Questa poesia, insieme ad altre di Attar, grande poeta Sufi..., è stata presentata nella trasmissione culturale notturna di RAI2... e mi è anche piaciuta la discussione che ne è seguita... tesa a carpire il profondo significato degli ultimi versi... che a prima vista potrebbero sembrare un pò misteriosi... Allegoria delle Farfalle - Attar - Un notte le farfalle si riunirono in assemblea, volevano conoscere che cosa fosse una candela. E dissero: “Chi andrà a cercar notizie su di essa?”
La prima andò a volare intorno a un castello e da lontano, dall’esterno vide una luce che brillava. Tornò e con parole dotte la descrisse. Ma una saggia farfalla – presiedeva lei l’assemblea – le disse: “Tu nulla sai”.
Ed un’altra partì, si avvicinò arrivò sino a urtare nella cera. Nei raggi della fiamma fece svoli. Tornò, raccontò quello che sapeva. Ma la farfalla saggia disse: “Tu, tu nulla più della prima hai conosciuto”.
Un terza si mosse infine, ed ebbra entrò battendo le ali forte nella fiamma tese il corpo alla fiamma, l’abbracciò in essa si perdette piena di gioia avvolta tutta nel fuoco, di porpora divennero le sue membra, tutte fuoco.
E quando di lontano la farfalla saggia la vide divenuta una cosa sola con la candela, e tutta luce disse: “Lei sola ha toccato la meta, lei sola sa”.
Chi più di sé è dimentico quello tra tutti sa. Finché non oblierai il tuo corpo, la tua anima, che cosa mai saprai dell’Amata?
Ciaooooooooooooooooooooo Tony Kospan |