...o digitare Baudelaire (si pronuncia 'bodlèr') su Google.
Fischia il sasso, il nome squilla del ragazzo di Portoria Viterbo, e l'intrepido Balilla Tebrilla sta gigante nella storia nello sterco.
Era bronzosbronzo quel mortaio il parolaio, che nel fango nella cacca sprofondò, ma il ragazzo Tebrilla fu d'acciaio e la madre liberò ed al Cottolengo andò.
Er Bodlèrre ha scritto anche fior di sonetti, sia pure in quella lingua barbara dessù, e secondo me Tebro lo conosce ... e magara puro je piace, anche se qui pubblicamente davanti a tutti non lo ammetterà mai.
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera: come una bella donna su guanciali profondi, che carezzi con mano disattenta e leggera prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi moribonda s'estenua in perduti languori, con gli occhi seguitando la apparizioni lievi che sbocciano nel cielo come candidi fiori.
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta nottambulo raccatta con mistico fervore
nel cavo della mano quella pallida lacrima iridescente come scheggia d'opale. e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
a parte che per me, e lo dico sinceramente, questa di sopra è una poesia che vale molto poco, quello che è ancor più grave, è il fatto che qui si bara! qui si truccano le carte in tavola! Ovvero questa "poesia" ci viene presentata divisa in due quartine e due terzine (a mò di sonetto) quando è evidente che non è un sonetto.
Il sonetto ha delle regole talmente ferree che...
"è una meta che agogna a facce tana
ogni penna de poeta"
non sapevo che ci sono donne che prima di addormentarsi si palpeggiano le sise.
mentre invece sapevo che le sise sono rotonde. ne ho viste poche, ma quelle poche erano rotonde.
e mentre credevo che il seno era uno,(quello che divide le due sise) ora, ho saputo che invece i seni sono due.
Una critica inoppugnabile. Ha ragione Tebrilla, Bodlèr non sapeva scrivere sonetti. E lo sapete perché? Perché la prima quartina è in rime A e B, ma la seconda in C e D. E invece andava mantenuta la rimatura in A e B.
Ha ragione salvo in una cosa: 'Fischia il sasso' te la dovresti ricordare, o Tebruccio, è una canzone del ventennio, l'inno dei Balilla, cui sicuramente appartenevi.
PS: Comunque, o Tebruccio, l'originale non è in italiano, come forse ti sarai accorto se non altro dal cognome dell'Autore:
TRISTESSES DE LA LUNE
Ce soir, la lune rêve avec plus de paresse ; Ainsi qu’une beauté, sur de nombreux coussins, Qui d’une main distraite et légère caresse Avant de s’endormir le contour de ses seins,
Sur le dos satiné des molles avalanches, Mourante, elle se livre aux longues pmoisons, Et promène ses yeux sur les visions blanches Qui montent dans l’azur comme des floraisons.
Quand parfois sur ce globe, en sa langueur oisive, Elle laisse filer une larme furtive, Un poëte pieux, ennemi du sommeil,
Dans le creux de sa main prend cette larme ple, Aux reflets irisés comme un fragment d’opale, Et la met dans son cœur loin des yeux du soleil.
...E se a Baudelaire fregava poco dello schema ortodosso del sonetto, sai... credo che lui se lo potesse permettere.
O Balilla Tebruccio, ma chi ha nominato Trastevere? E' un'ossessione, la tua. Baudelaire non poteve essere trasteverino per una ragione molto ovvia: si sarebbe chiamato Bodelère, mi sembra chiaro. Guarda che le acute osservazioni mica le sai fare solo tu, sai?