Una scoperta casuale polverizza il precedente record di longevità tra le piante: poco dopo la fine dell’ultima glaciazione, circa 8 millenni fa, al confine tra Norvegia e Svezia attecchivano i semi una conifera di pecci che oggi si è salvata per puro caso dalla politica di taglio sostenibile degli alberi di quelle zone.
Leif Kullman, botanico all’università Umea ha inviato una parte della radice più antiche ad un laboratorio di Miami con l’intento di capire come questi organismi viventi potessero sopravvivere alle rigide condizioni meteo della zona. In America hanno fatto diversi esami, fra cui anche quelloal carbonio 14 che serve anche per risalire all’età dei fossili. Il sorprendente dato ne fa quindi l’organismo vivente più antico al mondo.
Polverizzato il record di Matusalemme un pino Bristlecone di appena 5 millenni che vive sulle White mountains nei pressi di Las Vegas e del cipresso iraniano da 4000 anni e del cipresso cileno da 3600 anni. Altri alberi da 2-3000 anni sono sparsi un po’ in tutto il mondo. In Italia, ne abbiamo circa 150 censiti dal Corpo Forestale dello Stato.
Il record italiano è detenuto dalla regione Sardegna, col suo Olea europaea oleaster (in pratica un olivo selvatico) di San Baltolu di Luras, in provincia di Sassari. Giusto per rendere l’idea ha un diametro di 11 metri ed è alto 15, contato per anelli d’accrescimento. Il nostro primato è sotto osservazione, perché si sta tentando la clonazione, visto che è sicuramente l’esemplare più resistente a insetti, malattie e cambiamenti climatici.
La situazione delle piante monumentali italiane ovviamente non è come quelle europea: per vanto venivano spostati dal luogo dove hanno vissuto per millenni, causandone spesso la dipartita. Solo nelle Marche, nell’Alto Adige e nell’Emilia Romagna gli albri monumentali venivano protetti fino a pochi anni fa. Nel 2008 il Ministro delle politiche agricole e forestali, Paolo De Castro ha però ottenuto l’approvazione dalla Commissione ambiente del Senato, della norma secondo la quale “Gli alberi monumentali saranno protetti dal Codice dei Beni Ambientali e Paesaggistici”. Un atto dovuto agli alberi che per millenni sono stato custodito dalla natura, oggi la legge li tutela dall’uomo.