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Resposta  Missatge 1 de 28 del tema 
De: MOTHERSIXTEN  (Missatge original) Enviat: 15/01/2015 04:26
 
 

Nulla è precario come vivere

Nulla è effimero come esistere
E’ un po’ come lo squagliarsi della brina
Come per il vento essere leggero
Io arrivo dove sono straniero

Un giorno tu passi la frontiera
Ma da dove vieni, o dove vai dunque
Domani che importa e che importa ieri
Il cuore cambia con il cardo
Tutto è senza rima né perdono

Passa il dito sulla tua tempia
Tocca l’infanzia dei tuoi occhi
E’ meglio lasciare basse le lampade
La notte ci piace assai più
E’ il lungo giorno che diventa vecchio

Gli alberi sono belli in autunno
Ma il bambino che cosa è diventato
Io mi riguardo e mi stupisco
Di questo viaggiatore sconosciuto
Del suo viso e dei suoi piedi nudi

Poco a poco tu ti fai silenzio
Ma non così in fretta tuttavia
Per non sentire la tua dissonanza
E per non sentire cadere sul te stesso
di una volta il colpo del tempo

E’ duro invecchiare al termine del conto
La sabbia ci scappa tra le dita
E’ come un’acqua fredda che sale
E’ come una vergogna che cresce
Una pelle che grida? Mi sbatti?

E’ duro essere un uomo una cosa
E’ duro rinunciare a tutto
Le senti le metamorfosi
Che accadono dentro di noi
Come piegano lentamente le nostre ginocchia

O mare amaro o mare profondo
Qual è l’ora delle tue maree
Quanti anni occorrono all’uomo
quanti secondi per abiurare l’uomo
perché perché queste sgomitate

Nulla è precario come vivere
Niente è effimero come essere
E’ un po’ come lo squagliarsi della brina
E per il vento esser leggero
Giungo dove sono straniero.
Louis Aragon

 
 
 
Annamaria


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Resposta  Missatge 2 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 15/01/2015 12:18
La felicità non si ottiene puntando affannosamente alla sua ricerca,
ma viene incontro, come una sorpresa,
a chi è intento a far felici gli altri.
Fulton Sheen
 
   

Resposta  Missatge 3 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 15/01/2015 14:00
Il miracolo
Bruno Ferrero
 
Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l'amore può fare meraviglie. Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi.
Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: "Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo".
La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito.
Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete.
"Per cos'è? Che cosa vuoi piccola?".
"È per il mio fratellino, signor farmacista. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo".
"Che cosa dici?" borbottò il farmacista.
"Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c'è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo".
Il farmacista accennò un sorriso triste.
"Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli".
"Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?".
C'era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall'aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione.
Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine. L'uomo si avvicinò a lei.
"Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?".
"Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa…. È per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un'operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho".
"Quanto hai?".
"Un dollaro e undici centesimi…. Ma, sapete…." Aggiunse con un filo di voce, "posso trovare ancora qualcosa….".
L'uomo sorrise "Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!". Con una mano raccolse la piccola somma e con l'altra prese dolcemente la manina della bambina.
"Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo pratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno".
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano.
Quell'uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che potè tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.
"Questa operazione" mormorò la mamma "è un vero miracolo. Mi chiedo quanto sia costata…".
La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi…. più, naturalmente l'amore e la fede di una bambina.
Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape, potreste dire a questo monte: "Spostati da qui a là e il monte si sposterà". Niente sarà impossibile per voi (Vangelo di Matteo 17,20).
 
__._,_.___

Resposta  Missatge 4 de 28 del tema 
De: Ver@ Enviat: 16/01/2015 00:00
Buon Venerdì
 
 

Resposta  Missatge 5 de 28 del tema 
De: Leonardo@ Enviat: 16/01/2015 04:52

Resposta  Missatge 6 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 16/01/2015 16:03
Circ Image  
   

Resposta  Missatge 7 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 17/01/2015 13:36
Felicità sta nel conoscere i propri limiti ed amarli.

Roland Barthes
 
   

Resposta  Missatge 8 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 17/01/2015 15:31
2 Image  
   

Resposta  Missatge 9 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 17/01/2015 15:33
2 Image  
   

Resposta  Missatge 10 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 17/01/2015 15:42

L'amore non è già fatto. Si fa.
Non è un vestito già  confezionato,
ma stoffa da tagliare, cucire.
Non è un appartamento chiavi in mano,
ma una casa da concepire, costruire,
conservare e spesso riparare.
Non è vetta conquistata, ma partenza dalla valle,
scalate appassionanti,
cadute dolorose nel freddo della notte
o nel calore del sole che scoppia.
Non è solido ancoraggio nel porto della felicità
ma èun levar l'ancora, èun viaggio in pieno mare,
sotto la brezza o la tempesta.
Non è un'ascesa trionfale,
enorme punto fermo che si segna fra le musiche,
i sorrisi e gli applausi, ma èuna moltitudine di ascese
che punteggiano la vita,
fra una moltitudine di ascese
che si cancellano strada facendo.
Non è l'apparizione improvvisa di una nuova vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente
e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri,
qualche volta in secca, altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il mare infinito.

 

Michel Quoist


Resposta  Missatge 11 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 18/01/2015 15:17
Nessun giorno è uguale all'altro,
 
ogni mattina porta con sé un particolare miracolo,
 
il proprio momento magico,
 
nel quale i vecchi universi vengono distrutti
 
e si creano nuove stelle.
 
Paulo Coelho

Resposta  Missatge 12 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 19/01/2015 12:28
Non è facile trovare la felicità
dentro di noi
ed è impossibile trovarla
in qualsiasi altro posto.
Kepplier

Resposta  Missatge 13 de 28 del tema 
De: rom* Enviat: 21/01/2015 11:59

Ogni giorno è un giorno in più per amare,
un giorno in più per sognare,
un giorno in più per vivere.

(Padre Pio)



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