Lunedì 6 luglio sera - 1812 Tu soffri, tu, l'essere a me più caro - in questo momento m'informano che le lettere devono essere consegnate molto presto al mattino. Lunedì - giovedì gli unici due giorni in cui la posta parte di qui per K. - tu soffri - Ah, dove sono io, ci sei anche tu con me, parlo con me e con te, faccio come se potessi vivere con te, che vita! !!! così!!!! senza di te
- Perseguitato qua e là dalla bontà degli uomini che credo - così poco di voler meritare e che merito così poco
- L'umiltà dell'uomo verso l'uomo - mi fa male - e se mi considero nel quadro dell'universo, che cosa sono e che cosa è colui - che chiamano il più grande - e tuttavia - anche qui c'è il divino dell'uomo - mi viene da piangere al pensiero che tu riceverai le mie notizie probabilmente non prima di sabato - per quanto tu mi possa amare - il mio amore per te è ancora più forte.
E mai starmi nascosta - buona notte - come frequentatore dei bagni devo ora andare a dormire -
O Dio - così vicini! così lontani!
Non è forse un vero edificio celeste il nostro amore - ma anche solido come la volta del cielo. -