Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

UN SORRISO PER TUTTI
¡ Feliz Cumpleaños Butterfy !
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ◄ ISCRIZIONE AL GRUPPO 
 ___CHAT___ 
 INDICE BACHECHE 
 ◄ BENVENUTO/A 
 GENERALE 
 " TUTTI I MESSAGGI " 
 ۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞ 
  
 ◄◄◄ CHAT 
 ◄ ACCADDE OGGI 
 ◄ OROSCOPO DEL GIORNO 
 ◄ MESSAGGIAMOCI 
 ◄ AIUTO PC 
 ◄ AMORE 
 ◄ AUGURI 
 ◄ CONSIGLI & CURIOSITA´ 
 ◄ ATTUALITA´ 
 ◄ ARTE DI RAIOLUAR 
 ◄ GRAFICA DI ROM* 
 ◄ IL LOTTO DI NANDO 
 ◄ INDIANI D´ AMERICA 
 ◄ RICORDI & FOTO DI GIANPI 
 ◄ UMORISMO 
 ◄ MUSICA ANNI 60 / 70 ♫♪♫ 
 ◄GRUPPI MINORI ANNI 60-70 
  
 ◄ POESIE ISCRITTI 
 ◄ POESIE CLELIA ( Lelina ) 
 ◄ Clelia ♦ RACCONTI ♦ 
 ◄ POESIE & ALTRO NADIA 
 ◄POESIE DI NIKI 
 ◄ POESIE PREDILETTA 
 ◄ POESIE QUATTROMORI 
 ◄ POESIE TONY KOSPAN 
 ◄ ROBYLORD ♥ 
  
 OMAGGIO A KAROL 
 ◄ RICORDANDO EL CID 
 ◄ LEZIONI DI POESIA 
 ◄ SEZIONE SVAGO 
 ◄MATERIALI DA USARE► 
 ◄ CUCINA ITALIANA 
 __________________________ 
 Home Home 
  
 
 
  Herramientas
 
General: MARTEDI 03 GIUGNO: BUONGIORNO !
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: ○●MAX●○  (Mensaje original) Enviado: 03/06/2014 03:30






Ode alla notte





Vieni, Notte antichissima e identica,
Notte Regina nata detronizzata,
Notte internamente uguale al silenzio, Notte
con le stelle, lustrini rapidi
sul tuo vestito frangiato di Infinito.

Vieni vagamente,
vieni lievemente,
vieni sola, solenne, con le mani cadute
lungo i fianchi, vieni
e porta i lontani monti a ridosso degli alberi vicini,
fondi in un campo tuo tutti i campi che vedo,
fai della montagna un solo blocco del tuo corpo,
cancella in essa tutte le differenze che vedo da lontano di giorno,
tutte le strade che la salgono,
tutti i vari alberi che la fanno verde scuro in lontananza,

tutte le case bianche che fumano fra gli alberi
e lascia solo una luce, un'altra luce e un'altra ancora,
nella distanza imprecisa e vagamente perturbatrice,
nella distanza subitamente impossibile da percorrere.

Nostra Signora
delle cose impossibili che cerchiamo invano,
dei sogni che ci visitano al crepuscolo, alla finestra,
dei propositi che ci accarezzano
sulle ampie terrazze degli alberghi cosmopoliti sul mare,
al suono europeo delle musiche e delle voci lontane e vicine,
e che ci dolgono perché sappiamo che mai li realizzeremo.

Vieni e cullaci,
vieni e consolaci,
baciaci silenziosamente sulla fronte,
cosi lievemente sulla fronte che non ci accorgiamo d'essere baciati
se non per una differenza nell'anima
e un vago singulto che parte misericordiosamente
dall'antichissimo di noi
laddove hanno radici quegli alberi di meraviglia
i cui frutti sono i sogni che culliamo e amiamo,
perché li sappiamo senza relazione con ciò che ci può
essere nella vita.

Vieni solennissima,
solennissima e colma
di una nascosta voglia di singhiozzare,
forse perché grande è l'anima e piccola è la vita,
e non tutti i gesti possono uscire dal nostro corpo,
e arriviamo solo fin dove arriva il nostro braccio
e vediamo solo fin dove vede il nostro sguardo.

Vieni, dolorosa,
Mater Dolorosa delle Angosce dei Timidi,
Turris Eburnea delle Tristezze dei Disprezzati,
fresca mano sulla fronte febbricitante degli Umili,
sapore d'acqua di fonte sulle labbra riarse degli Stanchi.

Vieni, dal fondo
dell'orizzonte livido,
vieni e strappami
dal suolo dell'angustia in cui io vegeto,
dal suolo di inquietudine e vita-di-troppo e false sensazioni
dal quale naturalmente sono spuntato.

Coglimi dal mio suolo, margherita trascurata,
e fra erbe alte margherita ombreggiata,
petalo per petalo leggi in me non so quale destino
e sfogliami per il tuo piacere,
per il tuo piacere silenzioso e fresco.

Un petalo di me lancialo verso il Nord,
dove sorgono le città di oggi il cui rumore ho amato come un corpo.
Un altro petalo di me lancialo verso il Sud
dove sono i mari e le avventure che si sognano.

Un altro petalo verso Occidente,
dove brucia incandescente tutto ciò che forse è il futuro,
e ci sono rumori di grandi macchine e grandi deserti rocciosi
dove le anime inselvatichiscono e la morale non arriva.

E l'altro, gli altri, tutti gli altri petali
– oh occulto rintocco di campane a martello nella mia anima! –
affidali all'Oriente,
l'Oriente da cui viene tutto, il giorno e la fede,
l'Oriente pomposo e fanatico e caldo,
l'Oriente eccessivo che io non vedrò mai,
l'Oriente buddhista, bramanico, scintoista,
l'Oriente che è tutto quanto noi non abbiamo,
tutto quanto noi non siamo,
l'Oriente dove – chissà – forse ancor oggi vive Cristo,
dove forse Dio esiste corporalmente imperando su tutto...

Vieni sopra i mari,
sopra i mari maggiori,
sopra il mare dagli orizzonti incerti,
vieni e passa la mano sul suo dorso ferino,
e calmalo misteriosamente,
o domatrice ipnotica delle cose brulicanti!

Vieni, premurosa,
vieni, materna,
in punta di piedi, infermiera antichissima che ti sedesti
al capezzale degli dei delle fedi ormai perdute,
e che vedesti nascere Geova e Giove,
e sorridesti perché per te tutto è falso, salvo la tenebra e il silenzio,
e il grande Spazio Misterioso al di la di essi... Vieni, Notte silenziosa ed estatica,
avvolgi nel tuo mantello leggero
il mio cuore... Serenamente, come una brezza nella sera lenta,
tranquillamente, come un gesto materno che rassicura,
con le stelle che brillano (o Travestita dell'Oltre!),
polvere di oro sui tuoi capelli neri,
e la luna calante, maschera misteriosa sul tuo volto.

Tutti i suoni suonano in un altro modo quando tu giungi
Quando tu entri ogni voce si abbassa
Nessuno ti vede entrare
Nessuno si accorge di quando sei entrata,
se non all'improvviso, nel vedere che tutto si raccoglie,
che tutto perde i contorni e i colori,
e che nel cielo alto, ancora chiaramente azzurro e bianco all'orizzonte,
già falce nitida, o circolo giallastro, o mero diffuso biancore, la luna comincia il suo giorno.


                                                                                

Fernando Pessoa



















Il vostro Max
















Primer  Anterior  2 a 6 de 6  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: daniela71 Enviado: 03/06/2014 04:25
 Daniela

Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: ☼M¢Įĩeŋ♪ Enviado: 03/06/2014 05:11

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: lucy46 Enviado: 03/06/2014 06:20
Foto: ♥ BUONA GIORNATA a Tutti Voi ♥ Il canto del cuore   La forza delle parole è veramente straordinaria. Una parola, una breve frase ripetuta hanno il "potere" di far emergere la parte più pura del nostro Essere. Così, come questa breve storia...   C’era una volta un grande uomo che sposò la donna dei suoi sogni. Con il loro amore misero al mondo una bambina. Era una bimba intelligente e allegra e il grande uomo le voleva molto bene. Quando era molto piccola, la prendeva in braccio, canticchiava a bocca chiusa un motivetto e ballava con lei per la stanza e le ripeteva: “Ti voglio bene, bambina.” Quando la bambina era diventata più grandicella, il grande uomo l’abbracciava e le diceva: “Ti voglio bene, bambina.” La bambina si imbronciava e obiettava: “Non sono più una bambina.” Allora l’uomo rideva e rispondeva: “Ma per me sarai sempre la mia bambina.” La bambina che non era più bambina lasciò la famiglia e se ne andò per il mondo. Imparando più cose riguardo se stessa, imparò più cose anche riguardo al grande uomo. Capì che era davvero grande e forte, perché ora ne riconosceva i punti di forza. Uno dei suoi punti di forza era la capacità di esprimere il suo amore per la famiglia. Dovunque lei andasse in giro per il mondo, l’uomo le telefonava e le diceva: “Ti voglio bene, bambina.” Venne il giorno in cui la bambina che non era più bambina e ricevette una telefonata. Il grande uomo stava male. Aveva avuto un ictus. Era afasico, le spiegarono. Non riusciva più a parlare e non erano sicuri che capisse quello che gli si diceva. Non riusciva più a sorridere, a ridere, a camminare, ad abbracciare, a ballare o a dire che voleva bene alla bambina che non era più bambina. E così lei andò al capezzale del grande uomo. Quando entrò nella camera e lo vide, lui le sembrò piccolo e tutt’altro che forte. Lui la guardò e cercò di parlare, ma non ci riuscì. La bambina fece l’unica cosa che poteva fare. Salì sul letto avvicinandosi al grand’uomo. Lacrime scendevano dagli occhi di entrambi e lei con le braccia cinse le fragili spalle di suo padre. Con il capo sul petto di lui, pensò a molte cose. Rammentò i bellissimi momenti trascorsi assieme e come si fosse sempre sentita protetta ed amata dal grande uomo. Provò dolore per la perdita che avrebbe sofferto, le parole d’affetto che l’avevano confortata. E poi udì dall’interno dell’uomo il battito del suo cuore. Il cuore continuava a battere, sempre indifferente al danno subito dal resto del corpo. E mentre era lì avvenne la magia. Sentì quello che voleva sentire. Il cuore scandiva le parole che la bocca non poteva più dire?  Ti voglio bene Ti voglio bene Ti voglio bene Bambina Bambina E fu per lei un conforto.  Patty Hansen

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 03/06/2014 08:53
 
 

"Quando togliamo qualcosa alla Terra,
dobbiamo anche restituirle qualcosa.

Noi e la Terra dovremmo essere
... compagni con uguali diritti.

Quello che noi rendiamo alla Terra
può essere una cosa così semplice
e allo stesso tempo così difficile
come il rispetto"

(Poesia dei Nativi Americani)
 Canto Navaio

 

Annamaria

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: Mariasole Enviado: 04/06/2014 00:32
Buonanotte a tutti

kiss... Mariasole 


Primer  Anterior  2 a 6 de 6  Siguiente   Último  
Tema anterior  Tema siguiente
 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados