Quali gli influssi esercitati dal Futurismo - la più importante avanguardia storica italiana - sugli sviluppi dell'arte visiva del ‘900 fino alle arti visive contemporanee?
Esaminiamo i linguaggi che hanno trovato il proprio fondamento teorico e poetico nei manifesti del movimento e le più innovative indagini artistiche del XX secolo
Gli artisti del Futurismo credevano nella necessità di una radicale riprogettazione dell'universo, operazione che li ha portati a concepire in modo nuovo ogni espressione artistica, compresa la musica, la danza, la fotografia, il cinema, il teatro, gli spazi da abitare, gli arredi. Nell'esplorare la vastità di questo immaginario, la mostra Il futuro del futurismo ne offre una ricca esemplificazione, allacciando relazioni culturali con la realtà dello spettacolo e il mondo produttivo.
Prendendo spunto dalle tematiche celebrate dal Futurismo - dalla velocità alla tecnologia, dalla simultaneità al dinamismo della metropoli, dall'audacia alla ribellione, allo scandalo esamineremo i vari aspetti... che lo contraddistinsero...
1 - Rivisitazione Per un’avanguardia che ha fatto della radicalità del linguaggio il proprio caposaldo proponendosi di rifondare l’arte tagliando ogni relazione con il passato per proiettarsi verso nuove forme di espressione, l’atto del rivisitare può sembrare poco adatto. Tuttavia oggi il revisionare è proprio dell’arte contemporanea che trova nell’attitudine alla frammentazione, alla dissolvenza, alla linea curva e spiraliforme un tentativo di allontanamento dalle linee rette e dalla gravità a lungo perseguiti da una parte di artisti del Novecento. Artisti: Umberto Boccioni, John Cage, Luciano Fabro, Damien Hirst, Thomas Ruff, Mario Schifano, Frank Stella, Patrick Tuttofuoco.
II • L'energia metropolitana. La metropoli, o meglio l’energia positiva e creatrice che essa rappresenta, era un tema a loro caro. Per i Futuristi la città era luogo dello sviluppo della tecnologia, dei mezzi di trasporto e del tempo accelerato della vita e ne fecero un campo di azione estetica senza precedenti. Oggi, nella società postmoderna e della comunicazione, l’utopia futurista si è realizzata e la città diventa punto di produzione, di partenza e arrivo delle reti di movimento reale e soprattutto virtuale. Così anche l’architettura è divenuta fluida ed ha messo in crisi il modello pianificato dell’ingegneria sociale a favore di strutture che spingono verso l’immaterialità, la mobilità, l’effimero e che divengono manifesti comunicativi esse stesse tra utopia, visionarietà e sogno tecnologico. Artisti: Vito Acconci, Franz Ackermann, A-One, Archigram, Archizoom, Atelier Mendini con Alchimia, Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra), Pere Català Pic, Mario Chiattone, Paul Citroën, Peter Cook con Colin Fournier, Tullio Crali, Fortunato Depero, Nicolaj Diulgheroff, Cesar Domela Nieuwenhuis, Massimiliano Fuksas, Carlos Garaicoa, Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Jan Kamman, Bodys Isek Kingelez, Gustav Klutsis, Alexis Leiva Machado (Kcho), Armin Linke, Virgilio Marchi, Jean Nouvel, Gianni Pettena, Ljubov Sergeevna Popova, Rammellzee, Aleksandr Rodchenko, Antonio Sant'Elia, Karl Steiner, Superstudio, Toxic, UFO.
III • L'anarchia dalla tradizione. Tutta la storia, non solo delle avanguardie e delle successive neo-avanguardie, ma di tutta l’arte è percorsa da questo fremito verso la rottura con la tradizione che non è semplice negazione del passato ma, per i Futuristi, è anche combinazione ironica e sfrontata degli elementi della tradizione stessa, un’anarchia che genera nuove espressioni, che smantella per ricostruire. Artisti: Nikolai Burkovskij, Carlo Carrà, Ilja Casnik, Maurizio Cattelan, Sandro Chia, Giuseppe Chiari, Tony Cragg, Martin Creed, Marcel Duchamp, Pinot Gallizio, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Aleksandr Rodchenko, Luigi Russolo, Antonina Fyodorovna Sofronova.
IV • L'estetizzazione della politica. Nell'esaminare il complesso rapporto intrattenuto dal Futurismo con il potere, dalle radici anarchiche del suo pensiero fino alle implicazioni con il Fascismo si nota chee ssi hanno ben compreso che la rivoluzione industriale stava mutando tutta la struttura sociale e che era quindi necessaria una nuova forma espressiva che spaziasse dall’arte alla letteratura alla vita stessa. La nuova forma d’arte avrebbe dovuto trasformare la società permeandola e portando “l’immaginazione al potere”. Le opere mettono in luce, nel tempo, la multiforme relazione tra arte e politica, dall’aspetto declamatorio, e quindi più propriamente estetico, a quello attivo e partecipativo. Artisti: Renato Bertelli, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Gustav Klutsis, Barbara Kruger, El Lissitzkij (Lazar Markovich), Vladimir Majakovskij, Filippo Tommaso Marinetti, Fabio Mauri, Alessandro Mendini con Alchimia, Aleksandr Rodchenko, Luigi Russolo, Wolf Vostell. Dal web - Rielaborazione ed impaginazione di Orso Tony - Continua... |