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IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE
 
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poesieatema: L''ORIGINALITA''... IN POESIA... IL TEMA DI QUESTA DOMENICA...
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 26/07/2009 16:57
 

 
 Cari amici... benché appena tornato dalla prima tranche di vacanze, non posso e non voglio mancare a questo tradizionale appuntamento che ormai dura... in tanti gruppi, siti e blog da ben 6 anni...
Il tema stavolta non è nuovo e quantunque non molto noto,  è molto vasto come sa chi segue i nostri appuntamenti... poiché molti poeti... nel tempo l'hanno amato...
Quale tema? Quello delle poesie originali... sorprendenti... dissacranti... divertenti... provocatorie...
 

Di esse, alcune sono solo dei giochi... dei virtuosismi della parola senza altri contenuti, ma molte altre ci parlano di un altro modo di vedere la realtà... la vita... l'amore...
Un modo spesso controcorrente ed alternativo che male non fa... anzi... ai nostri neuroni...spesso imbalsamati dai media attuali che vorrebbero portarci con insistenza e perseveranza, degne di miglior causa..., al pensiero unico...massificato... ed... obbligato...
Non che si debba sposare  tesi spesso graffianti... provocatorie... dure... irriverenti... anzi... ma il tenerne conto... il conoscerle.... solo del bene può far alla comprensione del mondo in cui viviamo... ed al mantenere una nostra nostra vera indipendenza di pensiero...
 Le immagini invece sono tutte foto del fotografo più provocatore al mondo... la cui genialità ed originalità è universalmente riconosciuta... Oliviero Toscani... anche se non è amato da tutti... e le musiche sono (non originalmente) pur'esse originali...

Tra le poesie prescelte in questo ambito... non può mancare una di Bukowski...  mio mito in questo campo e come sempre mi piacerebbe che aggiungeste poesie in tema...  vostre o che amate...
 
gif lapin magiquegif lapin magiquegif lapin magiquegif lapin magiquegif lapin magique
 
 
CHE COS'E' NECESSARIO?
Wislawa Szymborska*
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
(*premio Nobel)
 
 
TUTTE LE LETTERE D'AMORE
Fernando Pessoa
Tutte le lettere d’amore sono ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre, ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore sono ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene lettere d’amore ridicole.
La verità è che oggi sono i miei ricordi
di quelle lettere a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente ridicole).
 
SONO QUELLA CHE SONO
Jacques Prévert
Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non e sempre quello
Per cui faccio follie
Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me
Son fatta per piacere
Non c'e niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi
E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s'amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare...
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi.
 

IL MIO AMICO WILLIAM
Charles Bukowski
il mio amico William è un uomo fortunato:
non ha abbastanza immaginazione per soffrire
ha conservato il suo primo impiego
la sua prima moglie
è capace di guidare per 50.000 miglia
senza una frenata
balla come un cigno
e ha gli occhi più belli e inespressivi
che ci siano da El Paso fino a qui
il suo giardino è un paradiso
i tacchi delle sue scarpe sono sempre allo stesso livello
e la sua stretta di mano è vigorosa
la gente gli vuol bene
quando il mio amico William morirà
non sarà certo di cancro o di pazzia
passerà davanti al diavolo
per andare in paradiso
stasera lo vedrete alla festa
sorridere
davanti al suo martini
beato e contento
mentre qualcuno
si scopa sua moglie
nel bagno.
 
IL MIO FUNERALE
Nazim Hikmet  
Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
La bara nell'ascensore non c'entra
e la scala è tanto stretta.
Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni
forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza.
Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
i bambini sono sempre curiosi dei morti.
La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
 
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Se ami anche tu il mondo della poesia...
 
 
 
Ciao da Tony Kospan



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