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De: Marika (Mensaje original) |
Enviado: 01/02/2015 06:33 |
ROMA -
Applausi (tanti) e standing ovation a ripetizione per la prima volta di un siciliano al Colle.
Con la quarta votazione a Camere congiunte, Sergio Mattarella supera il quorum,
incassa 665 voti (e 'manca' la soglia ostica ma non più necessaria dei due terzi per soli 7 sì)
e diventa il dodicesimo presidente della Repubblica italiana.
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:36 |
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:38 |
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:41 |
L'ingresso in politica con la DC
Vicino per tradizione familiare alla corrente morotea dellaDemocrazia Cristiana, dopo la morte del padre nel 1971 e l'assassinio del fratello nel 1980, alle elezioni politiche del 1983 fu eletto alla Camera dei Deputati nellacircoscrizione della Sicilia occidentale, candidato in quotaZaccagnini. L'anno dopo fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di bonificare la DC siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino e Salvo Lima.[5] In tale veste nel 1985 promosse la formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da Leoluca Orlando, che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana.[5]
I primi incarichi ministeriali
Rieletto alla Camera nel 1987 si mantenne vicino alle correnti di sinistra del partito ed in particolare al segretario De Mita[6] ed ai suoi collaboratori, come Roberto Ruffilli[7]. Nello stesso anno fu nominato ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato nell'incarico nel 1988 con il governo De Mita.
Le dimissioni dal governo Andreotti
Nel 1989, con la formazione del governo Andreotti VI fu nominato ministro della Pubblica Istruzione. Si dimise dall'incarico il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della DC, per protestare contro lafiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo,[8] che venne soprannominato sarcasticamente legge Polaroid in quanto, a detta dei detrattori, si limitava a fotografare la condizione esistente legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo di Silvio Berlusconi.
Rimasto privo di incarichi di governo, fu vicesegretario della Democrazia Cristiana nel 1990 al 1992, anno in cui venne rieletto alla Camera. Nello stesso anno gli fu affidata la direzione del quotidiano democristiano Il Popolo.[8]
La legge Mattarella
Nel corso della XII Legislatura della Repubblica Italiana Sergio Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella, alla quale il politologoGiovanni Sartori diede l'appellativo di Mattarellum, fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.
La fondazione del Partito Popolare
Solo sfiorato dalle inchieste su Tangentopoli – venne assolto dall'accusa di un imprenditore siciliano di aver ricevuto 50 milioni di lire e dei buoni benzina[9] – Mattarella fu uno dei protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del Partito Popolare Italiano, nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996.
Lo scontro con Rocco Buttiglione
Al congresso di luglio 1994, insieme alla componente più di sinistra dei popolari, si oppose alla candidatura di Rocco Buttiglione alla segreteria del partito, in sostituzione del segretario dimissionarioMartinazzoli. Con l'affermazione congressuale di Buttiglione, di cui non condivideva la linea politica orientata ad un'alleanza con il Polo delle Libertà di Silvio Berlusconi, Mattarella si dimise dalla direzione de Il Popolo, che dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana era diventato il giornale di riferimento del PPI, e continuò la battaglia politica interna. Nel 1995, al culmine dello scontro interno al PPI, apostrofò il segretario, che pervicacemente cercava l'alleanza con la destra, «el general golpista Roquito Butillone...» e definì «un incubo irrazionale» l'ipotesi che Forza Italia potesse essere accolta nel Partito Popolare Europeo.[10]
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:42 |
La fondazione dell'Ulivo
Sostenitore, sin dal 1995, della candidatura di Romano Prodi alla guida di una coalizione di centrosinistra(L'Ulivo) comprendente, tra gli altri, il PPI e il PDS, fu confermato alla Camera alle elezioni del 1996 e venne eletto capogruppo dei deputati popolari.
Gli incarichi ministeriali nei governi D'Alema e Amato
Caduto il primo governo Prodi, Mattarella assunse la carica di vicepresidente del Consiglio durante il governo D'Alema I[8]. Tenne invece il ministero della Difesa nei successivi Governo D'Alema II e Governo Amato II, sino al 2001. L'incarico di Mattarella al ministero della Difesa seguì la delicata partecipazione dell'Italia all'operazione Allied Force, con la quale la NATO era intervenuta nella guerra del Kosovo, e coincise con l'approvazione della legge di riforma delle Forze Armate che aboliva di fatto il servizio di leva obbligatorio.[5]
La successiva attività parlamentare
Nel 2001 Mattarella fu rieletto alla Camera dei deputati nelle liste de La Margherita, che comprendeva l'intera componente dei popolari e nella quale pochi mesi dopo il PPI si sarebbe fuso. A differenza delle elezioni precedenti, non fu candidato in Sicilia ma in Trentino-Alto Adige.[10] Nominato, su iniziativa del presidente della Camera, componente del Comitato per la legislazione, ne fu vicepresidente sino al 2002 e presidente fino al 2003.
Alle elezioni politiche del 2006 fu candidato nella lista dell'Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico,[11] ma con lo scioglimento anticipato della XV legislatura il 28 aprile 2008, non si ricandidò.
Gli incarichi istituzionali
Mattarella giura come giudice costituzionale
Il 22 aprile 2009 è stato eletto dalla Camera dei Deputaticomponente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa.[12] Il 5 ottobre 2011 il Parlamento in seduta comune lo ha eletto giudice della Corte costituzionale alla quarta votazione con 572 voti, uno più del quorum richiesto.[13]
In occasione dell'elezione del presidente della Repubblica Italiana del 2013 il suo nome era nella rosa dei candidati che Pier Luigi Bersani sottopose a Silvio Berlusconi, ma gli fu preferito Franco Marini, che poi non fu eletto.[14]
L'elezione alla presidenza della Repubblica del 2015
A gennaio 2015, con le dimissioni di Giorgio Napolitano e la necessità di una nuova elezione, Mattarella è stato nuovamente al centro delle trattative tra le principali forze politiche. Il 29 gennaio, su proposta del segretario del Partito Democratico e presidente del Consiglio Matteo Renzi, l'assemblea degli elettori del Partito Democratico ha deciso all'unanimità di votare il nome di Mattarella nella quarta votazione delleelezioni del Presidente della Repubblica[15] senza attendere che gli altri partiti consultati sciogliessero le riserve sulla candidatura. Il 31 gennaio, al quarto scrutinio, il Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, ha eletto Mattarella presidente della Repubblica Italiana con 665 voti, provenienti principalmente dal Partito Democratico, dal Nuovo Centrodestra, da Scelta Civica e da Sinistra Ecologia e Libertà.[1]
Vita privata
È stato sposato con Marisa Chiazzese (morta nel 2012) figlia dell'ex rettore dell'università di Palermo, e docente di storia romana, Lauro. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma.[16]
Uno dei tre figli della coppia, Bernardo Giorgio, è docente all'Università di Siena e alla LUISS e dal 2014 capo dell'ufficio legislativo del Dipartimento della Funzione pubblica presso la presidenza del Consiglio dei ministri.[16]
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:44 |
Incarichi parlamentari
- IX Legislatura
- Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
- Componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio
- Componente della Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla destinazione dei fondi per la ricostruzione del Belice
- X Legislatura
- Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
- XI Legislatura
- Vicepresidente della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali
- Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
- Componente della Commissione speciale per l'esame, in sede referente, dei progetti di legge concernente la riforma dell'immunità parlamentare
- XII Legislatura
- Vicepresidente della I Commissione (Affari costituzionali)
- Vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi
- Componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari
- XIII Legislatura
- Componente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali
- XIV Legislatura
- Presidente del Comitato per la legislazione
- Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
- Componente della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea NATO
- XV Legislatura
- Presidente della Commissione Giurisdizionale per il personale
- Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
- Componente della Giunta delle elezioni
- Componente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali
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De: Marika |
Enviado: 01/02/2015 06:46 |
Onorificenze
Note
- ^ a b Mattarella eletto al Quirinale con 665 voti: è lui il nuovo presidente della Repubblica in Repubblica.it, 31 gennaio 2015. URL consultato il 31 gennaio 2015.
- ^ Movi100 - Cent'anni di Movimento Studenti di Azione Cattolica.
- ^ La Sapienza saluta il presidente Mattarella, 31 gennaio 2015. URL consultato il 01 febbraio 2015.
- ^ Il rettore dell’Università di Palermo plaude all’elezione di Mattarella, 31 gennaio 2015. URL consultato il 01 febbraio 2015.
- ^ a b c Sebastiano Messina, Sergio Mattarella, dalla morte del padre al no sulla Mammì, una carriera con la schiena dritta in La Repubblica, 29 gennaio 2015. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Alessandro Da Rold e Marco Sarti, Mattarella, il siciliano silenzioso che sogna il Colle in Linkiesta, 15 gennaio 2015. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Quando, nel 1988, le Brigate Rosse uccisero Ruffilli, a Forlì, Mattarella volle partecipare personalmente al suo funerale [1]
- ^ a b c Sergio Mattarella - Ministro della Difesa in La Repubblica. URL consultato il 29gennaio 2015.
- ^ Mattarella, chi è? in Il Post, 29 gennaio 2015. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ a b Gian Antonio Stella, Il difficile trapianto di «Sergiuzzu» Mattarella in Corriere della Sera, 19 aprile 2001. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Ernesto Paolozzi, Il Partito Democratico e l'orizzonte della complessità, Napoli, Guida editore, 2007, p. 63,ISBN 978-88-6042-280-4.
- ^ Giustizia: La Camera ha eletto i membri laici delle magistrature speciali in L'Unione Sarda, 22 aprile 2009. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Nicoletta Cottone, Il democratico Sergio Mattarella eletto a giudice della Consulta con un voto di scartoin Il Sole-24 Ore, 5 ottobre 2011. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Goffredo De Marchis, Quirinale, Bersani ora punta su un cattolico: con Marini spunta il nome di Mattarella in La Repubblica, 13 aprile 2013. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ Quirinale, al via la partita. Renzi: "il nome è Mattarella" in La Repubblica, 29 gennaio 2015. URL consultato il 29 gennaio 2015.
- ^ a b Marisa Chiazzese: chi era la moglie di Sergio Mattarella in Next quotidiano, 30 gennaio 2015. URL consultato il 31 gennaio 2015.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
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