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General: storie natalizie
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: romy*  (Mensaje original) Enviado: 16/12/2018 14:50
Misha era un orsacchiotto di peluche. Aveva le pian­te dei piedi in velluto rosso, due bottoncini da stiva­letto per occhi e un naso di fiocchi di lana. Apparteneva ad una bambina capricciosa, che a volte lo colmava di coccole e a volte lo sbatteva di malagra­zia sul pavimento prendendolo per le delicate orec­chie di stoffa. Così, un bel giorno, Misha prese la più grande deci­sione della sua vita: scappare. Approfittò della con­fusione dei giorni che precedevano il Natale, infilò la porta e si riprese la libertà. Se ne andò nella neve battendo i tacchi, felice come non era mai stato. In ogni angolo faceva scoperte meravi­gliose: gli alberi, gli insetti, gli uccelli, le stelle. Misha sgranava gli occhi: era tutto così incredibilmente bello. Venne la sera di Natale, quella in cui tutte le creature sono invitate a fare una buona azione. Misha sentì i sonagli di una slitta. Era una Renna che correva ti­rando una slitta carica di pacchetti avvolti in carta colorata.
La Renna vide l'orsacchiotto, si fermò e gli spiegò, con molta cortesia che sostituiva Babbo Natale, il quale era troppo vecchio e malandato e con tutta quella neve non poteva andare in giro a piedi. La Renna invitò Misha a salire. E così Misha cominciò a girare città e paesi sulla slitta magica di Babbo Natale. Era proprio lui che deponeva in ogni camino un giocattolo o un regalino confezionato apposta. Si divertiva, era pieno di gioia. Se fosse rimasto il piccolo saggio giocattolo, avrebbe mai conosciuto una simile notte? Ed ecco che si arrivò all'ultima casa: una povera capanna ai margini del bosco. Misha infilò la mano nel gran sacco, cercò, frugò: non c'era più niente! «Renna, o Renna! Non c'è più niente nel tuo sacco!». «Oh!» gemette la Renna.
Nella capanna viveva un ragazzino ammalato. L'indomani, svegliandosi, avrebbe visto le sue scarpe vuote davanti al camino? La Renna guardò Misha coi suoi begli occhi profondi.
Allora Misha sospirò, abbracciò con un colpo d'occhio la campagna dove gli piaceva tanto gironzolare tutto solo e, alzando le spalle, decise  di fare la sua buona azione di Natale: entrò nella capanna, si rannicchiò in una scarpa e aspettò il mattino.
 
(Bruno F.  – Misha – Storie di Natale)
 
   


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: karmyna Enviado: 18/12/2018 04:20
  

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: romy* Enviado: 19/12/2018 09:31
C'era una volta un vecchio pastore, che amava la notte e conosceva bene il percorso degli astri. Appoggiato al suo bastone, con lo sguardo rivolto verso le stelle, il pastore stava immobile sul campo. «EGLI verrà!» disse. «Quando verrà?» chiese il suo nipotino. «Presto!». Gli altri pastori risero. «Presto!» lo schernirono. «Lo dici da tanti anni!».
Il vecchio non si curò del loro scherno. Soltanto il dubbio che vide sorgere negli occhi del nipote lo rattristò. Quando fosse morto, chi altri avrebbe riferito la predizione del profeta? Se LUI fosse venuto presto!!! Il suo cuore era pieno di attesa.
«Porterà una corona d'oro?». La domanda del nipote interruppe i suoi pensieri. «Sì!».«E una spada d'argento?».«Sì!».«E un mantello purpureo?»«Sì! Sì!».
Il nipotino era contento. Il ragazzo era seduto su un masso e suonava il suo flauto. Il vecchio stava ad ascoltare. Il ragazzo suonava sempre meglio, la sua musica era sempre più pura. Si esercitava al mattino e alla sera, giorno dopo giorno. Voleva essere pronto per quando fosse venuto il re. Nessuno sapeva suonare come lui.
«Suoneresti anche per un re senza corona, senza spada e senza mantello purpureo?» chiese il vecchio. «No!» disse il nipote.
Un re senza corona, senza spada e senza mantello purpureo, come avrebbe potuto ricompensarlo per la sua musica? Non certo con oro e argento!
Un re con corona, con spada e mantello purpureo l'avrebbe fatto ricco e gli altri sarebbero rimasti a bocca aperta, l'avrebbero invidiato.
Il vecchio pastore era triste. Ahimè, perché aveva promesso al nipote ciò a cui egli stesso non credeva? Come sarebbe venuto? Su nuvole dal cielo? Dall'eternità? Sarebbe stato un bambino? Povero o ricco? Di certo senza corona, senza spada e senza mantello purpureo, e tuttavia sarebbe stato più potente di tutti gli altri re. Come poteva farlo capire al suo nipotino?
 
Una notte in cielo comparvero i segni che il nonno così a lungo aveva cercato con gli occhi. Le stelle splendevano più chiare del solito. Sopra la città di Betlemme c'era una grande stella. Poi apparvero gli angeli e dissero: «Non abbiate paura! Oggi è nato il vostro Salvatore!».
Il ragazzo corse avanti, verso la luce. Sotto il mantello sentiva il flauto sul suo petto. Corse più in fretta che poteva. Arrivò per primo e guardò fisso il bambino che stava in una greppia ed era avvolto in fasce. Un uomo e una donna lo contemplavano lieti. Gli altri pastori che l'avevano raggiunto si misero in ginocchio davanti al bambino. Il nonno lo adorava.
Era dunque questo il re che gli aveva promesso? No, doveva esserci un errore. Si voltò deluso, pieno di dispetto. Si allontanò nella notte. Non vide né l'immensità del cielo, né gli angeli che fluttuavano sopra la stalla.Ma poi sentì piangere il bambino. Non voleva sentirlo. Si tappò le orecchie e corse via. Ma quel pianto lo perseguitava, gli toccava il cuore e infine lo costrinse a tornare verso la greppia. Vide che Maria, Giuseppe e anche i pastori erano spaventati e cercavano di consolare il bambino piangente. Ma tutto era inutile. Che cosa poteva avere il bimbo?
Non c'era altro da fare. Tirò fuori il suo flauto da sotto il mantello e si mise a suonare. Il bambino si quietò subito. Si spense anche l'ultimo, piccolo singhiozzo che aveva in gola.
Guardò il ragazzo e gli sorrise. Allora egli si rallegrò, e sentì che quel sorriso lo arricchiva più di tutto l'oro e l'argento del mondo.
 
(Bruno F.  – Il Flauto del pastore – Storie di Natale)
 
 


 
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