C'è qualche cosa in ogni essere umano che è chiamato
alla bellezza del corpo e delle relazioni:
ogni essere umano è una cassa di risonanza del bello
che lo fa vibrare in tutti i suoi sensi.
Vi sono due modi di capire il bello: la sensibilità e l'interiorità,
intimamente legati tra loro e che non possono essere disgiunti,
anche se la bellezza sarà sempre e comunque
più grande di noi stessi
e non la potremo mai possedere appieno.
Il bello è soprattutto una luminosità
che scaturisce dal profondo dell'essere.
Vi è un legame indissolubile tra il bello visibile
e quello che c'è in profondità:
il bello visibile non è veramente tale senza quello profondo.
Il bello ci apre alla profondità, è un nuovo orizzonte più grande,
una promessa della felicità:
la bellezza ci permette di entrare in noi stessi e nell'altro,
nella nostra esistenza abbiamo bisogno della bellezza per vivere:
bellezza come uomini e donne,
bellezza nella diversità che diventa complementarietà.
La bellezza è allora qualche cosa che va ben al di là
del semplice aspetto fisico,
ma è l'insieme della propria ricchezza interiore e della capacità
di dare e ricevere amore.
La bellezza che non sfiorisce, che non tradisce
e che permette di costruire un amore vero,
è la bellezza del nostro cuore, la bellezza dell'essere creature
che desiderano essere felici perché hanno la capacità di amare.
"L'importante è essere belli dentro"
non è allora una consolazione di chi non si sente bello fuori,
ma è la chiave di lettura delle nostre scelte,
il mezzo attraverso cui raggiungere la felicità vera, profonda,
che è armonia con noi stessi e con chi incontriamo
e che desideriamo amare e da cui desideriamo essere amati.
Chi non sa amare, non sarà mai davvero bello,
pur essendo fisicamente perfetto, e difficilmente troverà i
n se stesso e in un'altra persona la felicità:
perché rischia di non cercare la bellezza autentica
e di non trasmettere agli altri bellezza autentica.
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