Abate cistercense
Etimologia: Roberto = splendente di gloria, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
S. Roberto, nacque a Gargrave nella contea di York, verso la fine dell’XI secolo, dopo aver compiuto gli studi, fu inviato all’Università di Parigi, rientrato in Inghilterra, venne ordinato sacerdote, venendogli affidata la parrocchia della natia Gargrave. Ma ben presto, desideroso di una vita più contemplativa, lasciò la parrocchia per divenire benedettino nella vicina abbazia di Whitby. In seguito avendo saputo della fama di santità che circondava un gruppo di monaci, che avevano lasciata l’abbazia benedettina di S. Maria di York e guidati dal loro priore Riccardo, avevano fondata l’abbazia di Fountains, nel Nord della diocesi di York, collegandosi all’Ordine Cistercense, Roberto decise di unirsi a questa comunità. Trascorsi quattro anni ed essendosi ingrandita la comunità, i monaci fondarono un’altra abbazia a Newminster in Northumbria, nella diocesi di Durham, mettendone Roberto come abate; questa abbazia prosperò rapidamente e a sua volta poté allargarsi fondando altri tre monasteri: Pipewell nel 1143, Roche nel 1147 e Sawley nel 1148. Roberto fondò il monastero infondendo una semplicità conforme ai suoi principi, si distinse per la mortificazione digiunando a pane e acqua per tutta la Quaresima. Ebbe il dono della profezia, un giorno durante la celebrazione della Messa, avvertì che poco lontano da Whitby, una nave aveva fatto naufragio, così poté riunire i monaci mandandoli a seppellire i naufraghi. Accusato ingiustamente di dare attenzioni ad una donna abitante nei dintorni dell’abbazia, andò da s. Bernardo per discolparsi, ma non ce ne fu bisogno, perché il santo fondatore aveva avuto una rivelazione celeste sulla sua innocenza; si instaurò fra i due una grande amicizia e s. Bernardo gli donò la sua cintura, che si conservava a Newminster e al cui contatto molti malati riacquistavano la salute; conobbe papa Eugenio III nel 1147, durante il suo passaggio in Francia, il quale lo accolse con onore e lo raccomandò al vescovo di Durham, nella cui diocesi sorgeva l’abbazia di Newminster, a sua volta il vescovo donò all’abbazia la contrada di Wolsingham. Nel 1159, volle portare il suo ultimo saluto, sentendo avvicinarsi la sua fine, all’eremita Godrico, che conosciutolo a Whitby, erano rimasti molto amici. Due giorni dopo il 21 maggio si ammalò, morendo il 6 giugno 1159, dopo aver ricevuto i Sacramenti e circondato dai suoi monaci; il suo corpo fu deposto nella chiesa dell’abbazia, in una tomba di marmo. È celebrato ogni anno a Newminster il 7 giugno, data in cui è riportato anche dal ‘Martirologio Romano’.
Autore: Antonio Borrelli