La cattiveria allo stato puro non esiste; non esistono uomini veramente cattivi, ma uomini stanchi, delusi, affaticati, infelici.
Un grande aiuto ci viene dato da Sant’ Ignazio di Loyola, nella sua regola, dove sono previsti 21 metodi per il discernimento: un grande aiuto per trovare la strada giusta.
Quando ci esaminiamo, e ci mettiamo in discussione ( e dovremmo farlo continuamente ), prendiamo anche in considerazione il fatto che non siamo né caldi né freddi ? Che siamo a metà strada, senza andare né su né giù ? Che stare fermi sulla strada della santità equivale a retrocedere ?
L’ Amore non ha mezze misure; o siamo vivi, o siamo morti.
Quando cerchiamo il quieto vivere, o il compromesso, blocchiamo gli altri.
Gesù è disgustato da coloro che vogliono tenere il piede in due scarpe, da coloro che non si decidono mai e non si sbilanciano mai, da coloro che non si assumono le proprie responsabilità.
Perché Gesù, che ci ha fatto Suoi simili, e che vuole assimilarci sempre più a Lui, non può farlo se noi siamo tiepidi e titubanti; e questo atteggiamento inizia con l’ assenza della gioia e dell’ entusiasmo ( questa è la tentazione del “ nemico “ ), prosegue poi con la sufficienza < quando crediamo di essere a posto solo perché preghiamo e andiamo a Messa > , arriva alla falsa consapevolezza, elencando le opere fatte, di essere spiritualmente già ricchi < ma non è l’ avere che ci porta alla salvezza, ma l’ essere >, fino ad arrivare alla routine, che porta alla mediocrità, la pericolosa nebbia dalla quale ci facciamo avvolgere, l’ ascesso, come la definiva Sant’ Agostino, che ci porta lentamente, senza che ce ne accorgiamo, alla lontananza dalla fede, come passare dal sonno alla morte.
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