Vedo che la maggior parte dei commentatori anche webbatici si esprime in maniera quanto meno ingenerosa nei confronti della Carfagna, che proprio oggi ha annunciato le sue dimissioni dal governo e dal parlamento un attimo dopo il voto sulla finanziaria. E mi spiego subito.
Io non saprei dire se lei ha fatto una folgorante carriera politica per le sue performance lewinskyane. Vero è che, pur essendo notoriamente una diligente secchiona, è stata catapultata alla Camera dei Deputati e dopo al Governo senza un minimo di esperienza amministrativa, senza aver fatto un solo giorno di gavetta - per dire - al Consiglio Comunale della sua città. Il sospetto che i suoi meriti fossero extrapolitici è fondatissimo.
Ma nella vicenda che la vede in forte contrasto con alcuni boss azzurri della sua regione la Carfagna aveva ragioni da vendere: voleva che la costruzione dei nuovi termovalorizzatori in Campania fosse supervisionata da un apposito commissario ad acta, identificato nel Governatore della Regione, Caldoro, uomo del Pdl, quale garanzia contro l'ingresso nel business delle ecomafie di stampo camorristico. Chiaro che i boss provinciali del Pdl (tra i quali il famigerato Cosentino, del quale ovviamente presumiamo l'innocenza fino a condana definitiva) si sono opposti, volendo / dovendo entrare nel business della rumenta. E non hanno risparmiato attacchi personali pesantissimi alla bella Mara.
Il motivo per il quale l'abbia attaccata frontalmente anche la Mussolini non mi è chiaro, forse immagina che la Carphagna voglia tradire e passare a Fli dell'odiato Fini, visto che la Carfagna è grande amica di Italo Bocchino.
Insomma, la ministra è sicuramente non all'altezza di trovarsi dov'è, ma non mi sembra carino accanirsi contro di lei proprio adesso che probabilmente aveva preso una posizione corretta contro i banditi che inquinano il Pdl della sua regione.
P.S. Silvio alla fine ha dato ragione a Cosentino: oltre alla Regione Campania, nel business dei termovalorizzatori avranno voce in capitolo anche le Province interessate. Meglio appoggiarsi a dei boss locali in odore di "concorso esterno" che alla sua creatura politica .... Silvietto ha fallito anche nella veste di Pigmalione.