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De: Marika (Mensaje original) |
Enviado: 27/12/2015 14:12 |
La Festa della Santa Famiglia si celebra la domenica successiva al Natale. Se il Natale ci ha già mostrato la Sacra Famiglia raccolta nella grotta di Betlemme, oggi siamo invitati a contemplarla nella casetta di Nazareth, dove Maria e Giuseppe sono intenti a far crescere, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù. Possiamo immaginarla facilmente (gli artisti l’hanno fatto spesso) in mille situazioni e atteggiamenti, mettendo in primo piano o la Vergine santa accanto al suo Bambino, o il buon san Giuseppe nella bottega di falegname dove il fanciullo impara anche il lavoro umano, giocando. |
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De: Marika |
Enviado: 27/12/2015 14:19 |
QUAL è LA STORIA DI QUESTA FESTA?
La festa della Sacra Famiglia nella liturgia cattolica, nel secolo XVII veniva celebrata localmente; papa Leone XIII nel 1895, la fissò alla terza domenica dopo l’Epifania “omnibus potentibus”, ma fu papa Benedetto XV che nel 1921 la estese a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica compresa nell’ottava dell’Epifania; papa Giovanni XXIII la spostò alla prima domenica dopo l’Epifania; attualmente è celebrata nella domenica dopo il Natale o, in alternativa, il 30 dicembre negli anni in cui il Natale cade di domenica.
PERCHÉ FU ISTITUITA?
La celebrazione fu istituita per dare un esempio e un impulso all’istituzione della famiglia, cardine del vivere sociale e cristiano, prendendo a riferimento i tre personaggi che la componevano, figure eccezionali sì ma con tutte le caratteristiche di ogni essere umano e con le problematiche di ogni famiglia. Innanzitutto le tre persone che la componevano: Maria la prescelta fra tutte le creature a diventare la corredentrice dell’umanità, che presuppose comunque il suo assenso con l’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele. Seguì il suo sposalizio con il giusto Giuseppe, secondo i disegni di Dio e secondo la legge ebraica; e conservando la sua verginità, avvertì i segni della gravidanza con la Visitazione a s. Elisabetta, fino a divenire con la maternità, la madre del Figlio di Dio e madre di tutti gli uomini. E a lei toccò allevare il Divino Bambino con tutte le premure di una madre normale, ma con nel cuore la grande responsabilità per il compito affidatale da Dio e la pena per quanto le aveva profetizzato il vecchio Simeone durante la presentazione al Tempio: una spada ti trafiggerà il cuore. Infine prima della vita pubblica di Gesù, la troviamo citata nei Vangeli, che richiama Gesù ormai dodicenne, che si era fermato nel Tempio con i dottori, mentre lei e Giuseppe lo cercavano angosciati da tre giorni.
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De: Marika |
Enviado: 27/12/2015 14:22 |
CHI ERA SAN GIUSEPPE?
Giuseppe è l’altro componente della famiglia di Gesù, di lui non si sa molto; i Vangeli raccontano il fidanzamento con Maria, l’avviso dell’angelo per la futura maternità voluta da Dio, con l’invito a non ripudiarla, il matrimonio con lei, il suo trasferirsi con Maria a Betlemme per il censimento, gli episodi connessi alla nascita di Gesù, in cui Giuseppe fu sempre presente. Fu sempre lui ad essere avvisato in sogno da un angelo, dopo l’adorazione dei Magi, di mettere in salvo il Bambino dalla persecuzione scatenata da Erode il Grande e Giuseppe proteggendo la sua famiglia, li condusse in Egitto al sicuro. Dopo la morte dello scellerato re, ritornò in Galilea stabilendosi a Nazareth; ancora adempì alla legge ebraica portando Gesù al Tempio per la circoncisione, offrendo per la presentazione alcune tortore e colombe. La tradizione lo dice falegname, ma il Vangelo lo designa come artigiano; viene ancora menzionato nei testi sacri, che conduce Gesù e Maria a Gerusalemme, e qui con grande apprensione smarrisce Gesù, che aveva dodici anni, ritrovandolo dopo tre giorni che discuteva con i dottori nel Tempio; ritornati a Nazareth, come dice il Vangelo, il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza e la grazia di Dio era sopra di lui. Di lui non si sa altro, nemmeno della sua morte, avvenuta probabilmente prima della vita pubblica di Gesù, cioè prima dei 30 anni. Non sappiamo quanti anni trascorsero con la Sacra Famiglia ridotta senza Giuseppe, il quale, se non fu presente negli anni della vita pubblica di Cristo, né alla sua Passione e morte e negli eventi successivi, la sua figura nella Cristianità, si diffuse in un culto sempre più crescente, in Oriente fin dal V secolo, mentre in Occidente lo fu dal Medioevo, sviluppandosi specie nell’Ottocento; è invocato per avere una buona morte, il nome Giuseppe è tra i più usati nella Cristianità. Pio IX nel 1870 lo proclamò patrono di tutta la Chiesa; nel 1955 Pio XII istituì al 1° maggio la festa di s. Giuseppe artigiano; dal 1962 il suo nome è inserito nel canone della Messa.
Rembrandt, La Santa Famiglia
Rembrandt, La Santa Famiglia
COSA SI SA DELL’INFANZIA DI GESù?
La terza persona della famiglia è Gesù; con la sua presenza essa diventa la Sacra Famiglia; anche della sua infanzia non si sa praticamente niente; Egli, il Figlio di Dio, vive nel nascondimento della sua famiglia terrena, ubbidiente a sua madre ed a suo padre, collaborando da grandicello nella bottega di Giuseppe, meraviglioso esempio di umiltà. Certamente assisté il padre putativo nella sua vecchiaia e morte, come tutti i buoni figli fanno, ubbidientissimo alla madre, ormai vedova, fino ad operare per sua richiesta, il suo primo miracolo pubblico alle nozze di Cana.
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De: Marika |
Enviado: 27/12/2015 14:22 |
LA SACRA FAMIGLIA NELL’ARTE
La Sacra Famiglia è stato sempre un soggetto molto ispirato nella fantasia degli artisti, i maggiori pittori di tutti i secoli hanno voluto raffigurarla nelle sue varie espressioni della Natività, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, nella bottega da artigiano (falegname), ecc. Il tema iconografico ha largamente ispirato gli artisti del Rinascimento, esso è composto in genere da Maria, Giuseppe e il Bambino oppure da Sant’Anna, la Vergine e il Bambino. Le più note rappresentazioni sono quella di Masaccio con s. Anna e quella di Michelangelo con s. Giuseppe, più conosciuta come Tondo Doni. è da ricordare in campo scultoreo e architettonico la “Sagrada Familia” di Antonio Gaudì a Barcellona. Numerose Congregazioni religiose sia maschili che femminili, sono intitolate alla Sacra Famiglia, in buona parte fondate nei secoli XIX e XX; come le “Suore della Sacra Famiglia”, fondate a Bordeaux nel 1820 dall’abate P.B.Noailles, dette anche ‘Suore di Loreto’; le “Suore della Sacra Famiglia di Nazareth” fondate nel 1875 a Roma, dalla polacca Siedliska; le “Piccole Suore della Sacra Famiglia” fondate nel 1892, dal beato Nascimbeni a Castelletto di Brenzone (Verona); i “Preti e fratelli della Sacra Famiglia” fondati nel 1856 a Martinengo, dalla beata Paola Elisabetta Cerioli; i “Figli della Sacra Famiglia” fondati nel 1864 in Spagna da José Mananet e tante altre.
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De: Marika |
Enviado: 27/12/2015 14:24 |
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De: Lelina |
Enviado: 27/12/2015 20:08 |
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De: Lelina |
Enviado: 27/12/2015 20:10 |
Il tempo di Natale ci porta a contemplare la Santa Famiglia di Nazareth, modello della famiglia cristiana, chiesa domestica, dove nell'amore reciproco e nella comprensione si cresce insieme e si cammina rispecchiandosi nell'amore eterno della Padre, Figlio e Spirito Santo. Che questa domenica ci aiuti a far presente nel mondo d'oggi l'amore e l'unità, segni della presenza di Dio nel mondo. Fraternamente padrebenedetto
La Santa Famiglia di Nazaret
LA CASA DELL'AMORE
Simeone prese il bambino tra le braccia e benedisse Dio. (Lc 2,28)
L’amore ha un nome, finalmente, ha un volto in cui immergere profondo lo sguardo, per cogliere in esso la forza dell’amore vivente.
La luce dei suoi occhi riverbera la dolcezza dello sguardo di Dio che vigila sul mondo con tenerezza paterna e scruta tutti i cuori.
Il suo sorriso esprime le nuove speranze che d’ora in poi animeranno il mondo; il bambino nato oggi per noi offre a tutti la gioia della ritrovata fiducia.
Tanti figli nati da promesse strepitose hanno annunciato la sua presenza: Isacco, il figlio del sorriso di Dio, Samuele nato per la preghiera di sua madre;
Giovanni, figlio di donna sterile, che nasce per annunciare la venuta del Messia: questi sarà il consacrato al Signore, l’atteso con ansia dall’umanità, divenuta ormai sterile.
Simeone, giusto e pieno del santo timore di Dio, riceve sulle sua braccia il bambino nato per noi, e canta profeticamente le sue gesta future.
Rovina o salvezza? Certamente segno di contraddizione, roccia di salvezza e pietra d’inciampo, corpo e sangue di agnello immacolato che redime.
Incominciano a realizzarsi le meraviglie annunciate: il primo frutto è il vangelo della gioia per tutti quelli che hanno saputo attendere nella fede.
Il figlio cresce in sapienza, età e grazia custodito dalle amorevoli cure di Maria e Giuseppe, che vivono con naturalezza la vita familiare.
Prima di contemplare il Messia glorioso, vediamo il figlio dell’uomo sottomesso, forse non ancora consapevole del prezzo da pagare all’amore, ma vero e leale.
I suoi gesti quotidiani sono i nostri, la laboriosità indefessa, unita all’offerta di sé per la gloria di Dio, già trasformano il mondo.
La Santa Famiglia di Nazaret è la casa dell’amore dove si vive nell’umiltà, nella semplicità e nella lode perché Gesù è presente in mezzo a noi.
padrebenedetto 28, xii, 2008
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De: Ver@ |
Enviado: 27/12/2015 21:47 |
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De: Ver@ |
Enviado: 27/12/2015 21:51 |
Il Tondo Doni è un dipinto a tempera su tavola (diametro 120 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1503-1504 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Conservato nella cornice originale, probabilmente disegnata dallo stesso Michelangelo, è l'unica opera su supporto mobile, certa e compiuta, dell'artista.
Il dipinto è anche di fondamentale importanza nella storia dell'arte, poiché pone le basi per quello che sarà il manierismo: sicuramente è uno dei dipinti più emblematici ed importanti del Cinquecento italiano.
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De: rom* |
Enviado: 28/12/2015 09:48 |
La maternità e la vita sono un dono divino, la presenza dei figli in una famiglia segna il continuarsi della vita e manifesta la novità dell'amore di Dio che dà origine a creature sempre nuove.
"Ecco, il dono del Signore sono i figli", si canta nel salmo 126/127,7. |
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