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poesieatema: BUON NATALE IN POESIA E... NON SOLO...
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De: liberidivolare (Mensaje original) |
Enviado: 24/12/2009 17:29 |
TONY KOSPAN FESTEGGIA IL NATALE CON GLI AMICI... E LO FA... IN... POESIA... E... NON SOLO... La prima poesia è di un inconsueto tenero... William Blake... la seconda... un originale inno natalizio all'amore universale e la terza, di Pascoli, è quella che amo di più... per la sua dolcezza. DALL'OSCURITA' William Blake Dall'oscurità, sogni beati sul mio bimbo addormentato. Dolci sogni, sogni portati da raggi di luna argentati. Dolce sonno, di soffice piuma incorona il bimbo nella cuna. Dolce sonno, Angelo mite, proteggi il mio bimbo felice. Nella notte, dolci sorrisi, schiudetegli il paradiso. Sorrisi dolci, materni sorrisi, tutta la notte sempre sorrisi. Gemiti dolci, sospiri leggeri non cacciate il sonno dai suoi pensieri. Gemiti dolci, sorrisi beati come dolci colombe alate. Dolce bimbo, sul tuo volto un santo viso ho colto. Un bimbo dolce come te il tuo Creatore, pianse per me, per me, per te, per tutti pianse, quand'era bimbo ancora in fasce. Sempre vedrai il suo volto, celeste sorriso a te rivolto, a te, a me, a tutti sorride. Colui che bimbo un dì si fece. Di ogni bimbo il sorriso è la sua luce, cieli e terra alla pace riconduce.
NATALE, UN GIORNO... Hirokazu Ogura Perché dappertutto ci sono cosi tanti recinti? In fondo tutto il mondo e un grande recinto. Perché la gente parla lingue diverse? In fondo tutti diciamo le stesse cose. Perchéil colore della pelle non e indifferente? In fondo siamo tutti diversi. Perché gli adulti fanno la guerra? Dio certamente non lo vuole. Perché avvelenano la terra? Abbiamo solo quella. A Natale - un giorno - gli uomini andranno d'accordo in tutto il mondo. Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele. Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l'enorme albero fino alla punta. L'ALBERO DI QUEST'ANNO Giovanni Pascoli Tu che ne dici o Signore, se in questo Natale faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco, invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici? Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi. Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado. Quelli che ricordo sempre e quelli che, alle volte, restano dimenticati. Quelli costanti e intermittenti. Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre. Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire. Quelli che conosco profondamente e quelli dei quali conosco solo le apparenze. Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto. I miei amici semplici ed i miei amici importanti. I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita. Un albero con radici molto profonde perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore. Un albero dai rami molto grandi, perché nuovi nomi venuti da tutto il mondo si uniscano ai già esistenti. Un albero con un'ombra molto gradevole, la nostra amicizia sia un momento di riposo durante le lotte della vita. | | | | | |
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De: alghemia |
Enviado: 24/12/2009 18:54 |
Grazieeeeeeeeeeee
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De: mothersixten |
Enviado: 25/12/2009 07:47 |
Buone Feste a tutti,
a chi è a casa sepolto dalla neve e si gode il
bianco Natal e le mangiate in famiglia
a chi ha avuto un anno difficile (non
preoccupatevi, si può solo migliorare!)
a chi la crisi ha fatto scoprire le cose
importanti (tipo la nutella, le coccole, una
pacca sulla spalla)a chi ha sorriso con noi
a chi ha fatto sorridere qualcuno (basta poco
che ce vo')
insomma a tutti, un augurio di serenita'.....
C'era una canzone di Modugno che diceva:
....il vendo va dicendo nei camini....
almeno questa notte dimentichiamo il male....
Il presepe
Salvatore Quasimodo
Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.
Dio in fasce
Federico Garcia Lorca
E così, Dio scomparso, che voglio averti.
Piccolo cembalo di farina per il neonato.
Brezza e materia unite nell'espressione esatta
per amor della carne che non sa il tuo nome.
E così, forma breve d'inefferabile rumore,
Dio in fasce, Cristo minuscolo ed eterno,
mille volte ripetuto, morto, crocifisso,
dall'impura parola dell'uomo che suda.
Conforto del mondo, vieni!
Novalis
(Friedrich Leopold Von Hardensberg)
Conforto del mondo, vieni!
Sgombro da ogni cosa, ti aspetto.
Si apre ogni cuore, come un vaso.
Oh benedizione! riempi questo vuoto!
Effondi il suo essere, Oh Padre, con forza
allarga le tue braccia, separalo da te;
un dolce pudore lo trattiene, il mare del suo
amore
innocente Gesù, non indugiare in te.
Mandalo nelle nostre braccia
soffio di te, caldo essere, Dio;
che radunato su di noi, greve nube
cumulo d'amore discenda.
In acque, fresca pioggia sul mondo
o in fuoco, attanagliato al suo oggetto,
in aria, unguento, suono, rugiada
da lui percorsa, terra lievitata!
Oh santità! guerra meravigliosa
nella sua cattiveria è chiuso il maligno;
inestinguibile scorre dai cieli
aria di paradiso che fiorisce.
Come respirando, terra con cielo,
s'innalza più molle ogni prato
aumenta ogni cosa come fiato
grembo che attira il suo cielo.
Si scioglie l'inverno; una culla
è l'inizio di ciò che germoglia
inizia di nuovo la terra
principio del mondo è un bambino.
Gli occhi sono colmi di Dio
ma vedono il suo volto redentore
coronato di fiori è il suo capo
ma lui stesso nei fiori, fiorito sorriso.
È Dio nella stella, Dio nel sole
è la fonte, acqua della vita
è nell'erba, nel sasso, nel mare, nella luce
sparso sorriso, Dio bambino.
Nelle cose c'è il suo gioco di bambino
il suo amore è insinuato in ogni cosa
dimentico di sé nel suo volo
si annida più stretto in ogni cuore.
È Dio per noi; in sé sconfinato bambino
un polline d'amore è il suo cuore.
È il nostro cibo, è colui che ci disseta;
la sua gioia è la nostra fedeltà.
Soffochiamo sotto tanta miseria
una luttuosa coperta è sul cuore
fa' che incontriamo l'amato
tornerà da te, Padre, con noi.
*Una stella sulla strada di Betlemme*
Boris Pasternak
Era inverno
e soffiava il vento della steppa.
Freddo aveva il neonato nella grotta
sul pendio del colle.
L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta.
Sulla culla vagava un tiepido vapore.
Dalle rupi guardavano
assonnati i pastori
gli spazi della mezzanotte.
E li accanto, sconosciuta prima d'allora,
più modesta di un lucignolo
alla finestrella di un capanno,
tremava una stella
sulla strada di Betlemme.
Il vecchio Natale
Marino Moretti
Mentre la neve fa, sopra la siepe,
un bel merletto e la campana suona,
Natale bussa a tutti gli usci e dona
ad ogni bimbo un piccolo presepe.
Ed alle buone mamme reca i forti
virgulti che orneran furtivamente
d'ogni piccola cosa rilucente:
ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti...
A tutti il vecchio dalla barba bianca
porta qualcosa, qualche bella cosa.
e cammina e cammina senza posa
e cammina e cammina e non si stanca.
E, dopo avere tanto camminato
nel giorno bianco e nella notte azzurra,
conta le dodici ore che sussurra
la mezzanotte e dice al mondo: È nato!
Annamaria
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