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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN  (Mensaje original) Enviado: 11/12/2018 05:03

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto
Cosa si po'augurare per il Santo Natale se non la serenità è tutto ciò che vorremmo realizzare?... Dare un colpo di spugna per lavare le preoccupazioni e i dispiaceri, nostri e di chi amiamo,e poiche'  non sempre la vita ci dà gli strumenti per farlo, utilizziamo la magia di questa santa festa... 


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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 12/12/2018 05:56
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Ogni tanto siamo invisibili come le anime, che vagabondano alla ricerca di una meta, ogni tanto sbagliamo strade e torniamo indietro, e ci ritroviamo sempre lì, nelle nostre menti affollate nelle nostre stanze disabitate, con il tempo passa a volte lento altre volte in fretta, sempre lì, a dirci cosa?.....

L'immagine può contenere: testo, spazio all'aperto e natura

Siamo tutti angeli che volano felici nel ciel quieto della soddisfazione, fin quando non arriva quel qualcuno per cui ci fa scoprire che possediamo anche la coda che striscia tra le pozzanghere delle nostre avarizie incapaci di mutar atteggiamento poiché ciechi dall'egoismo.
Laura Lapietra

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Mia nonna mi diceva sempre: Piccola mia quando abbracci qualcuno, fallo sentire a casa, al caldo, al sicuro. E non dimenticare: Gli abbracci, devono avvolgere come coperte calde così che, nessuno possa sentirsi solo, e al freddo.
MaryRosa Amico

Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 13/12/2018 04:45
L'immagine può contenere: oceano, nuvola, cielo, spazio all'aperto, natura e testo

Si dice che nella vita siamo tutti apprendisti. Quando percorriamo la stessa strada basta un attimo di follia a far emergere "l'angelo o il demone" che c'è in noi. Ma in un solo dettaglio ci distinguiamo: la conoscenza.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto e natura

...che bello sensirti dire:"Se potessi darti una cosa nella vita, mi piacerebbe darti la capacità di vedere te stesso attraverso i miei occhi.
Solo allora ti renderesti conto di quanto sei speciale per me.
Frida Kahlo

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 14/12/2018 04:22

La lettera di Andrea Camilleri al giornalista di Repubblica Francesco Merlo, una lezione magistrale, all'autore del video “Da Genova a Messina, le differenze di un’Italia flagellata").
"Ciccio, ti scrivo a nome di tanti siciliani
e ti chiamo Ciccio perché anche tu sei siciliano essendo nato a Catania
Lo so che ti da fastidio, perché -avendo lavorato per 19 anni al Corriere della Sera e scrivendo da 10 anni per La Repubblica- probabilmente non ti piace essere chiamato “Ciccio”
Magari, dopo tanti anni al Corriere, parli pure milanese e Ciccio in milanese non suona bene
Ma io continuerò lo stesso a chiamarti Ciccio ok?
Dunque, Ciccio, voglio dirti che qui noi siamo indignati. Lo so che, proprio in questi ultimi tempi, è un termine inflazionato ma non ne trovo uno migliore per manifestarti il nostro sdegno per quello che hai detto nel tuo servizio sull’alluvione nel messinese
Qui l’acqua avrebbe portato via il “mattone selvaggio e l’accozzaglia di laterizi”, mentre…dalle tue parti la natura malvagia avrebbe distrutto “i centri storici, lo spazio pubblico celebrato, la bellezza di città che sono storicamente costruite per piacere, per aiutare l’uomo a vivere e non a sopravvivere”
Ciccio, ma che dici? La storia della tua terra (quella d’origine, intendo: la Sicilia) te la ricordi?
Ciccio, anche i nostri paesi hanno un centro storico: centri di antica tradizione, come Saponara: ti ricordi di Saponara, vero?
A Saponara l’acqua ha mandato giù un costone roccioso che ha sotterrato una casa, e -con la casa- ha sotterrato anche tre persone, e fra queste tre persone c’era un angioletto biondo di appena dieci anni
Ah…dimenticavo: quella casa non era abusiva: era una casa come la tua, forse meno ricca della tua, ma era comunque una casa
insomma una casa normale
non un’accozzaglia di laterizi
A proposito del nostro bimbo annegato nel fango…ecco, qui voglio ringraziarti per aver detto che “i bambini affogati sono uguali” Almeno questo ce lo hai riconosciuto, Ciccio…
i nostri non sono figli di un dio minore
almeno quando affogano nel fango
Grazie, grazie davvero
“La forza dell’acqua distrugge sviluppo e sottosviluppo”. Naturalmente, lo sviluppo sta al Nord e il sottosviluppo è il nostro.
Ciccio, vuoi che partiamo da lontano?
E allora, mi permetto di ricordarti che nell’anno
1100, mentre dalle tue parti si brancolava nel buio del Medioevo, i Siciliani avevano il primo Parlamento della storia, il primo parlamento d’Europa.
Facciamo un bel salto e arriviamo al 1861.
In quegli anni -esattamente nel 1856- in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi, Il Regno delle Due Sicilie ricevette il Premio come terzo Paese più industrializzato del mondo, dopo Inghilterra e Francia.
Il Meridione possedeva una flotta mercantile pari ai 4/5 del naviglio italiano, una flotta che era la quarta del mondo. Il Sud era il primo produttore in Italia di materia prima e semi-lavorati per l'industria. Avevamo circa 100 industrie metal meccaniche che lavoravano a pieno regime (era attiva la più grande industria metalmeccanica d’Italia). Avevamo industrie tessili, manifatturiere, estrattive
Avevamo distillerie, cartiere. Avevamo la prima industria siderurgica d’Italia. Il primo mezzo navale a vapore del Mediterraneo (una goletta) fu costruito nelle Due Sicilie e fu anche il primo al mondo a navigare per mare. La prima nave italiana che arrivò nel 1854, dopo 26 giorni di navigazione, a New York, era meridionale, e si chiamava -guarda un po’!- “Sicilia”. La bilancia commerciale con gli Stati Uniti era fortemente in attivo e il volume degli scambi era quasi il quintuplo del Piemonte
Il cantiere di Castellammare di Stabia, con 1.800 operai, era il primo d’Italia per grandezza e importanza.
Ancora: il tasso di sconto praticato dalle banche era pari al 3%, il più basso della Penisola; una “fede di credito” rilasciata dal Banco di Napoli era valutata sui mercati internazionali fino a quattro volte il valore nominale. Il Regno Napoletano, fra tutti gli Stati italiani, vantava il sistema fiscale con il minor numero di tasse: ve ne erano soltanto cinque.
Tu, Ciccio, potresti dirmi: “acqua passata”. Potresti chiedermi come ci siamo ridotti così, oggi…sottosviluppati
Bene…ti spiego: fin dal primo anno di unificazione, il neonato Stato italiano introdusse ben 36 nuove imposte ed elevò quelle già esistenti.
In appena quattro anni, la pressione fiscale aumentò dell’87%, ed il costo della vita ebbe un incremento del 40% rispetto al 1860, i salari persero il 15% del potere d’acquisto.
Dopo l’unificazione d’Italia, l’industria meridionale e persino l’agricoltura furono letteralmente abbandonate e penalizzate con una politica economica che favorì il Nord a danno del Sud, come risulta da un’inchiesta sulla ripartizione territoriale delle entrate e delle spese dello Stato voluta da Francesco Saverio Nitti (non l’abbiamo pagato noi…giuro)
Per diversi decenni si verificò un continuo drenaggio di capitali dal meridione al Nord dovuto proprio ad una scelta di politica economica dello Stato, mentre sul piano delle imposte il Mezzogiorno e la Sicilia contribuivano in maniera di gran lunga superiore alle regioni del Nord
Non andò meglio per i lavori pubblici, in quanto gran parte delle spese furono fatte nell’Italia Settentrionale e Centrale.
In sostanza il bottino dei Savoia fu veramente enorme, se si considera che il danaro trafugato dalle casse del “Regno delle Due Sicilie” ammontava a 443 milioni di lire oro, vale a dire due volte superiore a quello di tutti (dico tutti) gli Stati preunitari della penisola messi insieme; lo Stato savoiardo ne possedeva solo 20 milioni.
Questa è storia Ciccio, dunque non volercene se una politica assassina ci ha ridotto come siamo adesso
Non dirci che siamo “sottosviluppati”, non ce lo meritiamo. Perché -vedi- la cultura siciliana non è da meno rispetto a quella dell’ormai “tuo” Nord
Anzi…a giudicare dal numero e dall’importanza dei cervelli che mandiamo a lavorare dalle tue parti, potrei osare di più, ma non mi va
L’acqua, qui, porta via centri storici e persone esattamente come a Genova e come nelle Cinque Terre.
E a Barcellona i torrenti sono “tombinati” esattamente come a Genova.
Sai, Ciccio, i giornali arrivano anche qui, e noi li leggiamo
E, se proprio la vogliamo dire tutta, anche a Genova c’erano case costruite nei greti dei torrenti: le abbiamo viste tutti in televisione: anche lì, dunque, “mattone selvaggio” e “accozzaglia di laterizi”?
Ascoltami, Ciccio: nella prossima estate, torna in Sicilia. Non ti chiedo di starci molto: quindici giorni a pensione completa
Fatti un giro, magari anche nella città che ti ha visto bimbo meridionale: Catania
Scoprirai cose nuove
Scoprirai che i siciliani non sono affatto rassegnati, sono incazzati neri
E’ diverso
Scoprirai che “le persone per bene” che pensano che il Sud sia solo violento-imprevedibile-inaffidabile-sprecone-confusionario-corrotto-mafioso-camorristico (come dici tu in una sorta di crescendo rossiniano), in realtà non sono persone per bene: sono degli idioti. Oppure dei delinquenti
E mi dispiace se fra loro dovessero esserci amici tuoi: sempre idioti restano o delinquenti che hanno interesse ad affossarci ancora di più
Perché -vedi- se qui i mafiosi portano ancora la coppola, mentre al Nord portano la cravatta e magari hanno l’auto blu e la scorta, per noi non fa molta differenza
Ripeto, i giornali li leggiamo anche qua
…E quella “pietà diversa” di cui parli, Ciccio: ma ti sei ascoltato?
“La disgrazia di Genova fece esplodere gli animi e mettere mano al portafoglio”, mentre qui le disgrazie sarebbero solo 
“il prolungamento della normalità”
Qui è meglio “non dare perché elemosiniere ed elemosinato rischiano di fare la stessa fine”
E, quindi, “aiutare il Sud potrebbe risultare pericoloso, fortemente pericoloso”
No, Ciccio, ti sbagli
La nostra normalità non è questa che dici tu 
La nostra “normalità” ci è stata tolta proprio da quelle “persone per bene” di cui parli
quelle stesse che oggi vorrebbero farci 
“il ponte sullo Stretto” per finire di fregarci il poco che ci è rimasto
Noi non siamo affatto rassegnati, Ciccio, e vogliamo riprendercela la nostra normalità
La nostra normalità ha nome e cognome, anzi …nomi e cognomi, come Antonello da Messina, Vincenzo Bellini, Francesco Maurolico, Finocchiaro Aprile, Alessandro Scarlatti, Filippo Juvara, Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Lucio Piccolo, Tommaso Cannizzaro, Bartolo Cattafi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Renato Guttuso, Ettore Majorana, Vittorio Emanuele Orlando, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Vann'Antò'
La nostra normalità ha luoghi che si chiamano Mozia, Segesta, Selinunte, Piazza Armerina, Naxos, Siracusa, Monreale, Taormina, Erice, Agrigento, Noto: tutti con i loro “centri storici” come Messina, e -perché no- come Barcellona e come Saponara.
Noi conserviamo la cultura dei nostri padri
Noi conserviamo le tradizioni di questi luoghi
Non siamo rassegnati, siamo orgogliosi 
(oltre che incazzati).
E se i nostri Gattopardi sono stati sbranati dalle iene e dagli sciacalli, come aveva previsto il Principe di Lampedusa in tempi non sospetti beh…verrà il momento del riscatto
Noi ci crediamo, dobbiamo crederci
E, per tornare alla tua “pietà diversa”, sappi che questo tipo di pietà non ci interessa
Noi vogliamo solo difendere i nostri diritti vogliamo solo il nostro, quello che ci spetta
Siamo noi che abbiamo pietà, pietà per gli oppressi, per i vinti, pietà per chiunque soffra
E siamo ancora noi che abbiamo, legittimamente, dei pregiudizi
Da oggi nutriamo pregiudizi anche nei tuoi confronti e nei confronti del tuo giornale
E se non riesci a fartene una ragione, se non riesci a pensare di dovere chiedere scusa 
allora davvero hai voluto rinnegare le tue origini, le tue radici, la tua storia
Ciao Ciccio"

Rispondi Elimina messaggio  Messaggio 5 di 5 di questo argomento 
Da: MOTHERSIXTEN Inviato: 14/12/2018 05:19

L'albero della mente e' un complesso intreccio di rami.
Potali ogni tanto se non vuoi che ti impediscano di filtrare i raggi del sole.
Cit.


"Nessuno e' troppo impegnato. Dipende solo da dove ti ha posizionato nella sua lista delle priorita'...."

Queste parole fanno sentire un po' in colpa, perche' e' vero che si dà la scusa al tempo...

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Ricordi di un tempo....

Ogni volta che penso a Erto, il mio vecchio paese, quello abbandonato dopo il Vajont, con le vetuste case una attaccata all'altra e le vie di acciottolamento buie e strette, la memoria va verso l'inverno. Il primo ricordo è il tempo degli inverni, la memoria è quella della neve. Notti infinite, silenzi laboriosi, lunghi, pazienti, interrotti solo ogni tanto da sprazzi di allegria nelle feste di Natale e capodanno.
Mauro Corona 

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 15/12/2018 05:28
L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, primo piano

Siamo cosi' abituati ai cattivi avvenimenti, che accettiamo tutto quasi con fatalismo,ma la morte di quel giornalista a Strasburgo, addolora tanto...Non posso immaginare il dolore di questi genitori che perdono figli cosi', quasi per gioco del destino...
Ma quando iniziera' nel mondo quel nuovo cammino di pace e serenita'??!!!...

L'immagine può contenere: testo

Non lasciare che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore.
Steve Jobs

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Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 16/12/2018 17:03
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Se ami la vita, non perdere tempo, perche' il tempo e ciò di cui e' fatta la vita.

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Oggi l'intelligenza dell'uomo la possiede la macchina, ovvero quell'artificio che noi analisti definiamo intelligenza illimitata. Più l'intelligenza artificiale farà progresso, e più l'uomo ne sarà schiavo e sottomesso.
Giancarlo Modarelli.

L'immagine può contenere: testo

E' saggezza il ricordare i danni delle realtà passate, per non ripeterli... Ricordare il buono delle realtà passate, per ripeterli senza rifiutarli solo perché fatto dagli altri... Promuovere le buone idee di oggi e di domani, anche se non siamo noi gli artefici.
Cit.


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