LA GIOCONDA?
NON ERA MONNA LISA
MA L'AMANTE DI GLIULIANO DEI MEDICI!
L'affermazione è dello storico dell'arte Roberto Zapperi
Tony Kospan
Il ritratto della Gioconda di Leonardo da Vinci non raffigura Monna Lisa bensì un’amante segreta di Giuliano de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico e fratello di Papa Leone X.
L'affermazione..., pur non nuova come tesi, è stata fatta in varie interviste dallo storico italiano d’arte Roberto Zapperi... quale anteprima del libro in cui saranno descritte tutte le analisi e tutti gli studi che lo hanno portato alla suddetta conclusione.
Il libro vedrà la luce nelle prime settimane del 2010 per i tipi dell’editore tedesco C.H. Beck.
L'identificazione della Gioconda come Monna Lisa risale al Vasari ma Zapperi la contesta in quanto mera supposizione dovuta a fonti di seconda mano. Egli afferma «Non ho mai creduto alla storia di Monna Lisa che stava seduta e faceva la modella, si tratta di un’invenzione». Lo storico ha infatti scoperto un documento in cui Leonardo da Vinci dichiarò al cardinale Luigi d’Aragona che a commissionargli il dipinto era stato Giuliano de’ Medici,.
Giuliano, figlio di Lorenzo il Magnifico, dopo la cacciata dei Medici da Firenze nell'esilio del granducato di Urbino aveva continuato a svolgere l'attività che più amava... conquistare le donne.
Di una sola ci resta traccia Pacifica Brandani che gli diede un figlio nel 1511 Ippolito. Essendo sposata, la donna (che morì poco dopo), abbandonò il figlio in un orfanotrofio ma Giuliano, avendo saputo della nascita del bambino «Riconobbe il bambino che avevano chiamato Pasqualino, essendo nato il 23 aprile, e gli diede il nome di Ippolito, come il protagonista della Fedra di Seneca» sottolinea Zapperi.
Il bimbo visse a Roma dove da grande divenne cardinale.
Roberto Zapperi
«Sappiamo che il piccolo orfano continuava a chiedere della madre» racconta Zapperi che afferma poi che «per calmare il figlio, Giuliano ordinò a Leonardo, che era al suo servizio, di dipingergli un ritratto, in cui il piccolo potesse vedere sua madre. «Io credo - sostiene Zapperi - che Giuliano commissionò a Leonardo il ritratto di Pacifica di cui però non possedeva immagini. La descrisse, certo. Ma fu il pittore a dare corpo liberamente all´immagine della maternità».
L'opera dunque rappresenta la bellezza di una donna "joconda", che grazie all'arte naturalistica di Leonardo sarebbe stata in grado di consolare l´orfano, «facendogli credere che la mamma era viva come il dipinto». A causa della morte di Giuliano però Leonardo non riuscì a consegnargli l'opera che portò con sé in Francia.
L'autore della Gioconda credeva di dover dipingere comunque una donna fiorentina in quanto ignorava la storia della madre urbinate del bambino e lo scrittore è certo che l'immagine si riferisca, tra le tante amanti, proprio a Pacifica in quanto era l'unica ad aver contato molto per Giuliano... e proprio per avergli dato il suo unico figlio.
L'adozione di figli illegittimi per i Medici, spiega ancora lo scrittore, era prassi costante, in quanto ritenuti "riserve" dei figli legittimi in caso di prematura morte di questi ultimi.
Zapperi afferma infine che le sue fonti sono ampiamente conosciute da tutti gli studiosi, ma non tenute in molto conto a causa della grande fiducia di tutti in Giorgio Vasari, che nel 1550 aveva identificato la modella come «Lisa del Giocondo».
«Lisa non è quella che sorride al Louvre, non conosceva nemmeno Giuliano de' Medici», conclude lo storico.
La bella principessa
La notizia sta facendo il giro del mondo sia quello dell'arte che di internet, mentre ancora non si è spenta l'eco sull'attribuzione a Leonardo da Vinci di una nuova opera, "La bella principessa", che avrebbe l'mpronta dell'autore della "Gioconda".
Tony Kospan
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T.K.