L'autunno inizia il 23 settembre e termina il 21 dicembre, anche se quest'anno si è fatto sentire prima con tutte le piogge persistenti che ci hanno bombardato anche di notte. In campagna abbiamo gli ultimi fiori che con il tiepido sole hanno dei colori attenuati e sfumati.
I contadini approfittano di queste giornate per arare il terreno morbido, ogni tanto bagnato dalla pioggia, e seminarlo con vari tipi di semi.
Nel bosco alcuni animali, come le rondini, emigrano nei paesi più caldi e altri vanno in letargo con le molte provviste raccolte in estate.
Le calme acque azzurre del mare non sono più calde come in estate, ma incominciano a diventare fredde e ad agitarsi sembrando a volte maremoti.
Le foglie, dopo aver fatto un duro lavoro durante l'estate, cioè raccogliere i raggi solari e trasmetterli alla pianta, cadono secche per terra, con intense sfumature gialle, verdi, rosse e anche marroni, dispiaciute, lanciando un ultimo grido: il loro fruscio.
Molti poeti parlano dell'autunno pieno di tristezza, di rancore, di nostalgia e di speranza.
I frutti tipici di questa stagione: le castagne, le melograne, le mele cotogne, l'uva e tanti altri; tutti essi rendono l'autunno ricco di colori, di sfumature e di allegria.
In città cambiano aspetto le persone e i cibi.
Infatti le persone si mettono i vestiti più pesanti, come scarpe, cappelli, cappotti e guanti; mangiano cibi caldi come la pastina e il minestrone e non più quelli freddi come i gelati e l'insalata; e riprendono a lavorare.