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De: Leonardo@ (Mensaje original) |
Enviado: 29/08/2014 01:49 |
Dal punto di vista nutrizionale le arachidi godono di alcune interessanti caratteristiche. Innanzitutto hanno un ottimo contenuto proteico ed un discreto profilo amminoacidico (sono tra gli alimenti più ricchi di arginina). I semi di arachide sono ricchi di alcuni minerali come zinco, magnesio, potassio, fosforo, manganese e rame. Anche il contenuto in fibre (25 g/100 g di alimento) e vitamina E è particolarmente elevato. Pur essendo prive di colesterolo le arachidi sono molto ricche di lipidi ed in particolare di acido oleico, lo stesso presente in grandi quantità nell'olio di oliva. Il contenuto in sodio è estremamente ridotto ma sale notevolmente negli snack a base di arachidi sgusciate, tostate e salate. Tali stuzzicherie sono pericolose per chi soffre di ipertensione e per chi tiene particolarmente alla propria linea. Nonostante il sale sia privo di calorie il suo consumo stimola la sete che, soprattutto quando ci si trova al bar o al ristorante, viene spesso soddisfatta con bibite zuccherate o alcoliche. In questi casi oltre all'elevatissimo contenuto calorico delle arachidi salate (669 Kcal/100 g) occorre aggiungere quello della bibita, mediamente compreso tra le 50 e le 150 Kcal. Nonostante le apparenze un semplice ed innocuo aperitivo con gli amici, contornato da qualche stuzzichino, può così coprire, da solo, circa 1/3 del fabbisogno calorico quotidiano. Nonostante siano un cibo con ottime proprietà le arachidi non sono pienamente compatibili con una dieta ipocalorica. Possono comunque diventarlo se assunte a piccole dosi (15-20 g) per bilanciare uno spuntino troppo ricco di glucidi. Una mela di medie dimensioni (circa 2 etti), unitamente a 20 grammi di arachidi, apporta 200 calorie, 6 grammi di fibra, 6 di proteine, 10,5 di grassi e 24 di carboidrati. La combinazione di questi due alimenti aumenta notevolmente il potere saziante dello spuntino. |
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Le noccioline americane, o arachidi, possono essere coltivate facilmente sia in giardino che in casa. La pianta delle arachidi è una leguminosa (come lenticchie, fagioli e ceci). Il suo paese d'origine è l'America meridionale. I baccelli, che all'interno racchiudono le noccioline, si sviluppano sotto terra e richiedono delle norme culturali precise. Vediamo come coltivare le noccioline americane.
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Il quadro dipinto con le noccioline
Abbiamo unito il gioco e la pittura.
Per creare questo quadro di pittura contemporanea a quadretti abbiamo usato: le noccioline, una scatola di cartone, un foglio di carta e tempera.
Alzando la scatola da un lato le noccioline colorate di tempera (blù, gialla e rossa) corrono e lasciano le strisce colorate. Quando il disegno per il lungo era abbastanza formato abbiamo girato la scatola per fare i segni perpendicolari con le noccioline. Le noccioline alla fine del gioco vengono cosi ben colorate che non è possibile resistere a non toccarle. Quando il disegno si è asciugato l'abbiamo incornicato.
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Guardate anche questa opera dal blog di Ester Famiglia in bottiglia!
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Il nome scientifico del nocciòlo è Corylus avellana, due termini dai quali capiamo subito che stiamo parlando di una pianta antichissima. L’etimo di Corylus, il genere, viene dal greco kóris, elmo, evidentemente ispirato dalla forma dell’involucro che ricopre il frutto; avellana, il nome della specie, si riferisce alla zona di Avellino in cui fin dall’epoca romana il nocciòlo veniva coltivato e da dove è iniziata la diffusione della coltura nel resto d’Italia. Oggi le regioni che vantano le migliori nocciole sono il Piemonte, con la Tonda Gentile IGP, il Lazio, la Sicilia e la Campania con la Nocciola di Giffoni IGP. Siamo abituati a sgranocchiare nocciole solo durante le feste, o a trovarcele nelle tavolette di cioccolato, a proporcele come speciale panatura in un raffinato secondo di pesce ci pensa uno chef d’eccezione: Agostino Petrosino, cuoco giramondo di grande classe ed esperienza, appena approdato al Ristorante “Pauline Borghese” Hotel Parco dei Principi di Roma.
Filetto di sgombro in crosta di nocciole di Giffoni
Ingredienti per 4 porzioni: 600g Sgombro fresco (o pescatrice) 100g Nocciole di Giffoni Sei Casali tritate 50g burro chiarificato 30g Cipolla rossa 400g Verza 50g Fumetto di pesce 20g Pomodori ramati tagliati a cubetti 10g Basilico 60g Olio d'oliva extravergine 5g Sale e pepe 200g Pomodori ramati a spicchi 4g Basilico
Preparazione: Far soffriggere in una casseruola la cipolla tritata con poco olio. Aggiungere le foglie di verza tagliate a listarelle e sbianchite. Bagnare con il fumetto e stufare a fuoco lento per 10 minuti, regolare di sale e pepe, emulsionare con dell'olio. Preparare i filetti di sgombro, metterli in un piatto e condirli con sale pepe ed olio. Passarli nelle nocciole tritate affinché rimangano tutte intorno bene aderenti. Cuocere in sauté con il burro chiarificato dorando entrambe le parti. Terminare la cottura in forno per qualche minuto. Disporre al centro del piatto la verza, tutt'intorno gli spicchi di pomodoro e posizionare al centro, sopra la verza, i filetti di pesce croccanti caldissimi. |
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