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General: STOP all’importazione di vestiti tossici in Europa
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From: karmyna  (Original message) Sent: 08/08/2015 02:16

Stop all’importazione di vestiti tossici in Europa

I vestiti contenenti nonilfenoli etossilati, sostanze dannose per gli ecosistemi acquatici,
non saranno più vendibili in Europa.
 
Le pratiche impattanti del settore della moda ricevono sempre maggiore attenzione
da parte delle autorità legislative a livello globale. Dopo gli Stati Uniti, infatti,
anche l’Unione europea ha compreso la necessità di regolamentare l’industria tessile
approvando all’unanimità una norma che impedirà la vendita di qualsiasi capo che contenga
 un quantitativo di nonilfenolo etossilato (NPE) maggiore allo 0,01%.

Questa sostanza, utilizzata per tingere i tessuti e renderli più brillanti,

è altamente tossica per l’ambiente e, in particolar modo, per gli ecosistemi acquatici.

L’acqua utilizzata per lavare i vestiti contenenti NPE, infatti,

assorbe questo composto chimico che nemmeno i sistemi di depurazione riescono a smaltire.

Il liquido contaminato arriva direttamente nei bacini d’acqua popolati da pesci e altri esseri viventi,

destinati o meno al mercato alimentare, compromettendo il funzionamento

del loro sistema endocrino e di tutte le attività a esso connesse.

 

Scarico delle acque sporche in un corso d'acqua

Il report Dirty Laundry 2: Hung out to dry di Greenpeace del 2011 attesta che un’enorme
 quantità di vestiti presenti in commercio contengono NPE,
tra cui anche prodotti di alcune grandi marche della filiera tessile.
Alla luce di ciò, quindi, il solo senso di responsabilità dei consumatori
non può bastare per arginare il problema, è necessario un intervento autorevole.

In Europa, esiste già da anni una norma che vieta la vendita di articoli contenenti nonilfenoli etossilati,

 ma si tratta di una limitazione applicata esclusivamente ai prodotti realizzati all’interno del continente.

Sotto impulso dell’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA), con sede a Helsinki,

il Parlamento europeo ha annunciato che, d’ora in poi,

il divieto varrà anche per quei prodotti importati da paesi asiatici,

come la Cina, dove vige ancora l’anarchia sulle questioni ambientali.

 

Esempio di lavoro in fabbrica di manodopera asiatica

Questo provvedimento dell’Ue incarna un forte messaggio:
è solo bloccando le importazioni a rischio e diminuendo la domanda di merce
di questo tipo che si possono stimolare i Paesi asiatici,
principali fornitori tessili per il commercio europeo,
a diminuire la pratica di attività dannose per il Pianeta.
 
 


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