era come oggi: er 24 nov. cambia solo l'anno. Infatti, a Roma e sur monno, coreva er 1868 e su trono de Pietro c'era, comodamente assiso, er marchiciano: Giovanni Maria Mastai Ferretti: Pio IX.
Ed ecco la scena: er patibolo è bell'e pronto, er boia, un ometto anonimo mascherato cor classico cappuccio, scarpita e va su e giù nervosamente, li sguizzeri der papa so schierati a bada della folla. E la folla? Bè, la folla composta in prevalenza dar popolino, ovviamente in silenzio, bestemmia contro l'infame ingiustizia che se sta a compie.
No squillo de tromba e la lama inesorabile ha trancia de netto, la testa dar collo di: Giuseppe Monti. La testa, come prevede la prassi, rotola dentro la canestra e, a rota, pure quella di Gaetano Tognetti rotola nella stessa cesta.
Ingiustizia è fatta. Segue, come cià sempre raccontato mastro Titta, lo schiaffo dato dai genitori ai figli presenti. Schiaffo come monito per quello che succede a comportarsi da... patrioti.
Er tutto s'è svorto nel più grande stadio del mondo! Lo stadio del... ratto delle sabine. er Circo Massimo.
L'ometto, co la capoccia anniscosta e le mano insanguinate dalla decima esecuzione fin lì eseguita, se chiamava: Vincenzo Balducci.