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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 31/12/2013 12:42 |
San Silvestro I Papa
(Papa dal 31/01/314 al 31/12/335)
E' stato il primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli e il 33esimo dopo Pietro. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori Costantino e Licinio hanno dato piena libertà di culto ai cristiani, essendo Papa l’africano Milziade, che è morto l’anno dopo. Gli succede il prete romano Silvestro. A lui Costantino dona come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni, e costruisce la prima basilica di San Pietro. In pace con l’autorità civile, ma non tra di loro: così sono i cristiani del tempo. Il lungo pontificato di Silvestro (ben 21 anni) è infatti tribolato dalle controversie disciplinari e teologiche, e l’autorità ordinaria della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese, diffuse ormai intorno all’intero Mediterraneo, non è ancora compiutamente precisata. Costantino, poi, interviene nelle controversie religiose non tanto per “abbassare” Silvestro, ma piuttosto per dare tranquillità all’Impero. (Tanto più che lui non è cristiano, all’epoca; e infondata è la voce secondo cui l’avrebbe battezzato Silvestro). Costantino indice nel 314 il Concilio occidentale di Arles, in Gallia, sulla questione donatista (i comportamenti dei cristiani durante le persecuzione di Diocleziano). E sempre lui, nel 325, indice il primo Concilio ecumenico a Nicea, dove si approva il Credo che contro le dottrine di Ario riafferma la divinità di Gesù Cristo («Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre»). Papa Silvestro non ha alcun modo di intervenire nei dibattiti: gli vengono solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. E, insomma, ci appare sbiadito, non per colpa sua; è come schiacciato dagli avvenimenti. Ma pure deve aver colpito i suoi contemporanei, meglio informati di noi: tant’è che, appena morto, viene subito onorato pubblicamente come “Confessore”. Anzi, è tra i primi a ricevere questo titolo, attribuito dal IV secolo in poi a chi, pur senza martirio, ha trascorso una vita sacrificata a Cristo. Silvestro è un Papa anche sfortunato con la storia, e senza sua colpa: per alcuni secoli, infatti, è stato creduto autentico un documento, detto “donazione costantiniana”, con cui l’imperatore donava a Silvestro e ai suoi successori la città di Roma e alcune province italiane; un documento già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel XV. Un anno dopo la sua morte, a papa Silvestro era già dedicata una festa al 31dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio.
Etimologia: Silvestro = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio, dal latino
Autore: Domenico Agasso
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L'opera appartiene ad un gruppo di quattro tavolette.
Le quattro tavolette a fondo oro, di cui rimane ancora oggi sconosciuta la provenienza, sono opera di Battista da Vicenza, primo artista di rilievo nel panorama pittorico vicentino, attivo tra il 1404 e il 1438.
La sua pittura, ancora legata al cosiddetto “gotico internazionale” - un linguaggio ampiamente diffuso in Europa, “caratterizzato dal gusto narrativo, dalla ricchezza decorativa, dall’eleganza percepibile nelle forme sinuose dei corpi, dallo splendore delle vesti” (Villa) -, raggiunge qui esiti particolarmente elevati. La precisione con cui l’artista definisce i particolari architettonici e paesaggistici e i dettagli delle stoffe e degli abiti delle molteplici figure che affollano la ridotta superficie pittorica, conferisce a questi dipinti l’effetto di miniature. La loro preziosità è accentuata dall’accostamento di colori vividi e lucenti a numerose dorature.
Le tavole raffigurano quattro episodi della vita di san Silvestro (identificato in ciascuna scena dalla tiara, dagli abiti pontifici e da un’iscrizione che riporta il suo nome a fianco della figura), narrata da Eusebio di Cesarea. Nel primo il santo, eletto papa nel 1314, seduto al fianco dell’imperatore Costantino e della madre Elena, fedele al giudaismo, disputa con alcuni sapienti rabbini di Roma al cospetto di un’incuriosita folla e rende mansueto un indomito toro, convertendo così l’imperatrice al Cristianesimo. La seconda scena, ambientata sotto un’ampia struttura architettonica che simboleggia il Laterano, raffigura il pontefice che battezza l’imperatore Costantino, salvandolo dalla lebbra, alla presenza delle autorità civili e religiose del tempo. Il terzo episodio vede il santo domare il drago che, dalla grotta della rupe Tarpea nei pressi del Campidoglio, minacciava Roma. Nell’ultima tavoletta sono rappresentate le solenni esequie di san Silvestro, che giace sotto un sontuoso baldacchino, mentre la sua anima è condotta in cielo da due angeli alla presenza di una folla partecipe e commossa.
L'opera appartiene ad un gruppo di quattro tavolette.
Consultare anche INV. A 13 - A 15 - A 16
Le quattro tavolette a fondo oro, di cui rimane ancora oggi sconosciuta la provenienza, sono opera di Battista da Vicenza, primo artista di rilievo nel panorama pittorico vicentino, attivo tra il 1404 e il 1438.
La sua pittura, ancora legata al cosiddetto “gotico internazionale” - un linguaggio ampiamente diffuso in Europa, “caratterizzato dal gusto narrativo, dalla ricchezza decorativa, dall’eleganza percepibile nelle forme sinuose dei corpi, dallo splendore delle vesti” (Villa) -, raggiunge qui esiti particolarmente elevati. La precisione con cui l’artista definisce i particolari architettonici e paesaggistici e i dettagli delle stoffe e degli abiti delle molteplici figure che affollano la ridotta superficie pittorica, conferisce a questi dipinti l’effetto di miniature. La loro preziosità è accentuata dall’accostamento di colori vividi e lucenti a numerose dorature.
Le tavole raffigurano quattro episodi della vita di san Silvestro (identificato in ciascuna scena dalla tiara, dagli abiti pontifici e da un’iscrizione che riporta il suo nome a fianco della figura), narrata da Eusebio di Cesarea. Nel primo il santo, eletto papa nel 1314, seduto al fianco dell’imperatore Costantino e della madre Elena, fedele al giudaismo, disputa con alcuni sapienti rabbini di Roma al cospetto di un’incuriosita folla e rende mansueto un indomito toro, convertendo così l’imperatrice al Cristianesimo. La seconda scena, ambientata sotto un’ampia struttura architettonica che simboleggia il Laterano, raffigura il pontefice che battezza l’imperatore Costantino, salvandolo dalla lebbra, alla presenza delle autorità civili e religiose del tempo. Il terzo episodio vede il santo domare il drago che, dalla grotta della rupe Tarpea nei pressi del Campidoglio, minacciava Roma. Nell’ultima tavoletta sono rappresentate le solenni esequie di san Silvestro, che giace sotto un sontuoso baldacchino, mentre la sua anima è condotta in cielo da due angeli alla presenza di una folla partecipe e commossa.
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2017 10:19 |
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BUON GIORNO E BUON FINE ANNO.....
e,.....non e' scoppiando pedardi e tintinnando brindisi che facciamo entrare l'anno nuovo, ma in sinergia diamo ad esso la piena fiducia che ci porti giorni migliori, e che gli auguri non siano solo usuali parole....
Annamaria
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2019 11:04 |
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2020 10:42 |
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2021 09:37 |
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2022 08:31 |
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De: lucy46 |
Enviado: 31/12/2023 15:25 |
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