IL LINGUAGGIO SEGRETO DEL VENTAGLIO
Le sue origini si perdono nella notte dei
tempi, quando i preistorici scoprirono il fuoco e per ravvivare la
fiamma ricorrevano all’aria prodotta da un oggetto fatto proprio come un
ventaglio. Supposizioni a parte, egizi, babilonesi, persiani, greci,
romani ma anche cinesi, incas e aztechi, tutti lo conoscevano e lo
usavano.
Con il passar del tempo, il ventaglio si convertì in un
oggetto ornamentale con implicito il significato del potere. All'inizio
veniva utilizzato sia dal genere maschile che femminile.
Progressivamente, invece, il suo utilizzo divenne appannaggio esclusivo
delle dame, sin dall'inizio del XX secolo arrivando fino ai giorni
nostri.
Ma c’è una curiosità sconosciuta ai più, o meglio a tutti
coloro poco esperti di cultura franco-ispanica. Nel secolo XIX e ad
inizio del secolo XX, il ventaglio si trasformò in un vero e proprio
strumento di comunicazione, ideale in un momento in cui la libertà
d’espressione, di circolazione e di socializzazione delle donne era
fortemente limitata. Non è la prima volta che le donne inventano una lingua tutta loro
per non essere capite, ed infatti anche con il ventaglio si è originata
una vera e propria lingua legata alla gestualità… ma stavolta per
comunicare con gli uomini.
Quando
le dame del XIX secolo partecipavano ai balli, venivano scortate sempre
dalle loro madri o da qualche dama di compagnia affinché vigilasse sul
loro comportamento, e spesso queste ultime risultavano assai zelanti nel
lavoro che gli veniva affidato; sicché le giovani fanciulle dovettero
inventarsi un modo per poter comunicare con i loro pretendenti e passare
inosservate.
Il ventaglio, in spagnolo “el abanico”,
divenne un autentico parapetto di tutto un repertorio che andava dal
sorriso ingenuo fino ad un’autentica dichiarazione d’amore. Esistevano
diversi linguaggi del ventaglio, tuttavia c'era come regola comune la
collocazione dell’oggetto in quattro direzioni con cinque posizioni
distinte per ciascuna. Con questo sistema si rappresentavano le lettere
dell’alfabeto. Però, al di là di questa regola generale, esistevano dei
gesti con significato già noto a tutti:
Sostenere il ventaglio con la mano destra davanti il viso: seguimi
Sostenerlo con la mano sinistra davanti il viso: vorrei conoscerti
Metterlo sull’orecchio sinistro: voglio che mi lascia in pace
Farlo scivolare sulla fronte: sei cambiato
Muoverlo con la mano sinistra: ci guardano
Passarlo alla mano destra: che sfacciato!
Gettarlo: ti odio!
Muoverlo con la mano destra: amo un altro
Farlo scivolare sulla guancia: ti voglio/ti voglio bene/ti amo
Mostrarlo chiuso: Mi ami?
Farlo scivolare sugli occhi: vattene per favore!
Toccare il bordo con un dito: voglio parlare con te
Appoggiarlo sulla guancia destra: si
Appoggiarlo sulla guancia sinistra: no
Aprirlo e chiuderlo continuamente: sei cattivo!
Abbandonarlo appeso: continueremo ad essere amici
Sventagliarsi lentamente: sono sposata
Sventagliarsi velocemente: sono fidanzata
Appoggiare il ventaglio sulle labbra: baciami!
Aprirlo lentamente: aspettami
Aprirlo con la mano sinistra: vieni e parla con me
Colpire la mano sinistra con il ventaglio chiuso: scrivimi
Chiuderlo a metà a destra e sopra la sinistra: non posso
Aperto, tappando la bocca: sono sola.
E con il caldo
sono arrivati anche i ventagli. Bellissime sono le donne che li usano e
che li portano come una loro estensione naturale.