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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 01/07/2015 12:04 |
Addio chemioterapia, a curare il cancro ci pensa il PLX472O scoperto dagli italiani di Marina Ranucci La ricerca sul cancro non si ferma mai. L’ultima scoperta è tutta made in Italy. Un team di scienziati italiani dell’Istituto di Candiolo, in provincia di Torino, ha scoperto un nuovo farmaco, il PLX472O, che potrebbe rivoluzionare le cure utilizzate contro il tumore. Coordinati da Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Genetica Molecolare, e Federico Bussolino, Direttore Scientifico della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, gli scienziati hanno sperimentato un farmaco in grado di attaccare direttamente le sole cellule tumorali, e di frenare la riproduzione di altre cellule malate. Una vera e propria innovazione nella cura del cancro, visto che attualmente i metodi chemioterapici utilizzati colpiscono tutte le cellule dell’organismo, anche sane, non solo quelle tumorali. In particolare, lo studio pubblicato su Proceedings of National Academy (Pnas), e portato avanti dai ricercatori italiani, ha analizzato la mutazione di un gene, chiamato BRAF, responsabile della proliferazione incontrollata di alcuni tipi di cancro, esaminando inoltre i risultati di un farmaco il PLX472O, il cui uso è autorizzato negli Stati Uniti, ma non ancora in Europa. Il farmaco avrebbe la straordinaria capacità di colpire direttamente le sole cellule tumorali ed evitarne il riformarsi. Le sperimentazioni finora effettuate per la cura del melanoma hanno dato risultati soddisfacenti e la terapia a bersaglio molecolare, in futuro, potrebbe diventare la strada da percorrere nella lotta contro il cancro. «Si è accertato - spiegano Alberto Bardelli e Federico Bussolino - che il Plx472O non solo agisce sulla cellula tumorale bloccandone la crescita, ma ha anche un effetto inatteso sul sistema vascolare del tumore. Questo eccezionale farmaco – continuano i ricercatori - migliora la perfusione ematica del tumore e l’ossigenazione con due conseguenze: facilitare l’arrivo di altri farmaci al tumore, consentendo di ridurre le dosi di chemioterapici utilizzati nel trattamento, e migliorare l’ossigenazione del tessuto riducendo l’ipossia, appunto la mancanza di ossigeno, solitamente causa della maggiore aggressività della malattia e della comparsa di metastasi. Questa scoperta - sottolineano Bardelli e Bussolino - rivoluziona le prospettive delle attuali terapie antiangiogenetiche, utilizzate ampiamente nel trattamento di molti tumori solidi, dimostrando che è possibile intervenire sull’angiogenesi tumorale non solo inibendola, ma anche cambiando e migliorando le caratteristiche funzionali del sistema vascolare del tumore. Questa scoperta - concludono Bardelli e Bussolino - è un’ulteriore tappa nella lotta contro il cancro, che si sta globalizzando e allarga il fronte, avendo compreso la necessità di studiare e colpire le vie di comunicazione tra la cellula tumorale ed il microambiente che la circonda. Infatti, il destino di un tumore verso una veloce progressione, o nel permanere in uno stato di quiescenza, dipende sia dalle caratteristiche genetiche della cellula neoplastica sia dalle molecole e dei vasi sanguigni che circondano il tumore». Insomma intervenendo direttamente sulle cellule malate e bloccandone la riproduzione si riuscirebbero a stroncare velocemente i tumori. La speranza, come accade sempre a seguito di nuove scoperte in campo medico, è che i nuovi farmaci riescano ad essere utilizzati concretamente quanto prima e non rimanere solamente allo stato di ricerca.
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Romina non sò dove hai preso la fonte ma all'IRC di Candiolo la Chemioterapia si fa ancora e lo sò perchè mia mamma l'ha fatta ancora questa mattina .Angelica
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De: rom* |
Enviado: 02/07/2015 09:38 |
Cara Angelica, quello che ho scritto è in fase di sperimentazione e si augura che quanto prima sostituisca la chemioterapia che tanto bene fa ma quanto male pure... disintegra tutto il nostro organismo. Non ammazza solo le cellule tumorali ma tutte le altre cellule e se da una parte ti cura dall'altra fa emergere tantissime altre malattie. In questa sperimentazione invece dovrebbe toccare solo le cellule malate.
L'articolo infatti auspica che questa sperimentazione non rimanga tale e cioé solo allo stato di ricerca. Quindi speriamo in bene. D'altra parte nel campo ricerca si fanno grandi passi e prima o poi ci sarà una medicina che debellerà completamente questo male che tante vittime fa.
Nelle nostre famiglie (noi stessi) siamo stati visitati da questo male e se siamo qui a raccontarlo vuol dire che i medicinali assunti ci hanno fatto guarire
https://www.facebook.com/467922066558756/posts/982408658443425/ |
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De: Ver@ |
Enviado: 02/07/2015 12:39 |
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De: Ver@ |
Enviado: 02/07/2015 12:55 |
Reimpostazione della password per l'account Microsoft
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De: Ver@ |
Enviado: 02/07/2015 13:05 |
Come Pinocchio diventa un bimbo vero. Mentre Pinocchio nuotava alla svelta s'accorse che Geppetto aveva un tremolio di gambe Tremava di freddo o di paura? Chi lo sa? Forse un po' dell'uno e un po' dell'altro. Ma Pinocchio, credendo che quel tremito fosse di paura, gli disse per confortarlo: "Coraggio babbo! Fra pochi minuti arriveremo a terra e saremo salvi." - Ma dov'è questa spiaggia benedetta io non vedo altro che cielo e mare, gli rispose Geppetto. "Ma io vedo anche la spiaggia", disse il burattino. "Per vostra regola io sono come i gatti: ci vedo meglio di notte che di giorno." Il povero Pinocchio faceva finta di essere di buonumore, ma invece... Invece cominciava a scoraggiarsi "Ma io vedo anche la spiaggia", disse il burattino.
"Tonno mio, tu capiti proprio a tempo! Ti prego per l'amor che porti ai Tonnini tuoi figliuoli: aiutaci, o siamo perduti." "Volentieri e con tutto il cuore. Attaccatevi tutt'e due alla mia coda, e lasciatevi guidare. In quattro minuti vi condurrò alla riva." Geppetto e Pinocchio, come potete immaginare, accettarono subito l'invito... ma invece di attaccarsi alla coda, giudicarono più comodo di mettersi addirittura a sedere sulla groppa del Tonno. "Siamo troppo pesianti?..." gli domandò Pinocchio. "Pesanti? Neanche per sogno; mi pare di avere addosso due gusci di conchiglia", rispose il Tonno, il quale era di una corporatura così grossa e robusta, da parere un vitello di due anni. Giunti alla riva, Pinocchio saltò a terra il primo, per aiutare il suo babbo a fare altrettanto: poi si voltò al Tonno, e con voce commossa gli disse: "Amico mio, tu hai salvato il mio babbo! Dunque non ho parole per ringraziarti abbastanza! Permetti almeno che ti dia un bacio in segno di riconoscenza eterna!..." "Appoggiatevi pure al mio braccio, caro babbino, e andiamo. Cammineremo pian pianino come le formicole, e quando saremo stanchi ci riposeremo lungo la via." "E dove dobbiamo andare?" domandò Geppetto. "In cerca di una casa o d'una capanna, dove ci diano per carità un boccone di pane e un po' di paglia che ci serva da letto." Non avevano ancora fatti cento passi, che videro seduti sul ciglio della strada due brutti ceffi, i quali stavano lì in atto di chiedere l'elemosina. Erano il Gatto e la Volpe: ma non si riconoscevano più da quelli d'una volta. Figuratevi che il Gatto, a furia di fingersi cieco, aveva finito coll'accecare per davvero; e la Volpe invecchiata, intignata e tutta perduta da una parte, non aveva più nemmeno la coda. "O Pinocchio, gridò la Volpe con voce di piagnisteo, fai un po' di carità a questi due poveri infermi." "Infermi!" ripeté il Gatto. "Addio, mascherine!" rispose il burattino. "Mi avete ingannato una volta, e ora non mi ripigliate più." "O Pinocchio, gridò la Volpe con voce di piagnisteo, fai un po' di carità a questi due poveri infermi." "Infermi!" ripeté il Gatto. "Addio, mascherine!" rispose il burattino. "Mi avete ingannato una volta, e ora non mi ripigliate più." Poi videro il grillo parlante Pinocchio gli chiese dove poter trovare un bicchiere di latte per il suo babbo. -Vai dal contadino Giangio, ma questi voleva essere pagato, però Pinoccho non possedeva nemmeno un centesimo. -Male burattino mio, rispose l'ortolano - Pazienza!, pensò Pinocchio e fece l'atto di andare via Aspetta un po' gli disse Giangio ci possiamo mettere d'accordo. Vuoi adattarti a girare il bindolo. - Cos' è disse il burattino. E' quell'ordigo di legno che serve a tirar su l'acqua dalla cisterna. Se me ne tiri su cento secchie ti regalerò il latte per il tuo babbo. Pinocchio fece quel che il contadino gli diceva e così Geppetto ebbe il suo latte. Vicino al pozzo vide un asinello.- Come ti chiami? - Sono Lucignolo. - Sei il mio compagno di scuola. Rise Giangio dicendogli, ma che a scuola avevi compagni asini. Per cinque mesi Pinocchio tirava fuori dalla cisterna l'acqua e così Geppetto aveva ogni giorno il suo latte. Una mattina disse al babbo che andava al mercato per comprargli una casacca, un berretto e un paio di scarpe, Poi incontrò la lumachina e le chiese notizie della fatina. - La povera fata è in un letto di ospedale, gli disse la lumaca. Vorrei tanto aiutarla ma non ho soldi, la lumaca, che corse dalla fata e Pinocchio si svegliò dal sonno e disse: - Com'ero buffo quando ero un burattino, ora sono più bello perchè sono un bambino vero...
28 giugno 2015 Clelia Maria Parente
Mia nota: La storia di Pinocchio continua con questi versi, in cui si narra la sua storia, il ritrovamento degli amici/ nemici. Così da burattino diventa un bambino vero...
Clelia Maria Parente
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De: Ver@ |
Enviado: 02/07/2015 13:07 |
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De: Ver@ |
Enviado: 02/07/2015 13:11 |
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classica bufala di internet. L'unico riferimento a sto PLX472O è il sito
dell'ARIC ma del 2011. Il "farmaco" non compare più su pubmed(motore di
ricerca di articoli pubblicati su riviste scientifiche nell'ambito
biomedico). L'articolo a cui fanno riferimento pubblicato sul pnas non
parla di un farmaco miracoloso ma solo del fatto che è possibile
intervenire sui tumori agendo sui fattori di angiogenesi tumorale(cosa
che al momento si fa già per esempio con l'avastin nel tumore della
mammella e colon retto). Inoltre sia nelle linee guida americane della
NCCN(national comprehensive cancer network) che in quelle
AIOM(associazione italiana di oncologia medica )per il trattamento del
melanoma ci sono già farmaci che sono efficaci nei melanomi con
mutazione del gene BRAF.
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Romina te l'ho scritto che è una bufala di quelle del web
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De: rom* |
Enviado: 02/07/2015 21:02 |
La ricerca continua e si spera che quanto prima trovino un prodotto che sostituisca la chemioterapia...
Si tratta di trovare un rimedio che agisca sulle cellule malate e non faccia ammalare anche quelle sane.
Questo citato o un altro che importanza ha? l'essenziale che arrivi presto... |
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De: karmyna |
Enviado: 02/07/2015 22:15 |
Che sia una stupenda giornata
Karmyna |
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De: Lelina |
Enviado: 03/07/2015 08:10 |
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De: Lelina |
Enviado: 03/07/2015 08:11 |
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De: Ver@ |
Enviado: 15/06/2015 08:00 |
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De: Nando1 |
Enviado: 15/06/2015 17:17 |
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De: Nando1 |
Enviado: 21/06/2015 02:40 |
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De: rom* |
Enviado: 03/07/2015 13:31 |
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