millantato credito, agli 80 anni non ci sono ancora arrivata, non so mica se mi spettano i quattrp che ancora mancano
e non è che io voglia confessare un granchè, i miei peccati non li confesso nemmeno a me stessa
posso solo confessare, anche se di solito lo nego, che i panni della vecchietta, condannata dagli acciacchi alla semiclausura mi vanno maledettamente stretti
invidio i clochard che si piazzano proprio in mezzo alla vita pulsante delle strade più affollate, quelle dove la vita non ha praticamente mai sosta
ho voglia di stare in mezzo alla gente, ignorata da tutti, ma avida di ciò che il mio periscopio può inquadrare, avida di voci, di odori, di situazioni percepite, di attimi rubati ai passanti
vorrei scivolare fra la folla, come un pilota di formula uno risale posizioni nella prima curva dopo il via, vorrei dribblarla come fanno gli attaccanti brasiliani, vorrei fermarmi davanti alle vetrine per osserva riflesse nel vetro le persone che mi stanno intorno
sono stanca, stanca, e stanca, di questo surrogato artificiale che trovo nel monitor
nei primi anni di guerra si spedivano cartoline che raffiguravano fette di salame, fiaschi di vino, polli arrosto, fotografie che facevano venire più che l'acquolina, la nausea per il poco pane nero, l'eterno riso scondito, le verze e gli spinaci bolliti, i minestroni brodaglia verdastra, che pure erano l'unico cibo rimasto
ecco, il monitor è come una di quelle cartoline, e mi sta facendo lo stesso effetto
NON CI STO
bianco Natale...non ho ancora il coraggio di chiamarlo come lo chiama Mon, c'è ancora in me l'attaccamento a quel poco che il Natale mi offre, fatto di immersione nei ricordi, di proiezione nel futuro dei miei figli e dei miei nipoti, di tepore e di colori, di addobbi ritrovati e ripetuti negli anni, ma...è come succhiare un sasso per farsi passare la sete
porca miseria, domani metto le pedule, esco, e giuro che cammino fino alla libreria e li compro quei libri che OGNI NATALE voglio regalare, poi piano piano arrivo fino al negozio dei dischi e ne compero due
e se non ce la faccio a tornare fino a casa ...qualcuno dovrà venirmi a prendere, e chissenefrega se mi dicono che sono matta e che faccio i capricci per cose inutili
Claretta, sei una gran Donna, questo lo so da quando ti leggevo,
ancora non iscritta su Phallaben. Di quelli che scriviamo sul forum, sia questo che gli altri, sei tu quella con lo spirito più giovane, vivace, "guerriero".
Auguro a me stessa e a tutti coloro a chi voglio bene, di arrivarci alla tua età con il tuo stesso entusiasmo per la vita, con la voglia di confrontarsi, di dialogare, invece di alzare le spallucce e fregarsene.
Claretta, mi è piaciuto molto quello che hai scritto.
Fai bene a uscire: vai pure, passeggia in lungo e in largo, stai in mezzo alla gente, guarda le vetrine e le facce che vi si specchiano, fai gli acquisti che devi fare. Vivila come ti va questa ultima domenica prima del Natale!
Non vedo proprio controindicazioni, salvo forse il ghiaccio sui marciapiedi.
La fetta di realtà che ci giunge dai monitor non ci può proprio soddisfare: non dico che suoni falsa come quelle cartoline di cui ci parli tu, ma sicuramente è una tranche de vie molto ma molto parziale. Ci vuol altro...
"posso solo confessare, anche se di solito lo nego, che i panni della vecchietta, condannata dagli acciacchi alla semiclausura mi vanno maledettamente stretti"
claretta, ma mica si è capito, o almeno io, mica l'ho capito, se sei in semiclausura per obbligo o per libera scelta.
Comunque, obbligo o no, mi lascia alquanto perplesso sentire che già ragioni in termini, diciamo così, da "acciaccata vecchietta" quando altre donne, della tua stessa età, in tutto e per tutto, sono ancora delle scatenate!
se racconto quello che mi ha raccontato un dottore a proposito di una signora, di molto più che ottuagenaria, ancora in piena fame e sete di tutto, e soprattutto di sesso, ogni settantaseienne si dovrebbe considerare ancora una pischella.
Certo che di fronte alla levità e pulizia delle parole di Cla' non poteva mancare il commento stile unghie sulla lavagna del grande Tebro che si riesce ad eccitare pure al pensiero di una over 80 dal ginecologo.
Oggi mi farei volentieri un giro in corso buenos aires per vedere una ragazza con le pedule che vuole passare inosservata...
Tebruccio non perde occasione, si sa. E poi piagnucola se gli danno del maniaco: 'Ma come, io ho scritto cose normali...' <---dopo aver sparato la disgustosa maialata prova sempre a gettare fumo, e il bello è che c'è anche chi lo asseconda e difende
O Cla, tu sei una grande a prescindere. Io non riesco a considerarti sotto la luce dell'età, per me non ne hai e basta. A parte il fatto che ho una sorella classe '39, vabbe', non c'entra nulla.
Sei, come dire, una figura immanente che sa un sacco di cose per averle vissute e che sa anche darne una lettura, il che non è da tutti. Non basta infatti assistere agli avvenimenti, bisogna in qualche modo viverli. Le tue interpretazioni posso piacere come anche no, ma non è questo il punto, come ben si sa.
E il tuo Natale, il numero 'enne', dovrà essere felice perché sei circondata se non altro di nipoti, come a dire: 'Ho dato'...
siamo su pensieri politici e sociali spesso antagonisti e contrari. Ma ti ho sempre riconosciuto comunque grande onestà intellettuale, ottima cultura storica e soprattutto grande sensibilità. Averne di 76enni come te!!!