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De: Mariasole (Mensaje original) |
Enviado: 05/01/2014 03:58 |
Papa Francesco personaggio web dell’anno
Papa Francesco conquista anche il web: vicino ai 10 milioni di follower, il Pontefice si è aggiudicato infatti l’Oscar della rete, come personaggio dell’anno al Blogfest 2013, sbaragliando la concorrenza di star di internet. Immediatezza, assiduità, determinazione nelle parole sono alcune delle caratteristiche che fanno dell’account Twitter di Papa Francesco – `@pontifex´ – uno dei più seguiti al mondo, oltre che un potente strumento di dialogo ed evangelizzazione.
I “cinguettii papali” erano già stati inaugurati dal suo predecessore Ratzinger, ma Francesco li ha interpretati con il suo stile rivelandosi un utente abbastanza assiduo e diretto. L’appello per la pace in Siria e il grido «Mai più la guerra» ha ricevuto oltre quattromila retweet.
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Papa Francesco non è solo il “personaggio dell’anno” per il settimanale statunitense Time. è diventato anche il tema più commentato su Facebook nel 2013, secondo le statistiche pubblicate dalla rete sociale.
Anche su Twitter l’effetto “Francesco” nel 2013 è stato travolgente. I suoi account, “@Pontifex”, sono vicini agli undici milioni di followers.
Jorge Bergoglio, che prima di diventare papa non aveva una pagina Facebook né un account Twitter, ha dimostrato di capire l’essenza di ciò che la gente cerca nelle reti sociali: trasparenza, vicinanza.
Il 7 dicembre scorso, Francesco ha mostrato come sia possibile evangelizzare su Internet: “Tra le possibilità offerte dalla comunicazione digitale, la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo”, ha sottolineato rivolgendosi ai partecipanti all’assemblea del Pontificio Consiglio per i Laici.
Secondo il pontefice, la presenza della Chiesa nelle reti non è una questione di “competenze tecnologiche, pur importanti. Si tratta anzitutto di incontrare donne e uomini reali, spesso feriti o smarriti, per offrire loro vere ragioni di speranza”.
“L’annuncio richiede relazioni umane autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il Signore”.
L’evangelizzazione online, secondo il Papa, può infatti “risvegliare le domande insopprimibili del cuore sul senso dell’esistenza, e indicare la via che porta a Colui che è la risposta, la Misericordia divina fatta carne, il Signore Gesù”.
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Papa Francesco ha esortato gli ordini religiosi a dire basta con “la tratta della novizie”. Lo rivela un comunicato della Civiltà Cattolica che metterà online questo pomeriggio il testo di una conversazione tra il Pontefice e l’Unione Superiori Generali. “Bisogna formare il cuore. Altrimenti formiamo piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca”, dice Papa Francesco nel lungo dialogo sulle sfide che la vita religiosa, e l’intera Chiesa, si trovano ad affrontare.
Tra i tanti temi trattati: la complessità della vita, fatta di grazia e di peccato; l’essere profeti nel nostro mondo, la fraternità, la denuncia della “tratta delle novizie” e di atteggiamenti quali ipocrisia e fondamentalismo, l’elogio della grande decisione di Benedetto XVI nell’affrontare i casi di abuso, l’importanza dei carismi, le sfide più urgenti, il rapporto tra i religiosi e i vescovi, la necessità della tenerezza, di sapere “accarezzare i conflitti”, e di una scossa capace di svegliare il nostro mondo intorpidito.
La conversazione viene riportata da La Civiltà Cattolica nel numero che è online dalle ore 15 ed è scaricabile anche dal sito www.laciviltacattolica.it in italiano, inglese e spagnolo. Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista della Compagnia di Gesù, seduto tra i 120 superiori generali ricevuti dal Papa il 29 novembre scorso, in 15 pagine registra il colloquio libero e spontaneo, facendo una cronaca commentata dell’incontro, anche alla luce del recente magistero di Papa Bergoglio.
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Papa Francesco: “I carrieristi fanno un grande danno alla Chiesa”
“Gli uomini e le donne di Chiesa che sono carrieristi, arrampicatori, che ‘usano’ il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle – quelli che dovrebbero servire – come trampolino per i propri interessi e le ambizioni personali, fanno un danno grande alla Chiesa”. Queste le parole che Papa Francesco ha rivolto alle partecipanti all’Assemblea Plenaria dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, ricevute in udienza questa mattina.
Il Papa ha proposto alle religiose tre temi, l’obbedienza, la povertà e la castità: “L’obbedienza come ascolto della volontà di Dio, nella mozione interiore dello Spirito Santo autenticata dalla Chiesa, accettando che l’obbedienza passi anche attraverso le mediazioni umane. (…) Povertà che insegna la solidarietà, la condivisione e la carità, e che si esprime anche in una sobrietà e gioia dell’essenziale, per mettere in guardia dagli idoli materiali che offuscano il senso autentico della vita. Povertà che si impara con gli umili, i poveri, gli ammalati e tutti quelli che sono nelle periferie esistenziali della vita. La povertà teorica non ci serve. La povertà si impara toccando la carne di Cristo povero, negli umili, nei poveri, negli ammalati, nei bambini”.
“E poi la castità come carisma prezioso, che allarga la libertà del dono a Dio e agli altri, con la tenerezza, la misericordia, la vicinanza di Cristo. La castità per il Regno dei Cieli mostra come l’affettività ha il suo posto nella libertà matura e diventa un segno del mondo futuro, per far risplendere sempre il primato di Dio. Ma, per favore, una castità ‘feconda’, una castità che genera figli spirituali nella Chiesa. La consacrata è madre, deve essere madre e non ‘zitella’! Scusatemi se parlo così, ma è importante questa maternità della vita consacrata, questa fecondità! Questa gioia della fecondità spirituale animi la vostra esistenza; siate madri, come figura di Maria Madre e della Chiesa Madre. Non si può capire Maria senza la sua maternità, non si può capire la Chiesa senza la sua maternità e voi siete icona di Maria e della Chiesa”.
Successivamente Papa Francesco si è soffermato sull’elemento del servizio nell’esercizio dell’autorità: “Non dobbiamo mai dimenticare che il vero potere, a qualunque livello, è il servizio, che ha il suo vertice luminoso sulla Croce. (…) ‘Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse… Tra voi non sarà così; – proprio il motto della vostra assemblea, no? ‘tra voi non sarà così’ – ma chi vuole essere grande tra voi, sarà il vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo’. Pensiamo al danno che arrecano al Popolo di Dio gli uomini e le donne di Chiesa che sono carrieristi, arrampicatori, che ‘usano’ il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle – quelli che dovrebbero servire -, come trampolino per i propri interessi e le ambizioni personali. Ma questi fanno un danno grande alla Chiesa”.
“La vostra vocazione è un carisma fondamentale per il cammino della Chiesa, e non è possibile che una consacrata e un consacrato non ‘sentano’ con la Chiesa. Un ‘sentire’ con la Chiesa, che ci ha generato nel Battesimo; un ‘sentire’ con la Chiesa che trova una sua espressione filiale nella fedeltà al Magistero, nella comunione con i Pastori e il Successore di Pietro, Vescovo di Roma, segno visibile dell’unità”, ha aggiunto il Pontefice che ha ricordato le parole di Paolo VI: ‘è una dicotomia assurda pensare di vivere con Gesù senza la Chiesa, di seguire Gesù al di fuori della Chiesa, di amare Gesù senza amare la Chiesa’. Sentite la responsabilità che avete di curare la formazione dei vostri Istituti nella sana dottrina della Chiesa, nell’amore alla Chiesa e nello spirito ecclesiale”.
“Centralità di Cristo e del suo Vangelo, autorità come servizio di amore, ‘sentire’ in e con la Madre Chiesa: tre indicazioni che desidero lasciarvi, a cui unisco ancora una volta la mia gratitudine per la vostra opera non sempre facile. Che cosa sarebbe la Chiesa senza di voi? Le mancherebbe maternità, affetto, tenerezza! Intuizione di Madre”, ha concluso Papa Francesco.
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Un Papa e un Uomo Straordinario
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