Castagne... una lunga bella storia
I Greci le chiamavano ghiande di Giove, presso i Romani era considerata un dessert di grande raffinatezza. Per le ottime caratteristiche nutrizionali venivano utilizzate da tutte le classi sociali tanto che il Pascoli definì il castagno "italico albero del pane".
Da tempi assai remoti alle popolazioni irpine sono note le principali tecniche di coltivazione del castagno e di lavorazione del frutto. Le prime testimonianze sull'attività castagnicola a Montella risalgono ad uno scritto del Giustiniani nel 1700, anche se la prima legge emanala per la diffusione e la difesa della coltura risale all'arrivo dei Longobardi, era il 571. Nei secoli successivi per la popolazione dell'alta Valle del Calore i castagneti hanno rappresentato una importantissima fonte economica ed energetica durante i freddi inverni.
Quest'albero ha suscitato, da sempre, interesse culturale e sviluppo di un economia specializzata per un prodotto di qualità. Infatti la prelibatezza della "Castagna di Montella" fresca e trasformata, o nota non solo nei confini nazionali ma anche nel resto d'Europa e oltre Oceano.
E' un alimento umile e antico, che a lungo ha sostituito il pane, ora è diventato prelibatezza alla quale si dedicano itinerari turistici e manifestazioni di piazza. La castagna profuma di autunno, ne ha il colore caldo, invita alle passeggiate nel bosco, da interrompere presto perché fa buio e da concludere con un fuoco, le arrostite e un buon bicchiere di novello. L'Italia conta il maggior numero di castagneti in Europa, ma la castanea sativa è una pianta diffusa dall'Asia minore al Mediterraneo, celebrata da Senofonte nel IV secolo a.C. come "albero del pane" e da scrittori latini quali Marziale e Virgilio. Nell'economia chiusa del Medioevo italiano la castagna divenne una delle colture più importanti in Italia e oggi quella prodotta nel Mugello ha ottenuto il marchio Igp di "Indicazione geografica protetta". Ottobre è il mese delle sagre e delle manifestazioni in suo onore. Ecco qualche suggerimento.
La strada del castagno. L'importanza della castagna nella cultura europea è testimoniata dagli itinerari che le hanno dedicato cinque nazioni: Grecia, Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Il percorso si può fare a piedi, in bici, a cavallo o in macchina e si snoda tra i castagneti più antichi di ogni nazione. In Italia l'itinerario tocca in Emilia-Romagna - nell'area della Comunità Montana Appennino Modena Est - i comuni di Zocca, Guiglia, Contese. E a Metato di Samone (a Guiglia), punto di partenza di questo museo a cielo aperto, c'è un piccolo fabbricato di due piani che mostra come si conservavano e trasformavano in farina le castagne.
Al piano terra si accendeva il fuoco e il calore che arrivava al piano superiore faceva seccare i frutti, che poi venivano trebbiati in grossi mortai di legno. Nel castagneto di Montombraro (Zocca), ci sono alberi antichissimi, con forme suggestive e fronde imponenti, tra i quali anche un esemplare che si dice sia millenario. La leggenda dice che proprio all'ombra di questo grosso castagno si fosse fermata a riposare Matilde di Canossa, la contessa che a metà dell'anno Mille promosse nel territorio reggiano la coltivazione della castagna e le diede un impulso notevole in tutti i suoi possedimenti, che si estendevano dalla Lombardia alla Toscana.
Friuli Venezia Giulia. A Valle di Soffumbergo, in provincia di Udine, un piccolo borgo sulle pendici del Monte San Lorenzo, nel Comune di Faedis, si tiene la Festa delle Castagne e del Miele di Castagno. In programma ci sono degustazioni di castagne e miele, mostre micologiche, filateliche, fotografiche e folcloristiche, la mostra-mercato della zucca e di vini e le escursioni per conoscere il territorio.
Val d'Aosta. Un museo della castagna si trova anche nel villaggio Albard, nel comune di Bard, in Valle d'Aosta. Si raggiunge il museo, allestito in una caratteristica 'grehe', un fabbricato rurale a due piani di piccole dimensioni usato, in passato, per essicare le castagne.
Dal museo di Albard si raggiunge il villaggio di Verale e si prosegue per il borgo medievale di Bard, ai piedi dell'omonima fortezza, che al momento è interessato da un'ampia opera di recupero.
Parma. La provincia di Parma è ricchissima di appuntamenti dedicati a castagne e funghi.
Castagne di Tuscia - in alcuni comuni del viterbese si celebra la "Festa della castagna della Tuscia" con degustazioni guidate, stand enogastronomici, eventi folcloristici, musica e teatro. In tutto sono in programma più di cento eventi.
Monti Lepini. Per tutto ottobre i Monti Lepini, che da secoli sono utilizzati per la coltura del castagno, celebrano uno dei loro prodotti tipici. Sono in programma sagre e manifestazioni a Montelanico
Castagne d'Abruzzo. La sagra della castagna è arrivata alla 22esima edizione nel comune di San Felice d'Ocre, in provincia dell'Aquila.
E nelle isole... Le castagne sono celebrate anche in Sicilia e in Sardegna. In provincia di Messina ad Antillo
oltre al frutto autunnale saranno in mostra i prodotti tipici del paese. In via Roma, la strada centrale del paese, gli stand esporranno salsiccia, salumi, funghi, olio, vino, miele, noci, frutta secca, pane casereccio, formaggi e anche manufatti dell'artigianato locale.
da vari siti web...
W la castagna...
A me piacciono soprattutto i dolci a base di castagne...
e tra essi per me il massimo è il Mont Blanc...
Ciaooooooooooooooo
Orso Tony