6 GENNAIO 2016
“E quindi, dove preferisci andare?” mi ha chiesto
Gabriele mentre piegava il maglione per poi adagiarlo delicatamente
nel cassetto.
“Quando?” ho chiesto
“Quando secondo te?”
“Non lo so. Ti riferisci al viaggio di nozze?”
“Sì, visto che ne stavamo parlando dieci minuti fa…”
“Ho visto le proposte dell’agenzia, non mi convincono, tra l’altro lo sai che
non amo affidarmi completamente agli altri per l’organizzazione e…”
“Ti posso fare una domanda?”. Il suo tono era tranquillo, ma sapevo di essere
nei guai. Gabriele non era solito interrompermi durante un discorso.
“Certo, dimmi…”
“Dove hai la testa?”
“Eh?”
“Rispondimi. Dove hai la testa da un po’ di tempo a questa parte? Pensi che non
me ne sia accorto?”
“Hai ragione, scusa. Sono stressata. Ho troppe cose a cui pensare, in ufficio
sono costantemente sotto pressione, quando torno a casa non mi fermo mai e a
tutto questo si aggiunge il matrimonio che…”
“…che non dovrebbe essere un peso” ha concluso lui al posto mio.
“Non lo è.”
“Non sembrerebbe.”
“Non riesco a fare tutto da sola, ho bisogno della tua collaborazione.”
“Perché non me l’hai detto prima?”
“Speravo che ci arrivassi da solo.”
“Sì, vabbè.”
“Vedi? Mi fai proprio passare la voglia.”
“Ah sono io che te la faccio passare, eh?”
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