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General: Grandi opere..de sto cazzo
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Il Mostro MoSE
di Marco Cedolin
Il MoSE, come il TAV, è una sorta di anacronistico dinosauro che, nonostante le molteplici criticità e la natura obsoleta di un progetto “pensato” sul finire degli anni ’80, è riuscito ad arrivare fino ai nostri giorni: con il benestare di tutti i governi succedutisi negli ultimi 20 anni. L’opera si propone di risolvere il grave problema delle acque alte che affligge Venezia e la sua laguna attraverso una serie d’interventi invasivi e costosissimi, del tutto inadeguati ad affrontare un fenomeno complesso e dalle cause composite come quello delle alte maree. Nel corso dell’ultimo secolo il dislivello fra il suolo di Venezia e il livello del mare si è ridotto di circa 25 centimetri, facendo sì che i disagi connessi all’acqua alta (allagamento di piazze, abitazioni ed esercizi commerciali) siano aumentati in maniera considerevole, fino a mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza della città. Il considerevole incremento dell’intensità e frequenza delle alte maree è sostanzialmente da imputarsi ad una serie d’interventi umani ispirati unicamente alla creazione del profitto e per nulla attenti ai delicati equilibri ambientali che caratterizzano la laguna. Gli esempi più eclatanti si possono riscontrare nel dissesto idrogeologico del territorio lagunare, indotto dall’approfondimento delle bocche di porto e dagli scavi dei canali portuali al fine di consentire il transito delle super petroliere, con la conseguenza di trasformare la laguna in un vero e proprio braccio di mare. Nella devastante serie di bonifiche che hanno sottratto il 30% dell’intera superficie lagunare all’espansione di marea, spesso per insediare stabilimenti industriali ed infrastrutture. Nello sfruttamento indiscriminato delle acque di falda, usate per alimentare e raffreddare i cicli produttivi del polo industriale di Porto Marghera.
L’insostenibile pesantezza del MoSE
Il MoSE, contravvenendo apertamente ai criteri fondamentali della Legge Speciale per Venezia (reversibilità, gradualità, flessibilità e sperimentabilità) non tenta di porre rimedio alle cause del problema delle acque alte, così come invece fanno tutti i progetti alternativi, ma interviene semplicemente sul fenomeno, ostentando gli stessi atteggiamenti invasivi ed impattanti che il problema hanno contribuito ad ingenerarlo. Il fulcro del sistema MoSE sarà costituito da 79 paratoie d’acciaio pesanti circa 350 tonnellate e lunghe fino a 30 metri, che verranno posizionate alle bocche di porto, incernierate dentro a cassoni di calcestruzzo armato del peso di 12.500 tonnellate l’uno. Tali paratoie ripiene d’acqua e affiancate l’una all’altra in modo da creare una barriera, in condizione di riposo resteranno adagiate nelle loro strutture di alloggiamento senza sporgere al di sopra del fondale. Nel caso di maree superiori ai 110 centrimeti, le paratoie verranno svuotate tramite l’immissione di aria compressa e si solleveranno fino ad emergere ruotando intorno all’asse delle cerniere, creando così una sorta di diga mobile in grado d’isolare temporaneamente la laguna dal mare. Oltre alle paratoie il progetto comporterà l’installazione di 12.000 pali di cemento armato e di 5960 palancole metalliche lunghe fino a 28 metri, lo sbancamento dei fondali alle bocche di porto dragando circa 5.000.000 di m³ di materiale sedimentato attraverso centinaia di anni e la ricopertura degli stessi (al fine di proteggerli dall’erosione marina) con 8.575.000 tonnellate di pietrame proveniente da cave nazionali ed estere. Ci sarà spazio perfino per la costruzione di una vera e propria isola artificiale della lunghezza di 500 metri, destinata a fare da spalla per le barriere mobili e ad ospitare i generatori a gasolio di potenza assimilabile a quella di una centrale elettrica, indispensabili per la produzione dell’aria compressa.
Violentare il territorio e sprecare denaro Già attraverso la lettura di questi dati si può comprendere l’assurdo “gigantismo infrastrutturale” del MoSE, destinato a tradursi inevitabilmente in un altissimo costo di costruzione – circa 4,3 miliardi di euro – , e di gestione – circa 60 milioni di euro l’anno e nei lunghissimi tempi che sarebbero necessari per portare a termine il progetto, circa 10 anni. Appare inoltre evidente come la messa in essere di opere così faraoniche e fortemente impattanti sull’ecosistema lagunare abbia per forza di cose carattere di assoluta irreversibilità.
79 paratoie d’acciaio del peso di 350 tonnellate l’una e di 30 metri di lunghezza cassoni di cemento armato del peso di 12.500 tonnellate 12.000 pali di cemento armato 5960 palancole metalliche Come possono questi numeri accordarsi con una visione di rispetto tutela e misura del territorio e degli esseri che lo abitano?
Oltre alle criticità connaturate nella sua prerogativa di violentare in maniera irreversibile il territorio, il sistema MoSE si presenta come un progetto di scarsa utilità nel preservare Venezia dal fenomeno delle acque alte, poiché, intervenendo solo sulle maree superiori ai 110 centimetri, rimedierebbe solo al 5% degli allagamenti che si verificano ogni anno. I dati statistici concernenti l’ultimo decennio indicano che una struttura come quella del MoSE sarebbe stata attivata, mediamente, solamente tre volte l’anno, a fronte di oltre una cinquantina di casi di acque alte inferiori ai 110 centimetri. Inoltre, se nei prossimi decenni continuerà l’innalzamento del livello marino in conseguenza dell’effetto serra, il MoSE perderebbe anche la poca utilità residuale, diventando di fatto completamente inutilizzabile.
L’audace colpo dei “soliti noti” Se alla scarsa o nulla utilità del progetto aggiungiamo i pericoli legati alla possibilità d’infiltrazioni di gas metano e anidride solforosa attraverso le solette dei manufatti in calcestruzzo, la pesante penalizzazione delle attività di pesca in laguna, i gravi intralci alla navigazione dei pescherecci che verranno a determinarsi, i danni al turismo indotti da almeno 10 anni di grandi cantieri, ecco che abbiamo il quadro generale di un’opera destinata a danneggiare tutti coloro che avrebbero dovuto trarne vantaggio, per compiacere invece un unico soggetto. Tale soggetto è rappresentato dal Consorzio Venezia Nuova, un potente pool d’imprese che in qualità di General Contractor si pone come concessionario unico per gli studi, le progettazioni e la messa in essere dell’intero complesso d’infrastrutture che verranno finanziate interamente attraverso il denaro dei contribuenti. All’interno del Consorzio Venezia Nuova possiamo ammirare quasi tutti i nomi di spicco dell’imprenditoria delle costruzioni, che da decenni stanno accumulando immense fortune finanziarie attraverso la costruzione delle grandi infrastrutture, in Italia e nel mondo: da Impregilo (vera e propria multinazionale del cemento e del tondino) ad Astaldi (altro colosso del settore), passando attraverso l’Impresa Costruzioni ing. E. Mantovani s.p.a. (monopolista delle costruzioni in Veneto) e svariate società facenti parte dei gruppi IRI, ENI e Mazzi. Ancora una volta lo Stato, invece di procedere al risanamento della laguna che versa in condizioni disastrose, preferisce destinare somme estremamente rilevanti (che i nostri conti pubblici non possono permettersi) alla costruzione di opere mastodontiche ed estremamente impattanti che aumenteranno l’indebitamento pubblico e creeranno nuovi problemi.
Aggiungo, di mio pugno, che questa bella "impresa" che ha devastato l'habitat lagunare (Peter lo ha potuto constatare in loco e "de visu" quando è venuto a trovarmi, anche se non conosceva ovviamente la bellezza della laguna "prima"), questo scempio, dicevo, che grida vendetta all'umanità, è stato perpetrato con la complicità di 4 giunte comunali e tre, forse quattro governi. I più tenaci assertori ne sono stati l'ex sindaco di Venezia Paolo Costa, democristo d'antan convertitosi come tanti al pseudo schieramento di sx, e, non occorre dirlo, il solito commendator Berlusconi, che lo ha fatto ovviamente a pieno titolo rientrare nel progetto mafioso delle cosiddette "Grandi opere".
Delle cui, per fortuna dell'Italia e sfortuna (meritata) dei veneziani, è andato in porto solo il Mose, in quanto sia il famigerato Ponte sullo Stretto, unico e raro per la sua inutilità, sia l'altrettanto famigerata Tav (con qualche riserva in più da parte mia, concernente principalmente l'assoluta inadeguatezza della linea elettrica italiana e l' altrettanto assoluta incapacità gestionale dell'assurdo sistema misto che governa da qualche anno le ex Ferrovie dello Stato) sono state bloccate alla fonte. Anche nella giurassica Val di Susa (smile, Hani!) i residenti hanno fatto casino, e un bel casino, a quanto mi risulta. Nella nobile e Marcia Venezia, Marcia come l'acqua del mafioso Caltagirone, amico di tutti gli ultimi sindaci veneziani, Cacciari in primis, nessuno ha alzato un dito. Veneziani vergognosi, che meritano lo stato assoluto di degrado in cui versa la città. Fra un pò di anni gireranno per le calli solo piccioni merdaioli e commercianti. |
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Come non darti ragione...
in compenso, da quelle parti, non si trovano i soldi neanche per fare la manutenzione ordinaria degli argini, la pulizia degli alvei ecc., con le conseguenze che si sono viste appena poche settimane fa. |
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De: skikko |
Enviado: 23/12/2010 15:58 |
non abbiamo soldi nemmeno per la sicurezza
il presidente zaia ha appena azzerato i fondi regionali per la sicurezza dicendo ke il veneto è diventato un posto sicurissimo...una specie di eden in terra
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Spero che la prossima acqua alta gli mandi a fondi Palazzo Sceriman
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E' davvero confortante, incontrare qui nel web persone che ragionano con la propria testa, informandosi bene prima di sparare cazzate....vi ringrazio, Massimo, Fabrizio e skikko, di aver coraggio di dire la vostra, senza timore di essere taciati con "gallina scema", e addiritura "esseri putridi", come un certo individuo mi ha definita per ciò che scrivevo sulla TAV altrove...
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O Hani, non piagnucolare: scrivi quello che devi scrivere senza fronzoli pertinenti ad altre com. Tra l'altro qua dentro siamo, modestia a parte, i più putridi del web (tranne Tebruccio, lui è qualcosa di peggio); in compenso evacuiamo bene grazie al Phallaben. Bacino.
O Dorian, prima che entrasse in vigore il digitale in Veneto da qui captavo il TG3 di quelle sponde. E sentivo che c'è un mini MoSe a Ciòsa (Claudeam per i non veneti, Chioggia per i toscanophoni) che, a sentire il sindaco, evita la perdita di molte giornate lavorative perché funziona alla grande.
Con questo non intendo trarre alcuna conclusione; vorrei conoscere la tua opinione in proposito. |
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De: Liberty |
Enviado: 23/12/2010 20:01 |
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Peter, ma lo sai che risulti molto stucchevole,
quando mi accusi di "piagnucolare"?
A me...ma vaffanculo va che fai ridere
chi mi conoscono di persona!
Io espongo i fatti come stanno,
senza chiedere nè a te nè a nessuno di "difendermi"...
da cosa e da chi poi? Dall'ultimo cretino del cortile?
Mapperpiacere, su....è che sei geloso!
Geloso di Massimo e di Fabrizio, nonchè di skikko
- confessalo e facciamola finita!
E poi, da un lato dici sempre che "in Phallaben ognuno è libero di scrivere ciò che vuole", ma appena qualcosa non ti piace, ecco che arrivi con il tuo solito: "scrivi così, scrivi cosà"...ma che palleeeeee!!!!! Io scrivo cosa e come mi pare, tu al massimo fungi da correttore di bozze, ecco!
A vis co? Polib mne na zadek...tak!
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Tragico messaggio n°7
- Liberty è caduta nel cesso!
POVERINAAAAA HAHAHAHAHA |
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De: Tebro |
Enviado: 23/12/2010 21:07 |
peter, ma come si permette la signora, ovvero il sei gennaio di esprimersi in quel modo?
Ma ti rendi conto che ti ha mandato dove, per nessun motivo mai, si sarebbe dovuta e potuta permettere di mandarti?
oh, davvero, al mondo non c'è più religione! e sai perché non c'è più religione?
perché, noi uomini di mondo, noi al centro dell'universo, anche alle befanone gli abbiamo concesso i pari diritti! Robba da far rizzare i capelli, ovviamente, in testa!
Mah, vabbè, ormai cosa fatta capo ha! Ora però, aspetto che per tale libertà di espressione, la nostra amica venga redarguita severamente. E al contempo aspetto da lei, che pentita,
si genufletta ai tuoi piedi! Anzi, no, magari genuflessa no! perché sennò, poi, cicciona com'è, ce vo er carro attrezzi pe ritiralla su!
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E poi, da un lato dici sempre che "in Phallaben ognuno è libero di scrivere ciò che vuole", ma appena qualcosa non ti piace, ecco che arrivi con il tuo solito: "scrivi così, scrivi cosà"...ma che palleeeeee!!!!! Io scrivo cosa e come mi pare, tu al massimo fungi da correttore di bozze, ecco!
Passerotto, mi sembrava di aver detto: 'scrivi quello che devi scrivere senza fronzoli pertinenti ad altre com'.
A vis co? Polib mne na zadek...tak! <---troppo forte!
PS: Certo che sono geloso di chi hai nominato - sai bene che ti amo anche il giovedì... |
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ok...to vis,
ze miluji jenom tebe!
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Hvala, moja najljubša, za tvoje toliko sladke besede.
...Ah, zelo pomembno: Kaj za silvestrovanje? Hoceš ga preživeti, ti pa moški, v Milanu z nami? Pošiljaj elektronsko sporočilo, razložil ti bom (trulalà). | |
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Dekuji moc za pozvani, ale zustaneme tady,
mame uz program s prateli...
ale urcite chci prijet na pristi grilovani prasatka!
(ted se podivam na elektronickou postu...) |
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Seveda vaju bomo informirali... Dosti bo, potem, Phallaben brati. Ko pomlad pride.... tam, kjer murke cvetooooooooo... trulalaaaaaaaaaaà... | |
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