Oggi ho incontrato per ragioni di lavoro un mite commercialista di origini ciociare, il cui cognome è tale e quale quello della buonanima di Claudio Villa.
Un paro de rotelle (o neuroni) cigolanti hanno iniziato a ruotare, macinando biossido di ferro, ed hanno stabilito un collegamento tra il commercialista, Peterpan e la sua divinità di origine paperopolitana e amerindia ----> ma non mi sono permesso di dire nulla al mio interlocutore, per non correre il rischio che pensasse che mi facevo beffe del suo casato.
Dopo un po' mi capita in ufficio un indio genovese dal cognome basco (tra l'altro indossava curiosamente sotto il giubbotto una maglietta blau-grana del Barcellona) ed allora decido che è giunto il momento di agire: gli chiedo se ha mai sentito parlare del sommo Picaterra di Montezuma. Il brav'uomo mi risponde che è nato a Guayaquil (come il 90% degli ecuadoregni che vivono in Liguria) e che non saprebbe dirmi molto di antiche vicende messicane (!)
Essendo abbastanza contrariato dalla risposta, dopo un po' - approfittando del pomeriggio senza pioggia - vado a comprarmi un gelatino in Via S. Lorenzo, e proprio all'altezza della Cattedrale mi imbatto in un punkabbestia canaro (con seguito di due cani vecchi e tristi) che ovviamente mi chiede spiccioli. L'essere ha un aspetto talmente triste, rassegnato e trasandato che non ho il cuore di apostrofarlo con il consueto: "Vanni a travaggià pelandrùn! ", mi limito ad allargare le braccia in silenzio.
Ma prima di allontanarmi, gli chiedo a bruciapelo: "Credi tu nel Sommo Picaterra di Montezuma?"
Dovevate vedere la faccia che ha fatto! Peccato non averlo photographato...
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