verso l’orizzonte plumbeo
accenna un temporale in arrivo.
Aspetta dietro i vetri una figura stanca,
spettatrice di un mondo
che più non le appartiene,
di vedere ancora dei cuori evanescenti…
Una saetta squarcia il cielo,
si riflette nel luccichio degli occhi umidi…
Il silenzio intorno è rotto dal fragore del tuono
e dal ticchettìo del vecchio pendolo
che segna le ore che inesorabili vanno,
noncuranti del cuore…
Eppure quel cuore batte ancora
dentro il petto consumato d’amore,
rigogliose mammelle
in beata gioventù,
nutrimento di figli smemorati,
che sordi al richiamo d’amore,
lasciano quel volto scarno
a languire in solitudine.
E lei,
spettatrice lontana,
madre, ognor dolce,
gusta i ricordi,
si nutre di essi…
Ora sorride
e ringrazia i suoi pargoli
per averla resa madre…
Giusy Maugeri