Alla Musa
Come la notte che ti chiesi
di asfodeli, ricordando canzoni
in lingue ignote e familiari…
… così procede il mio giorno,
bagnato di certezze claudicanti.
Ti osservo affacciata al balcone
che incroci le nude gambe,
aspettando schegge d’ardore…
… e mostri al mattino un riso
infantile, macchiato di rosso scarlatto.
Ma fiera nella fedeltà al tuo
io più dannato, dismessi i
panni dell’amante possibile…
… vesti le labbra sbiadite dal
tempo, di merletti color agonia.