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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Leonardo@  (Mensaje original) Enviado: 31/08/2014 15:27

Quando l'animalismo mette le bestie prima dei bambini


img_Walking-the-dog_KEYSTONE_ref~PL173_mode~zoom.jpg

Arriva l’estate e arriva il tormentone, peraltro apprezzabile, di non abbandonare i cani sulle autostrade o nei boschi. Appello encomiabile, ma fatto da una cultura malata, anzi in fin di vita. L’appello è giusto perché nessun essere vivente deve essere maltrattato. Ma la cultura è malata perché guarda i gatti e scorda i bambini.

Oggi si parla di “adottare le balene”, mentre l’idea di adottare un bambino è passata ad “opzione di serie B” rispetto alla fecondazione in vitro tanto pubblicizzata. Le pubblicità di cibi per animali sono diventate incombenti e addirittura raffinate, mentre tanti piccoli muoiono di fame. Addirittura esistono cliniche estetiche per gatti e cani, mentre un tempo il veterinario era esclusivamente (ed etimologicamente) quello che si prendeva cura degli animali vecchi (“vetus”, in latino), per non lasciarli in preda alle malattie.

Ma il problema grave è che mentre i bambini non nascono più, proliferano i cagnolini da compagnia. E le bambine sono addestrate dalla TV a prendersi cura di cani e gatti, oggi anche nella versione-bambolotto (così non sporcano) o virtuali così i bambini si rincitrulliscono ma i genitori stanno in pace. E contemporaneamente sono scomparsi i bambolotti-bambino, tanto che ormai le bambine e i maschietti sono rassegnati a scordarsi l’idea di avere un fratellino e orripilanti a quella di diventare mamma un giorno (ma siamo matti!) mentre invece si vedono bene come ammaestratrici di gatti o come dog-sitters.

Ma la cultura verso gli animali cambia, rendendoci incapaci di chiamare i cani-cani e i bambini-bambini. Con conseguenze fatte solo per salvare l’apparenza (si fanno gare di pesca in cui il pesce viene ributtato vivo in acqua dopo esser stato esibito come trofeo e tutti sono contenti senza pensare che per essere pescato il palato del pesce è stato sbranato con un amo di acciaio, che lui è stato strappato a forza dal suo ambiente) o paradossali: è capitato di sentire un giornalista che, commentando un fatto di cronaca in cui un pastore aveva ucciso un lupo per difendere un agnellino, si esprimeva così: “Come era bello quel povero lupo. E come era brutto il pastore”.

E’ un amore per gli animali che nasce dalla consapevolezza che l’amore per gli uomini/donne non è meccanico, che si può essere traditi, che bisogna sacrificarsi per esso, che non è detentivo, e dal rifiuto - per paura, per debolezza - di quest’evidenza, con conseguente ricaduta del nostro bisogno di amare sui quadrupedi che invece tante pretese in apparenza non ne hanno, non possono scappare se non a loro scapito, e possono essere tenuti loro malgrado chiusi in casa mentre sarebbero ben lieti di correre lontano mille miglia, ma non sanno lamentarsi o perlomeno non si fanno capire.

Insomma, non abbandonate il cane, sareste degli stupidi insensibili, ma non perché lasciate in campagna un cane, ma perché finora gli avete detto che era vostro figlio, lo avete imbastardito con le vostre coccole e i vostri cibi ricercati, e ora lo lasciate come un pesciolino abbandonato sulla spiaggia. Il dramma non è l’abbandono: è la trasformazione del vostro cane in vostro figlio.  



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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: Leonardo@ Enviado: 31/08/2014 17:30
L'articolo che ho riportato è stato scritto dal dott. CARLO BELLIENI
 
 
 
 
Carlo Valerio Bellieni (Siena, 22 luglio 1962) è un pediatra e saggista italiano, esperto di neonatologia. Insegna Terapia Neonatale alla Scuola di Specializzazione in pediatria dell'Università di Siena. È membro della European Society of Pediatric Research, del Direttivo Nazionale del gruppo di Studio sul Dolore della Società Italiana di Neonatologia, della Pontificia Accademia Pro Vita ed è stato membro del Comitè Scientifique des Journèes Francophones de Rècherche en Nèonatologie. È membro del direttivo nazionale dell'associazione Scienza e Vita ed è stato Segretario del Comitato di Bioetica della Società Italiana di Pediatria. È editorialista de L'Osservatore Romano e scrive sul quotidiano Avvenire. Da anni è impegnato nella ricerca nel campo della neurofisiologia e della sensorialitá feto-neonatale. È autore della tecnica di Saturazione Sensoriale, una tecnica non farmacologica di analgesia neonatale. Ha brevettato apparecchi elettromedicali per la valutazione del dolore del neonato e per l'insonorizzazione delle termoculle neonatali. È autore di studi sulla presenza di campi elettromagnetici in ospedale e collabora con delle ONG internazionali in campo di prevenzione dall'inquinamento da campi elettromagnetici. Dirige la collana di bioetica dell'editore Cantagalli.

Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Serenella Enviado: 31/08/2014 19:20
Condivido parola per parola. E' vero che ci possono essere persone ignobili che meriterebbero le peggiori punizioni, ma il punto non è questo. Chi compra un cane lo vuole a sua immagine e somiglianza, quasi creandolo come Dio ha creato l'uomo. Non lo tratta da animale, ma da figlio che non da preoccupazioni. Ed essendo un figlio obbediente lo considera migliore di tutti gli esseri umani. Perchè tanti padroni di cani sono arroganti ed irrispettosi verso gli altri o chi verso si lamenta del suo cane se abbaia o sporca? Semplice. Il suo cane è migliore di tutti gli umani. Non importa se abbaia tutta la notte impedendo il riposo o se la fa per strada. Il "sangue del mio sangue" può fare qualsiasi cosa. E' proprio vero. La cultura ha un cancro incurabile ed inestirpabile,in cui uomini e bestie si stanno riallineando come all'inizio dell'evoluzione. Ma umanizzare gli animali è da bestie!

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Serenella Enviado: 31/08/2014 19:27
CANE E PADRONE SI SOMIGLIANO
 
 
 
 
 
 
 
 


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