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General: BENVENUTA ESTATE
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Respuesta  Mensaje 1 de 25 en el tema 
De: Ver@  (Mensaje original) Enviado: 21/06/2015 17:30


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Respuesta  Mensaje 2 de 25 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 21/06/2015 18:13
Benvenuta estate:
 
anche Google celebra il solstizio
 
con un bellissimo doodle stagionale
 
Primo giorno di Estate

Respuesta  Mensaje 3 de 25 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 21/06/2015 18:18
Solstizio d’estate:
ecco perchè oggi è il giorno più lungo dell’anno
Il solstizio d’estate, con cui si entra ufficialmente nell’estate astronomica, è da sempre parte integrante della storia dei popoli.
 

Pronti a godervi la giornata più lunga dell’anno? Il 21 giugno è ilsolstizio d’estate, il giorno in cui il Sole raggiunge il punto piùsettentrionale (cioè più alto rispetto all’orizzonte) nella sua corsa annuale nei nostri cieli, regalandoci il massimo numero di ore di luce possibili nell’arco di una giornata. La data di oggi inoltre segna anche un altro appuntamento: l’inizio ufficiale dell’estate. Dal 22 giugno, infatti, il picco del Sole inizierà nuovamente a spostarsi sempre più a Sud, e le giornate, che fino a oggi si erano progressivamente allungate, riprenderanno invece ad accorciarsi inesorabilmente, segnando il periodo dell’anno che gli scienziati definiscono estate astronomica e che terminerà intorno al 21 dicembre con il solstizio d’inverno.

Solstizi ed equinozi sono dovuti alla traiettoria con cui il nostro pianeta orbita intorno al Sole. L’asse di rotazione della Terra e ilpiano dell’orbita non sono infatti perpendicolari, ma si incontrano invece con un angolo di circa 23,5 gradi, un’asimmetria che dalla Terra genera il moto apparente del Sole nei cieli durante il corso dell’anno. Nel nostro emisfero quindi, per tutto l’inverno il Sole sale ogni giorno un po’ più del precedente rispetto all’orizzonte, arrivando all’altezza massima – almeno quest’anno – il 21 giugno alle ore 16:38, per poi iniziare la sua inesorabile discesa, che si conclude solitamente il 21 o il 22 dicembre, quando il ciclo ricomincia.

 


 


Respuesta  Mensaje 4 de 25 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 21/06/2015 18:18
L'asse di rotazione della Terra e il piano dell'orbita non sono perpendicolari

Respuesta  Mensaje 5 de 25 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 21/06/2015 18:22
 
 
Quest’anno il solstizio d’estate cade il 21 giugno alle ore 16:38.
Con esso si entra ufficialmente nell’estate astronomica, dato che quella meteorologica si fa iniziare, per convenzione, il 1 giugno.
Il termine solstizio deriva dal latino sol (sole) e sistere (stare fermo), col significato di “sole stazionario”.
In astronomia il solstizio è definito come “il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica (cammino apparente che il sole traccia nel cielo durante l’anno), il punto di declinazione (la declinazione è analoga alla latitudine ma proiettata sulla sfera celeste anziché sulla superficie terrestre) massima o minima”.
E’, quindi, un evento di particolare importanza sin dall’antichità, che segna il giorno più lungo dell’anno per l’emisfero nord e quello più corto per l’emisfero australe (solstizio d’inverno).
 Una situazione che si inverte il 21 Dicembre, quando il Sole è alla sua declinazione minima.

Respuesta  Mensaje 6 de 25 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 21/06/2015 18:24
SOLSTIZIO
 
Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica. Nel giorno del solstizio d’estate che, nell’Emisfero Settentrionale cade quasi sempre il 21 giugno (ritardando di 5 ore, 48 minuti e 46 secondi ogni anno, salvo subire un nuovo riposizionamento indietro, al 20 giugno, ogni 4 anni, in conseguenza dell’introduzione degli anni bisestili, che evitano un progressivo disallineamento delle stagioni con il calendario), il Sole culmina allo Zenith, trovandosi così nel punto più alto della volta celeste.Il solstizio d’estate è sempre stato circondato da un velo di magia, mistero, leggenda, connotato da una fortissima carica simbolica che permane tutt’oggi. Pensiamo a Stonehenge, uno dei monumenti preistorici più famosi al mondo.
SOLSTIZIO 3 La celebre costruzione neolitica, situata nei pressi di Amesbury, nella contea di Wiltshire, per i teorici e i sostenitori del New Age è molto più di un tempio druidico. Questa formazione circolare di pietre gigantesche, poste in posizione eretta e sormontate da una lastra orizzontale, sarebbe un edificio, eretto con lo specifico obiettivo di fungere da primitivo osservatorio astronomico.  Al centro dei megaliti, infatti, si trova Heel Stone (la pietra del tallone); un asse orientato strategicamente, intorno al quale le pietre sarebbero state allineate con cura per sintonizzarsi coi primi raggi del solstizio d’estate. Si dice che lo specifico schieramento dei megaliti servisse a prevedere le maree, le eclissi lunari e solari.
SOLSTIZIO COPTracce di culti solari si incontrano in tutto il mondo: per gli Eschimesi il Sole è la vita, contrapposta alla Luna- Morte e fino a poco tempo fa essi ritenevano che, durante la notte, il sole rotolasse sotto l’orizzonte verso nord e di qui diffondesse la pallida luce delle aurore boreali. In Indonesia il Sole si identifica con un uccello e col potere del volo; tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, Il Sole, creatore della terra; per gli Inca la divinità Inti è il Sole, sovrano della terra, figlio di Viracocha, il creatore e padre della sua personificazione umana, l’imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell’impero, sorgono i Mojonees, torri usate come mire per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Machu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il Torreon, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche e l’Intihuatana, l’orologio solare ricavato nella roccia. Per i Maya il sole è il supremo regolatore delle attività umane; per gli Indiani d’America il sole è simbolo di potenza e provvidenza divine; per gli Aztechi è assimilato ad un giovane guerriero che muore ogni sera, risorgendo al mattino, dopo aver sconfitto luna e stelle. Per nutrirlo, il popolo azteco gli sacrificava vittime umane.
SOLSTIZIO EGIZITutto il culto degli Egizi è dominato dal Sole, chiamato Horus o Kheper al mattino quando si leva; Ra quando è nel fulgore del meriggio, Atum quando tramonta. Agli Egizi risalgono le prime precise osservazioni astronomiche solari, in base alle quali i sacerdoti del faraone prevedevano le piene del Nilo e programmavano i lavori agricoli. Per i Sumeri il sole si chiamava Shamash, figlio di Sin, la luna. Non apparteneva al gruppo delle divinità più importanti in quanto il loro dio supremo era An, il cielo, mentre il capo effettivo del Pantheon è Enlil, il signore del vento e della tempesta. Risalgono ai Babilonesi i primi e più attuali studi del movimento del sole ed ancora più accurate furono le osservazioni dei Caldei. Il solstizio d’estate è stato caratterizzato, sin da tempi immemori, da numerosi rituali. Mentre nelle isole britanniche, ancora tra il III e il I secolo a.C. i druidi festeggiavano, all’alba del 21 giugno, Alban Heruin, la “Luce della Costa”, celebrando, con l’inizio del periodo di massima luminosità dell’anno, il trionfo dell’Oiw, forza vitale che riempie di sé ogni aspetto del reale e che viene personificata dal re Quercia, l’albero simbolo del potere della terra; nello stesso periodo i Galli tendono a vedere nel solstizio la festività di Epona, la dea rappresentata con una donna in sella ad una cavalla che presiedeva alla fertilità e all’agricoltura.
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SOLSTIZIO 1 BISTra le tribù germaniche e slave, la notte del 21, celebrata con l’accensione di falò magici, diventa la notte dell’amore e della speranza nel futuro, con gli amanti che, saltando attraverso il fuoco, si giurarano fedeltà.  Hopi, Natchez e Chaco, tutte tribù indiane d’America, hanno, tutt’ora nelle loro religioni tradizionali, strutture legate al solstizio d’estate, visto come elemento generatore di forza, fecondità e coraggio. In Cina nel solstizio d’estate si celebra Lì, divinità generatrice femminile e della luce, in un’intima comprensione del processo naturale luce-calore-generazione. Il rispetto per i cicli naturali è alla base della religione Wicca di cui è significativo il rituale Litha, che si svolge nella notte del 21 giugno e prevede la collocazione, al centro di un cerchio magico, di un calderone decorato con fiori e pieno d’acqua, con cui i partecipanti vanno aspersi tramite un ramo d’erica. Viene preparato un altare con una corona d’agrifoglio, volta a simboleggiare il principio femminile, ed una corona di quercia, indicante il principio maschile; fiancheggiato da due piccoli fuochi, a oriente (principio della nascita) ed occidente (principio della morte).

Nell’antica Roma le feste solstiziali erano dedicate a Giano Bifronte, rappresentato con due volti, uno barbuto e l’altro giovanile o femminile a seconda delle interpretazioni.  Il concetto di solstizio come porta si radica anche nel mondo latino ed il dio che meglio rappresenta ciò è Giano, protettore delle porte e dei passaggi. Il solstizio d’estate, infatti, evidenzia da un lato il punto massimo del sole (Zenith) nel suo cammino sulla volta celeste; ma dall’altro anche il punto d’inizio della sua fase calante. Con l’affermarsi del Cristianesimo, le feste pagane solstiziali, non potendo essere soppresse per il loro forte radicamento tra la gente, furono, almeno in parte cristianizzate, proprio come avvenne ad altre feste pre-cristiane: ne è un esempio il Capodanno celtico di Samhain, il 1° novembre, festa nella quale si credeva che i morti tornassero sulla terra; divenuta per il Cristianesimo la Festa di Ognissanti, immediatamente seguita da quella dei Morti.
SAN GIOVANNI BATTISTAAlle feste solstiziali di Giano si sovrappongono, quindi, quelle dei due Giovanni: San Giovanni Battista per il solstizio d’estate; San Giovanni Evangelista per il solstizio d’inverno;nomi che evidenziano anche una notevole somiglianza fonetica: Janus (Giano)- Johannes (Giovanni). La festa del solstizio d’estate venne consacrata a Giovanni Battista che, secondo il Vangelo di Luca (1,26-36) era nato sei mesi prima di Cristo. La non coincidenza tra il 21 e il 24 giugno è probabilmente dovuta a diversi fattori: innanzitutto il fatto che in epoche remote i calendari non facevano riferimento al Sole ma alle stelle fisse e dunque sempre alle stesse costellazioni, nonostante il moto di precessione. Inoltre va rimarcato che le celebrazioni del solstizio non duravano un solo giorno, perché in effetti la percezione del sole allo Zenit permane per tre o quattro giorni. Il fatto che la Chiesa abbia scelto proprio i giorni delle feste solstiziali per ricordare due tra i santi più importanti, indica comunque quanto queste fossero profondamente radicate nella popolazione. San Giovanni Battista è l’unico santo del calendario di cui si festeggia la nascita, il 21 giugno (per la verità anche la morte: san Giovanni Decollato il 29 agosto). Il dies natalis è fittizio e venne fissato nel IV secolo, quando la Chiesa cristiana del tempo, per contrastare le feste pagane, scelse il dies natalis di Cristo il 25 dicembre: a Roma quel giorno era festeggiato il Natalis solis invicti, dedicato alla nascita del Sol invictus. Di conseguenza, venne fissata al 24 giugno la nascita di San Giovanni Battista.

Respuesta  Mensaje 7 de 25 en el tema 
De: Orso Tony Enviado: 21/06/2015 19:29


Respuesta  Mensaje 8 de 25 en el tema 
De: rom* Enviado: 21/06/2015 23:33
 
   

Respuesta  Mensaje 9 de 25 en el tema 
De: rom* Enviado: 21/06/2015 23:33
 
   

Respuesta  Mensaje 10 de 25 en el tema 
De: rom* Enviado: 21/06/2015 23:35
 
   


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