Cari amici... benché appena tornato dalla prima tranche di vacanze, non posso e non voglio mancare a questo tradizionale appuntamento che ormai dura... in tanti gruppi, siti e blog da ben 6 anni... Il tema stavolta non è nuovo e quantunque non molto noto, è molto vasto come sa chi segue i nostri appuntamenti... poiché molti poeti... nel tempo l'hanno amato... Quale tema? Quello delle poesie originali... sorprendenti... dissacranti... divertenti... provocatorie... Di esse, alcune sono solo dei giochi... dei virtuosismi della parola senza altri contenuti, ma molte altre ci parlano di un altro modo di vedere la realtà... la vita... l'amore... Un modo spesso controcorrente ed alternativo che male non fa... anzi... ai nostri neuroni...spesso imbalsamati dai media attuali che vorrebbero portarci con insistenza e perseveranza, degne di miglior causa..., al pensiero unico...massificato... ed... obbligato... Non che si debba sposare tesi spesso graffianti... provocatorie... dure... irriverenti... anzi... ma il tenerne conto... il conoscerle.... solo del bene può far alla comprensione del mondo in cui viviamo... ed al mantenere una nostra nostra vera indipendenza di pensiero... Le immagini invece sono tutte foto del fotografo più provocatore al mondo... la cui genialità ed originalità è universalmente riconosciuta... Oliviero Toscani... anche se non è amato da tutti... e le musiche sono (non originalmente) pur'esse originali... Tra le poesie prescelte in questo ambito... non può mancare una di Bukowski... mio mito in questo campo e come sempre mi piacerebbe che aggiungeste poesie in tema... vostre o che amate... CHE COS'E' NECESSARIO? Wislawa Szymborska* E' necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si è vissuto è bene che il curriculum sia breve. E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati. Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all'estero. L'appartenenza a un che, ma senza perché. Onorificenze senza motivazione. Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi. Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni. Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto. Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano. Aggiungi una foto con l'orecchio in vista. E' la sua forma che conta, non ciò che sente. Cosa si sente? Il fragore delle macchine che tritano la carta. (*premio Nobel) TUTTE LE LETTERE D'AMORE Fernando Pessoa Tutte le lettere d’amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d’amore se non fossero ridicole. Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore, come le altre, ridicole. Le lettere d’amore, se c’è l’amore, devono essere ridicole. Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto lettere d’amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo senza accorgermene lettere d’amore ridicole. La verità è che oggi sono i miei ricordi di quelle lettere a essere ridicoli. (Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole). SONO QUELLA CHE SONO Jacques Prévert Sono quella che sono Sono fatta così Se ho voglia di ridere Rido come una matta Amo colui che m'ama Non è colpa mia Se non e sempre quello Per cui faccio follie Sono quella che sono Sono fatta così Che volete ancora Che volete da me Son fatta per piacere Non c'e niente da fare Troppo alti i miei tacchi Troppo arcuate le reni Troppo sodi i miei seni Troppo truccati gli occhi E poi Che ve ne importa a voi Sono fatta così Chi mi vuole son qui Che cosa ve ne importa Del mio proprio passato Certo qualcuno ho amato E qualcuno ha amato me Come i giovani che s'amano Sanno semplicemente amare Amare amare... Che vale interrogarmi Sono qui per piacervi E niente può cambiarmi. IL MIO AMICO WILLIAM Charles Bukowski il mio amico William è un uomo fortunato: non ha abbastanza immaginazione per soffrire ha conservato il suo primo impiego la sua prima moglie è capace di guidare per 50.000 miglia senza una frenata balla come un cigno e ha gli occhi più belli e inespressivi che ci siano da El Paso fino a qui il suo giardino è un paradiso i tacchi delle sue scarpe sono sempre allo stesso livello e la sua stretta di mano è vigorosa la gente gli vuol bene quando il mio amico William morirà non sarà certo di cancro o di pazzia passerà davanti al diavolo per andare in paradiso stasera lo vedrete alla festa sorridere davanti al suo martini beato e contento mentre qualcuno si scopa sua moglie nel bagno. IL MIO FUNERALE Nazim Hikmet Il mio funerale partirà dal nostro cortile? Come mi farete scendere giù dal terzo piano? La bara nell'ascensore non c'entra e la scala è tanto stretta. Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza. Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui, forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna, che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno i bambini sono sempre curiosi dei morti. La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso. Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice. Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti. Se ami anche tu il mondo della poesia... Ciao da Tony Kospan |