FUTURISMO... IL CENTENARIO
STORIA ANALISI MANIFESTAZIONI
20 2 1909/20 2 2009: celebrazioni ovunque
Il Futurismo è stata una corrente artistica italiana del XX secolo... forse la più importante corrente artistica italiana... Essa come accadeva all'inizio del '900 ha una data di nascita precisa attraverso un "manifesto" ed un padre... con nome e cognome... Il movimento assolutamente di avanguardia, pur pieno di luci ed ombre, a mio parere ha rappresentato in ogni caso una grande scossa nello sviluppo delle varie arti... ed è stato anche geniale anticipatore di temi ed aspetti della vita moderna. Nel mio piccolo... anzi piccolissimo... intendo quindi dedicare anch'io a questo anniversario... un piccolo contributo... anche in virtù delle conoscenze indottemi dalla Prof. Margherita Siniscalco... dell'Università libera LUETEC Manifesto del futurismo
"Le Figarò" 20 Febbraio 1909
1-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
2-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità
5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6-Bisogna che il poeta si prodichi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7-Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.
8-Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
9-Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore
10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria
11-Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo
Queste le parole con cui Filippo Tommaso Marinetti fonda il 20 Febbraio 1909 a Parigi il manifesto futurista.
"Marinetti, nato ad Alessandria d'Egitto da genitori italiani, si forma alla luce della cultura francese di fine Ottocento. Nell'ultimo decennio del secolo è a Parigi, in contatto con il mondo della letteratura; amico di Gustave Kahn (uno dei primi proclamatori del verso libero), Moréas e Samain, tra i maggiori protagonisti di quel filone simbolista decadente, che in Francia resisterà fino all'inizio del Novecento. Nel 1886 Moréas aveva pubblicato il Manifesto del Simbolismo nel supplemento de Le Figaro, dove venivano spiegate le nuove finalità della poesia, che non doveva più essere descrittiva, ma «rivestire l'Idea di una forma sensibile... L'Idea non deve vedersi privata dei sontuosi paramenti delle analogie esteriori». Si cercava un allontanamento dal verismo dei Zola e dei Goncourt; tendenza questa che prevale in un folto gruppo di letterati della fine del secolo, da Huysmans a Mallarmé a Rimbaud, solo per citare i più famosi. Marinetti partecipa, invece, a quella tendenza del primo decennio del Novecento che avvia il simbolismo verso la sua dissoluzione alla ricerca di nuove espressioni; ma pur combattendo si appoggia ancora ai suoi valori. Nel Manifesto del Futurismo, il linguaggio è costellato di metafore, assonanze, immagini che evocano il piacere individuale della sensazione. È lo stesso stile che ritroviamo ancora in un altro testo di Marinetti, Uccidiamo il chiaro di luna dell'aprile 1909: «Noi insegniamo il tuffo nella morte tenebrosa sotto gli occhi bianchi e fissi dell'Ideale... E noi stessi daremo l'esempio abbandonandoci alla furibonda Sarta delle battaglie, che, dopo averci cucita addosso una bella divisa scarlatta, sgargiante al sole, ungerà di fiamme i nostri capelli spazzolati dai proiettili... Così appunto la calura di una sera estiva spalma i campi di uno scivolante fulgore di lucciole. Bisogna che gli uomini elettrizzino ogni giorno i loro nervi ad un orgoglio temerario!... Bisogna che gli uomini giuochino d'un tratto la loro vita, senza spiare i biscazzieri bari e senza controllare l'equilibrio delle roulettes, stando chini sui vasti tappeti verdi della guerra, covati dalla fortunosa lampada del sole. Bisogna — capite? — bisogna che l'anima lanci il corpo in fiamme, come un brulotto, contro il nemico, l'eterno nemico che si dovrebbe inventare se non esistesse!...». Il racconto, pubblicato nella rivista Poesia, diretta dallo stesso Marinetti, si snoda in una trama che, attraverso simbolismi e allegorie, viene a creare le basi della nuova poetica. Marinetti, nello slancio di liberazione dagli stilemi e dalle trasposizioni simboliste sulle quali si è lungamente formato ed educato negli anni dei suoi studi, ritorna a quel linguaggio come punto di partenza per fondare la nuova estetica della vita moderna e della macchina «adorata e considerata come simbolo, fonte e maestra della nuova sensibilità artistica». Già nel Manifesto de Le Figaro viene designato tutto ciò che rientra nella volontà di distruzione. Musei, biblioteche, «città venerate», accademie fanno da freno e ostacolano ogni nuova creazione o azione nata dalla «bellezza della velocità». Il passatismo, termine opposto a Futurismo, contro il quale inizia la sua battaglia Marinetti, rappresenta tutto quello che è stato prodotto dalla cultura tradizionale, accademica, del passato." (filosofico.net)
Possiamo dunque ricavarne questi punti principali..
- l’amore del pericolo
- l’abitudine all’energia
- il culto per il coraggio e l’audacia
- l’ammirazione per la velocità
- la lotta contro il passato ("noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie")
- l’esaltazione del movimento aggressivo (" l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno")
la guerra ("sola igiene del mondo").
Proseguiremo con una breve analisi generale della
PITTURA, SCULTURA, ARCHITETTURA, MUSICA, GRAFICA, FOTOGRAFIA, MODA FUTURISTE.
Tony Kospan