|
De: Piero889 (Mensaje original) |
Enviado: 02/11/2014 05:18 |
Un caro saluto a tutti
Buona Domenica 2 novembre 2014
festa di tutti i Santi
Preghiamo per loro:
<< ETERNO RIPOSO, DONA LORO, SIGNORE,
RISPLENDA PER ESSI
LA LUCE PER PETUA
RIPOSINO IN PACE
AMEN>>
Piero
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 7 de 7
Siguiente
Último
|
|
Ti ho perso per ben due volte e questo è tutto quel che so.
Non sono come tanti, non voglio, né cerco un’alternativa diversa,affinché sembri meno assurda o ingiusta la tua scomparsa.
Il vuoto che in me è senza misura.
Potrei pensare che la tua essenza continui ad esistere sotto forma di una stella, magari.
Per intere notti, starei a guardare il cielo, se così fosse,cercando di immaginare quale, tra la più splendenti, tu sia.
Potrei pensare che tu sia diventato un angelo e che da lassù mi guardi e proteggi. Che la tua casa sia un giardino di rose dai profumi che da sempre in te abitano, che non si senta altro rumore che il fruscio di un un arcobaleno di petaliche lo sgorgare dell’acqua dalla fonte…potrei, ma questo non accadrà.
In questo non/dolore, non/vita ho disimparato in fretta a mentirmi.
Benché tenti ad ingannarmi lo squillo del tuo telefono ogni qualvolta che ti chiamo, di certo non sarà la tua voce a rispondermi.se metterò piede, in quel che era la mia casa, mia non perché li' nacqui e crebbi, ma perché spesso fui per te un figlio con fierezza.
A dispetto, poi dei trent’anni che pesano sulla bilancia fui la tua eterna bambina, con ammirazione profonda, con una tale gratitudine che baciarti le mani di continuo non mi bastò mai.
Se tornavo,tornare è un verbo che non so svolgere che in passato,come tanti altri d’altronde, li' in mezzo alle tue rose e i ligustri,non saranno le tue braccia ad accogliermi,pur essendo anche loro tuoi figli, poesie dalle tue mani scritte,fratelli miei e sorelle.” il mio cuore era troppo piccolo ” mi convince l’unico occhio che è senza palpebra e in me sentenzia come il peggior giudice.” ti amavo tanto ” in mia difesa sussurrano un tremolio di foglie cadenti.
Vano tentativo, come quello di disseppellire il mio cuore, sperando che avrei potuto amare quel che tu amavi ma non si sente che il ronzio fastidioso di una sveglia che non sa mai zittirsi.
Intrappolata sta nel mio torace e avvia per quanto assurdo sembri l’ingranaggio arrugginito che ormai è diventato il mio corpo. Anileda Xeka
Annamaria
|
|
|
|
De: ○●MAX●○ |
Enviado: 02/11/2014 07:21 |
|
Dell'aurora
Primavera per me non è la donna botticelliana dell'Allegoria. Primavera è per me questa farfalla fatta di grazia e di fragilità! Oggi, lungo il sentiero solatio dove sosta la lepre alle vedette, un orecchio diritto e l'altro floscio, tra il grano verdazzurro, lungo il rivo costellato di primule e d'anemoni, tra il biancospino, che fiorisce appena, ho rivista l'Antòcari volare e il cuore mi sobbalza nell'attesa senza nome che tutte in me resuscita le primavere dell'adolescenza.... Ma primavera non è giunta ancora. è la quinta stagione. Un chiaro Marzo canavesano, inverno già non più, non primavera ancora. è l'anno vecchio tinto a verde d'Enrico l'amarissimo. Se cantano le allodole perdute nella profonda cavità dei cieli, non s'odono le rondini garrire; lasciano appena il Delta o la Gran Sirte o riposano a Cipro ovver vïaggiano sul cordame d'un legno tunisino... Ma l'Antòcari vola e il cuore esulta! è la farfalla della novità, la messaggiera della Primavera, la grazia mite, l'anima del Marzo. Essa avviva la linfa nelle scorze, il brusio, il ronzio, lo stridio, risuscita l'incognito indistinto. Oh! Messaggiera della Primavera! La Terra attende. Il cielo che riempie il frastaglio dei rami e delle roccie sembra intagliato nel cristallo terso; il profilo dell'Alpi è puro argento; pallido è il verde primo, il pioppo è brullo, la quercia ancor non abbandona il fulvo stridulo manto che sfidò l'inverno; allieta lo squallore la pannocchia pendula verdechiara del nocciòlo, la nubecola timida del mandorlo; tiepido è il sole, ma la neve intatta sta nelle forre squallide, a bacìo. La Primavera non è giunta ancora, ma l'Antòcari vola e il cuore esulta! La messaggiera della Primavera è timida, sfuggevole alle dita, coscïente di sua fragilità; quasi non vola, s'abbandona al vento e visita la primula e l'anemone, la pervinca, il galanto, il bucaneve; il vento marzolino fa tremare petali ed ali dello stesso tremito e l'occhio mal discerne la farfalla: l'ali minori, marezzate in verde, chiudono come un calice l'insetto. Insetti e fiori; mimi scaltri, come v'accordaste nei tempi delle origini? Le pagine di pietra dissepolte attestano che i fiori precedettero gl'insetti sulla terra: fu l'anemone che alla farfalla ragionò così: «Sorella senza stelo, come sei fragile d'ali e debole di volo! Salvati dal ramarro e dalla passera: rivestiti di me, tingiti in verde ai lati, in bianco a mezzo, in fulvo a sommo, e con l'antenne simula i pistilli!». E il fior primaverile alla farfalla primaverile diede i suoi colori: dolce alleato nella vita breve.... E la caduca musa marzolina sa che deve sparire con l'anemone, sparire prima della Primavera... Visita i fiori, intepidisce il regno per le grandi farfalle che verranno, poi, giunta al varco della vita breve, congeda il Marzo, volgesi all'Aprile: Aprile! Marzo andò: tu puoi venire!...
Guido Gozzano
Il vostro Max
| | | | |
|
|
|
De: lucy46 |
Enviado: 02/11/2014 07:48 |
|
|
|
Leon Francois Comerre – La bella lettrice
Oggi 2 novembre rivolgiamo innanzitutto un affettuoso pensiero ai nostri cari che ci hanno lasciato ed a tutti i defunti affinché il loro ricordo ed i loro esempi positivi possano aiutarci ed illuminarci nel nostro cammino in questa difficilissima epoca…
Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia. Shakespeare – Amleto
((La pace sia con te – Renato Zero)
Leon Francois Comerre – Gloria del mattino
IL VALORE DELLA VITA Omar Falworth
Il valore della tua vita non sta in ciò che sai, ma in ciò che riesci ad amare di ciò che sai; puoi conoscere tante cose, ma se non riesci ad amarle, il tuo sapere non vale nulla, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita non sta in ciò che hai, ma in ciò che sei; perché in realtà nessuno ha niente. L’unica cosa che si può avere è…se stessi, se hai te stesso hai tutto il mondo, e la tua vita vale più del mondo. Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi, ma in ciò che fai; puoi pensare tutto il bene del mondo, ma se non ti adoperi per farne almeno un po’, è come se pensassi il male, e la tua vita non vale nulla. Il valore della tua vita si misurerà quando starai per perderla. Se lascerai il mondo un pochino migliore di come lo hai trovato… allora sarà grande.
Leon Francois Comerre – Luna
a tutti da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE
I N S I E M E
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 7 de 7
Siguiente
Último
|