Nel pensiero degli Incas
L’uomo non è qui sulla terra per gratificarsi con cose superflue, che poi non potrà portare con se quando tornerà nel cosmo. Il nostro soggiorno sulla terra è temporale ma siamo figli delle stelle e dell’universo. Siamo arrivati qui dalle stelle per purificarci e liberarci, per servire e amare gli altri. La terra è una scuola di esperienze e di apprendistato.
Gli uomini delle città sono irrequieti, spaventati, schiavi del tempo e delle abitudini. Hanno corrotto la propria natura, la propria semplicità e spontaneità.
Ricorda che l’uomo autentico è quello che vive la vita ogni istante, a volte cadendo, ma rialzandosi sempre.
Fallisce solo chi ha paura di sbagliare e cadere. Sii utile agli altri e sarai ripagato. Aiuta gli altri e riceverai aiuto. Insegna agli altri e dagli altri imparerai.
Se vuoi che sia il tuo cuore a condurti, devi essere un uomo di cuore, Così sbaglierai poche volte.
Nel linguaggio del cuore è depositata e sigillata l’autentica essenza dell’uomo.
Alcune donne hanno paura di se stesse: sono insicure, perchè non sanno ciò che possono, nè sanno ciò che possiedono. Io so cosa posso fare col mio corpo, so cosa posso fare con tutto quello che mi porto dentro.
L’uomo istruito capisce il linguaggio dei libri, ma ha dimenticato il linguaggio della natura.
Solo la donna può redimere questa umanità, perchè le sue basi sono nella Terra; è dolce e generosa come la Natura ed è la guardiana della vita e la maestra dell’amore. Noi curandere viviamo con la Terra, ecco perchè la nostra strada è quella della Terra. Questa è la prima via che ogni donna deve percorrere. La seconda è quella dell’acqua, con cui impara a manipolare un elemento che le permette di creare, sognare e rendere tutto possibile. La donna sa che gli alberi parlano; il vento e le rocce parlano fra loro e parleranno anche a te, se li ascolterai. La donna parla col mondo interiore. Una donna incinta può parlare col figlio che porta in grembo, con quella vita che palpita dentro di lei. La donna è anche capace di farsi canale dello Spirito, permettendo all’uomo di elevarsi sino all’Essere Divino. Può fare molto, al giorno d’oggi, se lo desidera. Ma alle volte la donna non vuole, oppure ha dimenticato il potere che la Pachamama le ha affidato.
Il linguaggio del cuore è una cosa che pochi uomini di città coltivano, perchè non si fanno guidare dai sentimenti. In compenso, usano molto il linguaggio della testa e perciò sono freddi. L’uomo di città è sempre desideroso d’apprendere cose nuove, riempiendosi la testa con molte nozioni che girano a vuoto nella sua mente. Queste lo fanno gonfiare di vanità e orgoglio, perchè è convinto di sapere tutto. In realtà non sa niente. Il suo cervello è un nido aggrovigliato di pensieri misti a paure, e in questo modo la testa si scalda e il corpo si squilibra. Non solo: a forza di ascoltare il cervello dimentica il cuore, lo zittisce e alla fine il suo cuore diventa muto. E non è solo questa parte del corpo a soffrire, ma l’intero organismo. L’uomo di città rinnega la sua alleanza con la Terra, così anche sè stesso.
Bisogna conoscere le leggi naturali che permettono ci comprendere la terra e i principi che ne dirigono la vita. Solo conoscendo quei principi potrai capire il messaggio della natura che si trova nell’acqua, nel vento, nella luce, nei minerali, nelle piante, negli animali e nell’uomo stesso. Solo così ti saranno chiari i motivi per cui il nostro popolo sente e agisce. Conoscendo questi principi, ti si spalancheranno le porte della sapienza.
Dalla comprensione viene l’amore: così avevo cominciato ad amare ciò che prima odiavo, ad apprezzare ciò che prima disprezzavo.
L’uomo di cuore è quello che ascolta e segue i comandi del cuore.
Brani scelti dal libro:Negli occhi dello sciamano, Hernàn Huarache Mamani
Sul sentiero sacro degli Incas
Annamaria