salotto di casa Agnesi, per desiderio del padre, i propri progressi con varie tesi filosofiche che vengono pubblicate nel 1738, in una raccolta dal titolo Propositiones Philosophicae contenente 191 tesi, tratte dalle pubbliche discussioni, riguardanti questioni di logica, botanica, cosmologia, ontologia, meccanica, pneumatologia (la scienza degli spiriti).
L'Agnesi esprime, in molti di questi saggi, la sua convinzione che anche le donne debbano essere istruite.
Nonostante i successi ottenuti, giunta all'età di ventuno anni, chiede al padre il permesso di diventare monaca, ma per rimanere in casa ad accudirlo si risolve a sacrificare le sue inclinazioni, a condizione però di non prendere più parte alla vita mondana ed avere il permesso di recarsi in chiesa a suo arbitrio.
Maria, "tranquillata nell'animo", decide di dedicarsi intensamente allo studio dell'algebra e della geometria.
Il più importante risultato dei suoi sforzi è stato il volume Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana, pubblicato aMilano nel 1748 e fu considerato "la migliore introduzione ai lavori di Eulero" (1707-1783). Il primo volume tratta dell'analisi delle quantità finite e il secondo dell'analisi infinitesimale. Una traduzione francese del secondo volume, a opera di P. T. d'Antelmy e integrato da Charles Bossut (1730-1814), è apparsa a Parigi nel 1775. Unatraduzione inglese di tutta l'opera da parte di John Colson (1680-1760) - titolare della cattedra lucasiana di matematica[2]all'Università di Cambridge - rivista da John Hellins fu infine pubblicata privatamente nel 1801 a spese del Barone Maseres.