Quando ero ragazzo e militavo nel partito XXX là dentro si diceva che la catena di montaggio è quanto di peggio possa esistere, dato che porta l'individuo all'alienazione, alla massificazione, al sentirsi la rotella di un ingranaggio, mentre invece il lavoro dovrebbe essere realizzazione di sé e riconoscimento della volontà e del merito. In alternativa si proponevano squadre di operai che ciascuna per conto proprio producessero il manufatto da zero alla completezza. Utopistico, naturalmente: ne risentirebbe la velocità di produzione (o no...?).
Ma comunque qui mi sembra inutile, tardivo e anacronistico, parlare di innovazione, di palestre e di asili nido per le operaie mamme (che pure sarebbero cose tutt'altro che negative): dati i costi della manodopera da quelle parti, Cinesi e Indiani ci fanno un culo così, altro che chiacchiere. Tra pochi anni non converrà più comprare neanche una resta d'aglio di produzione europea, né a nessuno converrà produrla (anzi, già praticamente ci siamo).