SOLO UN RESPIRO DI GINESTRA E FIORDALISO
Non ho più parole da impastare
con acqua e sale...
Non ci sarà pane per i rimpianti
affamati di nostalgiche brezze
a far rumore tra fronde di pensieri.
Sono rami sempreverdi i miei ricordi,
non temono il rincorrersi di stagioni.
Ben celate tra le foglie si annidano
sillabe e fonemi come piume,
a lasciare tracce di impavide ali
che hanno imparato a volare.
Chi potrà mai dimenticare
la generosa schiusa di uova
in quella primavera così lontana?
Fu destino o soltanto casualità?
Io credetti alla rondine affaccendata
con la pagliuzza nel becco
a rinsaldare l'amato nido
ed alla spiga che, gonfia dei suoi chicchi,
si beava a dispetto del papavero
che, spettinato dal vento,
faceva boccacce al sole, tutto borioso.
Ora c'è solo fitta gramigna e ortica
tra l'arruffate zolle del mio arido domani
e, a mani nude, mi ritrovo a frugare
fin dentro intrecci di rovi e stoppie secche
alla ricerca di fugaci illusioni...
quelle illusioni che crescono ovunque,
sempre pronte a portare quaggiù in terra le stelle
da afferrare al pari di lucciole tra l'erba.
Negli occhi resta l'albeggio tenue e delicato
di un'alba profumata
e nel petto... solo un respiro di ginestra e fiordaliso.
-- Loretta Stefoni --