San Valentino: fra mito e realtà
Dal punto di vista storico San Valentino ottenne la carica di Vescovo a Terni quando aveva solo 25 anni. Viene inviato a Roma per predicare e cercare di convertire i pagani al cristianesimo. Ma l’imperatore Claudio II il Gotico non ci sta, gli chiede di sospendere le messe e di abiurare la propria religione. Valentino non acconsente e, anzi, cerca di convertire l’imperatore, il quale, impietosito, lo affida a una nobile famiglia. Ma il vescovo Valentino viene nuovamente arrestato sotto l’imperatore Aureliano il quale lo condannò alla flagellazione e alla decapitazione: Valentino morì il 14 febbraio 273 all’età di 98 anni. Fin qui è storia. Le sue reliquie vennero raccolte e sepolte su una collina di Terni, dove presto sorse una basilica per il vescovo e martire Valentino, successivamente santificato. Incerta è l’origine della sua promozione a patrono degli innamorati. A lui vengono attribuite diverse storie e miracoli che hanno a che fare con l’amore. In una si narra come ridiede la vista alla figlia cieca del suo carceriere, salvo essere poi decapitato e dirle per l’ultima volta il messaggio “dal tuo Valentino…”. O ancora storie di come abbia riappacificato due innamorati con una rosa e delle colombe. In realtà pare che la festa di San Valentino sia stata voluta dalla Chiesa cattolica, per cercare di soppiantare la festa pagana dedicata al dio Luperco (un po’ quello che è accaduto con la festa di Halloween).
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