Santa Ubaldesca Taccini
Vergine dell'Ordine di Malta
Calcinaia (Pisa), 1136 - Pisa, 28 maggio 1206
Santa Ubaldesca Taccini è una santa che segnò profondamente la vita spirituale di Pisa nei secoli XII-XIII, insieme con santa Bona, san Guido della Gherardesca e san Ranieri. In un periodo storico che vide la Repubblica Marinara di Pisa dominare il Mediterraneo e i suoi cittadini godere di un tenore di vita particolare, la santa propose un modello di vita sganciato dalla vita sociale pisana e strettamente fedele al messaggio di povertà e rinuncia predicato da Gesù. Nata da genitori di umile condizione, Ubaldesca, figlia unica, fin da giovane seppe mostrarsi umile e devota nei confronti dei genitori e di Gesù. Solerte nella pratica della preghiera, accompagnata spesso dal digiuno, la santa pisana si distinse soprattutto per la carità esercitata verso i poveri. Chiamata dal Signore ad entrare nell'ordine gerosolomitano di san Giovanni (istituito pochi anni prima nel 1099 in Gerusalemme presso la Chiesa di san Giovanni Battista sotto la regola di sant'Agostino) all'età di 15 anni lasciò Calcinaia per la città di Pisa, fermandosi nella Chiesa di san Sepolcro (costruita nei primi anni del secolo XII dall'architetto pisano Diotisalvi). Per tutti i 55 anni di vita religiosa, Ubaldesca praticò nel monastero e nello "Spedale" della città l'umiltà e la carità, mortificando di continuo il suo corpo con digiuni intensi e prolungati. La santa pisana operò miracoli già in vita e, dopo la morte avvenuta il 28 maggio 1206 festa della Santissima Trinità, si moltiplicarono le guarigioni straordinarie legate al suo nome. Attualmente alcune reliquie di Ubaldesca Taccini si trovano anche a Malta, consegnate in data 31 giugno 1587. Sisto V (1585-1590) concesse l'indulgenza plenaria per quanti visitavano la Chiesa maltese il giorno 28 maggio.
Autore: Massimo Salani